LASCIA TUTTO, E SEGUITI! (F. Battiato) Dove tutto è enigma (storia, natura, cosmo) la certezza dell'insolubilità pone un invisibile seme di speranza. (Guido Ceronetti)

di-segno di Sacrilegio Tempesta
?
pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
domenica 27 ottobre 2013
Eterno ritorno del non-identico
Mentre si avvicina Halloween
Samhain
voglio celebrare
la memoria degli Antenati
l'immortalità degli Spiriti
la bellezza della Terra
attraverso il mio piacere di
stare in questo mio corpo,
di essere vivo,
di percepire i segnali
di guardare il cielo
di amare un cane, una ragazza, un corvo, un lupo immaginario
di ascoltare ogni piccolo rumore
ogni piccolo segno
le parole minuscole nel vento
i sogni-frammenti nelle foglie
le tracce nascoste nell'erba
un soffione solitario che scherza
il ritmo esatto degli stormi
la Ricchezza ineusaribile dell'Alfabeto Cosmico
il silenzio stupefacente.
Celebro i colori
i crepitii della mia anima
lo scalpito dell'istinto
l'allegria della volontà
l'armonia della vita
la gloria di ogni albero
l'avere radici nel fango
l'amore musicale
i sogni che tremolano
come queste foglie gialle
una piuma
raccolta in un bosco
questo fremito
dello stare
nel vento, nel corpo, nell'istante.
Abitare questo pianeta
con buffo, allegro,
inarreso
stare a mimare,
a camminare
a vivere
a comunicare
a interscambiarsi segreti
con ogni più piccolo atomo
dell'esperienza
giocare -
(Diogene senza l'anima?)
E' MORTO LOU REED
La notizia alla radio mi lascia ammutolito, pietrificato.
Non so bene ancora dire cosa provo al riguardo.
Avevo forse 17 anni quando acquistai The Velvet Underground and Nico dei Velvet Underground.
Ascoltavo punk, metal, molto grunge, i Doors, anche qualche disco un po' più sperimentale, ma una musica così strana, stralunata, non l'avevo mai sentita.
Un album psichedelico, ma una psichedelia furiosa, rumorosa, una maniera di suonare violenta folle assurda ossessiva, atmosfere che sembravano provenire da un altro pianeta, e la voce gutturale, cavernosa, lunare, fatata, abissale, oceanica, oscura, enigmatica, surreale, aliena, arcana, narcotizzante, notturna, sirenica, ipnotizzante, da Sfinge, di Nico.
Lou Reed invece cantava-parlava con un tono molto materiale, opaco, granitico, grave, sputato, cinico, incazzato, menefreghista, drogato, irriverente, delirante, irridente, anarchico, poetico-visionario in una maniera profetica e pazza, più pazza della pazzia profetica dei poeti Beat.
Il suono della sua voce sembrava quello della voce di Bob Dylan buttato in un tritacarne atomico, masticato da un mostro marino e sputato nel fondo dell'oceano, poi andato a visitare per secoli giungle misteriose e spazi siderali.
Testi visionari anzi apocalittici.
Nel corso degli anni successivi ho ascoltato diversi dischi e canzoni di Lou Reed, sempre con sommo godimento sonico.
Transformer, con la celebre e ipnotica, notturna Walk on the wild side, ha cambiato la storia della musica come pochi altri dischi (esattamente come The Velvet Underground and Nico).
Un paio di anni fa comprai in edicola un concerto di Lou Reed degli anni '80: eccezionale!!!! uno dei dischi rock più belli e potenti che io abbia mai ascoltato.
Colpisce, pensando a quell'album live, la differenza con la musica dei Velvet Underground: dalla psichedelia furente caotica delirante a un rock' roll sempre molto incazzato, ma preciso, lucido, potente, energico, saldamente controllato, direzionato: il trionfo di una volontà forte, libertaria ma capace di uscire dagli anni di tossicodipendenza, e di imporsi un'autodisciplina ferrea anche se estremamente creativa, grazie anche alla sua pratica quotidiana di Tai Chi.
Una persona capace di uscire dal tunnel dell'autodistruzione e cominciare un percorso di crescita fatto, oltre che di questa pratica marziale - e in generale della capacità di dare un ordine alla sua vita - di ricerca musicale (oltre alla sua carriera più "convenzionalmente" rock Lou Reed ha realizzato anche eccezionali progetti di musica sperimentale, per esempio collaborando con John Cale o con Laurie Anderson) di letteratura e arte.
Lou Reed è morto a 71 anni, ma verrà ricordato insieme a Jim Morrison e Jimi Hendrix tra i grandissimi del rock.
Con in più la bellezza della vittoria di un artista su un destino di demoni e ombre che ha invece schiacciato altri geni del suo livello - e questo, senza rinunciare alla sua vocazione di ricerca artistica viscerale, strappando - con la sua energia e con la sua ricerca di verità - la sua vocazione musicale/artistica dal destino di autodistruzione che troppo spesso si impone a geni artistici come sinonimo di autenticità e compimento dell'Arte.
Il n'y a que l'art que puisse m'en sortir
Il n'y a que le coeur que puisse m'en sortir
sabato 26 ottobre 2013
Picchio dal pozzo- Picchio dal pozzo.
Questo invece uno dei più grandi capolavori del prog-rock italiano degli anni '70.
Metafisica sonora, eterea, rarefatta, esoterica, potente, jazz-rock, mitologica, bestiario sonico immaginifico giustamente misterioso, indefinibile, sospeso, lunare, fantascientifico, alieno, fatato.
Picchio dal pozzo, boh, boh, boh.
https://www.youtube.com/watch?v=nCRiALrDhj0
Metafisica sonora, eterea, rarefatta, esoterica, potente, jazz-rock, mitologica, bestiario sonico immaginifico giustamente misterioso, indefinibile, sospeso, lunare, fantascientifico, alieno, fatato.
Picchio dal pozzo, boh, boh, boh.
https://www.youtube.com/watch?v=nCRiALrDhj0
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Battisti - Anima latina - 1974
Un capolavoro secondo me, ai tempi non capito (probabilmente nè dai suoi seguaci, abituati a musica più commerciale, nè dai seguaci della musica più alternativa e sperimentale, che avevano una serie di pregiudizi su Battisti: era considerato "di destra").
Un album sperimentale, psichedelico, felliniano, circense, freak, stupefatto, inattuale, metafisico, poetico, fuori dal tempo, indirizzato forse al futuro più che ai suoi tempi.
Un album sperimentale, psichedelico, felliniano, circense, freak, stupefatto, inattuale, metafisico, poetico, fuori dal tempo, indirizzato forse al futuro più che ai suoi tempi.
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Proverbi dal futuro (o da antiche ere passate).
Chi va lontano, va sano e contromano.
Tanto cresce l'erba nel prato, che mi ci sdraio.
Tanto vanno i gatti nella notte a zonzo, che esco anch'io.
Can che abbaia t'aiuta a non demordere.
Can che abbaia morde la sfortuna.
Can che non abbaia è depresso.
Can che è depresso, aiutalo a mordere la morte!
Can che t'ama, che t'ama a fare se non sei anche te un po' n'animale?
Passato passa, futuro fugge, presente non sa niente.
Lascia stare la gatta che va al lardo: ti benedirà col suo zampino.
Musica non mente. In vino musica. Buon sangue scongiura la mediocrità fetente.
Niente scompare. Se vuoi scampare alla morte, tracanna questa verità e abbandona il niente.
Sincronizza il tuo orologio interiore con la pulsazione del ritmo del cuore della Terra. Arriverai sempre in tempo.
Chi incontra un nano, e va piano e lo saluta, e non muta, e muta il suo accento in allegria gentile, e non mente, e organizza la sua mente in nuove dimensioni, e non s'incanta in paranoie stantie, e s'incanta davanti al suo cane, o a un gatto randagio o a un cielo prodigio, inganna la morte, e va sano e lontano.
Tanto cresce l'erba nel prato, che mi ci sdraio.
Tanto vanno i gatti nella notte a zonzo, che esco anch'io.
Can che abbaia t'aiuta a non demordere.
Can che abbaia morde la sfortuna.
Can che non abbaia è depresso.
Can che è depresso, aiutalo a mordere la morte!
Can che t'ama, che t'ama a fare se non sei anche te un po' n'animale?
Passato passa, futuro fugge, presente non sa niente.
Lascia stare la gatta che va al lardo: ti benedirà col suo zampino.
Musica non mente. In vino musica. Buon sangue scongiura la mediocrità fetente.
Niente scompare. Se vuoi scampare alla morte, tracanna questa verità e abbandona il niente.
Sincronizza il tuo orologio interiore con la pulsazione del ritmo del cuore della Terra. Arriverai sempre in tempo.
Chi incontra un nano, e va piano e lo saluta, e non muta, e muta il suo accento in allegria gentile, e non mente, e organizza la sua mente in nuove dimensioni, e non s'incanta in paranoie stantie, e s'incanta davanti al suo cane, o a un gatto randagio o a un cielo prodigio, inganna la morte, e va sano e lontano.
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mercoledì 23 ottobre 2013
sfiorare la Bellezza
ma le poesie migliori
sono quelle che ti attraversano il cervello
troppo rapide ed intense
per essere fissate su un foglio.
sono quelle che ti attraversano il cervello
troppo rapide ed intense
per essere fissate su un foglio.
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Specchi, labirinti autunnali
Oggi
i pensieri
mi
attraversano
rapidi
la
scatola
cranica
come gli
stormi neri
immensi
la volta celeste
frecce
subcorticali
geometrie cangianti/specchi, labirinti
cattedrali
provvisorie-fluenti-inconsistenti-impermanenti
meteoriti
di significato
visioni vacue
saette
alfabeti/enigmi
che si scompongono e si ricompongono
in continue trame mutevoli
ideogrammi di lingue sconosciute
per poi
lasciare
spazio
vuoto
luce grigia-
-bianca
piovosa.
I ricordi
ondeggiano
al vento
tutt'attorno
come le
foglie
gialle.
La
pioggia
è
l'oblio
che
riporta
tutto
al Silenzio.
(Diogene senza l'anima?)
i pensieri
mi
attraversano
rapidi
la
scatola
cranica
come gli
stormi neri
immensi
la volta celeste
frecce
subcorticali
geometrie cangianti/specchi, labirinti
cattedrali
provvisorie-fluenti-inconsistenti-impermanenti
meteoriti
di significato
visioni vacue
saette
alfabeti/enigmi
che si scompongono e si ricompongono
in continue trame mutevoli
ideogrammi di lingue sconosciute
per poi
lasciare
spazio
vuoto
luce grigia-
-bianca
piovosa.
I ricordi
ondeggiano
al vento
tutt'attorno
come le
foglie
gialle.
La
pioggia
è
l'oblio
che
riporta
tutto
al Silenzio.
(Diogene senza l'anima?)
martedì 22 ottobre 2013
ICARO DEL DIO-SOLE
ICARO DEL DIO-SOLE¹
SOLE-TUONO EROMPE COLORI
FULMINE TAMBURO ERUZIONE ESPLOSIONE BATTITO BOATO
VULCANO MUSICA URAGANO RUMORE STREPITO
GIAGUARO ROMBO VENTO TEMPESTA CONDOR RUPE
SPACCA BRUCIA BATTI PULSA DANZA CANTA!
VOLA SGUARDO OCCHIO CIELO AQUILA SCIAMANO
PIETRA SERPENTE FOLGORE DIVELTA
TERRA, FORESTA, ANIMALI, E CIELO-SOLE-VENTO DIVENTA
FUOCO INCENDIO CUORE RITMO MUSCOLO VISCERE ISTINTO GAMBE BRACCIA DANZA SUDORE URLO LANCIA TAMBURO ASCIA CALORE!
ESPLODI CUORE!
DIVENTA UNO COL SOLE!
ESPLODI ANIMA!
DIVENTA UNO COL TUONO!
ESPLODI CORPO!
DIVENTA UNO COL CIELO!
ESPLODI SPIRITO!
DIVENTA UNO COL VENTO!
ESPLODETE PIEDI!!!!
DIVENTATE ALI!!!!!
ESPLODETE GINOCCHIA!!!!!!!!
DIVENTATE AQUILE!!!!!!!!!!!!
ESPLODETE BRACCIA!!!!!!
DIVENTATE FRECCIE!!!!!!!!!!!!
ESPLODI PAURA!!!!!!!!!!!!!!!!!
DIVENTA GIOIA GUERRIERA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ESPLODETE LIMITI!!!!!!!!!
DIVENTATE AMORE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ESPLODI MIA ESSENZA!!!!!!!
DIVIENI-UNO-CON-TUTTO!!!!!!!!
ESPLODI E RINASCI!!!!!!!!!!!
COME GUERRIERO INNAMORATO SENZA PAURA, CONNESSO-CON-OGNI-COSA, RINASCI!!!!!!!
ARCO
CHE TENDI L'INTERO
MIO ESSERE
DAL CENTRO-ABISSO
DI MADRE TERRA
VERSO LE STELLE,
SCOCCA LA TUA FRECCIA!!!!!!!
FULMINE SIDERALE, SPACCA LA ROCCIA!!!!!!!!
L'UNIVERSO-IO-SONO!!!!
CIELO-E-TERRA-SONO!!!!!
UNO-IO-SONO-E-TANTI, INFINITI!!!
E UNO-SONO-CON-OGNI-COSA!!!!!!!!!
(Diogene senza l'anima?)
1. Chiedo scusa agli eventuali lettori di cultura indio-amazzonica, o ai lettori occidentali che in qualche maniera si rifanno alla spiritualità amazzonica, per l'uso improprio del termine "Icaro". Gli "Icaros" sono canti sciamanici della cultura india amazzonica, ispirati dagli spiriti, secondo questa cultura, a dei curanderos. E' chiaro che questo qui sopra non è un Icaro, ma una semplice poesia. Ho scelto questo termine, tuttavia, perchè mi sono ispirato alla cultura sciamanica e alla foresta amazzonica. Molto probabilmente il contenuto di questa poesia non è coerente con la spiritualità e i miti amazzonici, visto che li conosco ben poco, ma ho voluto comunque rendere un omaggio a questo tipo di cultura scrivendo dei versi che sono semplicemente frutto delle mie personali suggestioni emotive partendo dall'ascolto di alcuni Icaros, da alcune conoscenze sparse e dalla mia rielaborazione di tutto questo attraverso l'immaginazione e l'ispirazione poetica.
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succhiareilmidollodellavita!,
terra
lunedì 14 ottobre 2013
LETTERA A MADRE TERRA
Terra, Madre,
ti scrivo questa lettera perchè è tanto che non parliamo.
Mi è presa una nostalgia folle di te, del tuo corpo,
dei tuoi odori,
una smania di mangiare pane e fichi selvatici,
correre nell’erba,
rotolarmi in un prato,
sentire sentire che ci sei ancora, che ancora esisti,
che ancora il tuo cuore batte sotto di noi, attorno a noi,
che ci abbraccia,
che ci accarezza, che non ci odi tutti quanti,
che hai ancora hai ancora frutti per noi, frutti di amore,
di bellezza di pianto di allegria, di pienezza,
di materia, di vita,
che non ti hanno ancora uccisa,
che respiri,
che respiri ancora dentro ognuno di noi,
che canti, che ridi, che soffri, che speri, che gioisci, che
parli, che t’innamori.
Ho bisogno di immergere le mie mani
nella tua terra,
ho bisogno di materia, di materia non quella no non quella
però colorata-plastificata-codificata-
[etichettata
Prevedibile-meccanica-robotica-virtuale
Perfetta-confezionata-incellophanata-piana-asettica-lucida-stroboscopica-industriale
quella fango e germogli, foglie sassi erba corteccia humus
rami fiori
quella con vermi, con locuste, con larve con
coccinelle con talpe con formiche con porcellini
d’india con lumache con lucciole con radici con emozioni con
istinti
feroci con amore con amore di pancia, con amore vero, con
amore di viscera, con amore bestiale, con essere, essere,
con essere, ho voglia
di smettere di pensare,
piantarla di strapiroettarmi fra apparenze e parole
e immergermi
nel tuo cuore
nella tua materia viva,
nel tuo essere abissale,
nel tuo cupo cantare mormorante,
nella tua pancia taumaturgica
nella tua caverna oscura infinita
cavità apotropaica di Dea-della-Vita,
cuore-centro-della-vita,
centro-di-essere,
vita vita vita vita
che ama
altre forme di vita,
in una rete-della-vita,
di alleanze pre-logiche
in cui risprofondare
in arcaiche, antiche, oscure
pre-mentali assolutezze ctonie di co-essere.
(Diogene senza l'anima?)
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venerdì 11 ottobre 2013
Di che abbiamo bisogno???
Quando chiesero al maestro Zen Thich Nhat Hanh « Di che abbiamo bisogno per salvare il nostro mondo ? », si aspettavano che identificasse le migliori strategie per intraprendere un’azione sociale e ambientale.
Ma Thich Nhat Hanh rispose :
« Ciò di cui abbiamo più bisogno è ascoltare in noi stessi l’eco della Terra che piange ».
tratto da Macy Joanna et Young Brown Molly,“Echopsycologie pratique et rituels pour la Terre”, édition le Souffle d’Or, 2008.
- dal sito:
http://ecopsy.ch/
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lunedì 7 ottobre 2013
Da "Geografia commossa dell'Italia interna" di Franco Arminio
"Concedetevi una vacanza
intorno a un filo d'erba,
dove non c'è il troppo di ogni cosa,
dove il poco ancora ti festeggia
con il pane e la luce,
con la muta lussuria di una rosa."
(Franco Arminio)
"Aria di terra
(...)
Chi dobbiamo imputare per questo delirio della crescita infinita che sta distruggendo la Terra? La mentalità capitalistica o il cristianesimo. Cristo ha parlato di povertà, ma ci hanno messo in testa una vita che mette a frutto tutto, una vita che non spreca niente, orientata ad accrescere la propria spiritualità, orientata al fine di arrivare in paradiso. E' un capitalismo dal volto umano, ma sempre capitalismo è, sempre si è schiavi di questa ossessione di mettere a frutto la giornata.
(...)
Usare il mondo come una cava, scavarci dentro, non potremo mai fare altro se non ci arrendiamo. La paesologia è una scienza arresa, è una scienza radicalmente ecologica. Piuttosto che militare per la ricchezza, meglio militare per il fallimento dell'arroganza, per la morte, per Dio, per la poesia. Il pensiero della morte è il più ecologico che esista. Per salvare il mondo dobbiamo pensare che siamo mortali, dobbiamo usare i nostri corpi, camminare, abbracciarci, stenderci al sole e sgretolarci, annusarci, danzare, suonare, salutare il sole, scrivere poesie, non ci sono altre strade, dobbiamo congedarci da ogni idea di progresso, dobbiamo congedarci da ogni fissità, muoverci sciolti, muoverci nel provvisorio, scatenare immaginazioni, lasciare i caselli delle mete obbligate, muoverci verso l'impensato, tenere il miracolo del mondo nel nostro fiato, raccontarci la meraviglia di essere qui assieme ai cani, ai vermi, ai conigli, alle nuvole, alle foglie, ai pesci, agli uccelli, assieme alla pioggia, assieme al vento, stare qui a sentire l'aria che gira senza mai fermarsi, raccontarci storie belle, mutilare l'efficienza, l'indifferenza, sgangherare l'idea del profitto, disarmare il disincanto. Con queste munizioni dello spirito possiamo guarire qualcosa, il nostro compito non è allungare la permanenza a niente e a nessuno, ma rendere più lieve e lieto quello che c'è e quello che siamo. Poi tutto avrà fine e buona notte."
(da Franco Arminio, Geografia commossa dell'Italia interna)
"Comunità provvisorie", il blog di Franco Arminio e dei paesologi:
http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/
intorno a un filo d'erba,
dove non c'è il troppo di ogni cosa,
dove il poco ancora ti festeggia
con il pane e la luce,
con la muta lussuria di una rosa."
(Franco Arminio)
"Aria di terra
(...)
Chi dobbiamo imputare per questo delirio della crescita infinita che sta distruggendo la Terra? La mentalità capitalistica o il cristianesimo. Cristo ha parlato di povertà, ma ci hanno messo in testa una vita che mette a frutto tutto, una vita che non spreca niente, orientata ad accrescere la propria spiritualità, orientata al fine di arrivare in paradiso. E' un capitalismo dal volto umano, ma sempre capitalismo è, sempre si è schiavi di questa ossessione di mettere a frutto la giornata.
(...)
Usare il mondo come una cava, scavarci dentro, non potremo mai fare altro se non ci arrendiamo. La paesologia è una scienza arresa, è una scienza radicalmente ecologica. Piuttosto che militare per la ricchezza, meglio militare per il fallimento dell'arroganza, per la morte, per Dio, per la poesia. Il pensiero della morte è il più ecologico che esista. Per salvare il mondo dobbiamo pensare che siamo mortali, dobbiamo usare i nostri corpi, camminare, abbracciarci, stenderci al sole e sgretolarci, annusarci, danzare, suonare, salutare il sole, scrivere poesie, non ci sono altre strade, dobbiamo congedarci da ogni idea di progresso, dobbiamo congedarci da ogni fissità, muoverci sciolti, muoverci nel provvisorio, scatenare immaginazioni, lasciare i caselli delle mete obbligate, muoverci verso l'impensato, tenere il miracolo del mondo nel nostro fiato, raccontarci la meraviglia di essere qui assieme ai cani, ai vermi, ai conigli, alle nuvole, alle foglie, ai pesci, agli uccelli, assieme alla pioggia, assieme al vento, stare qui a sentire l'aria che gira senza mai fermarsi, raccontarci storie belle, mutilare l'efficienza, l'indifferenza, sgangherare l'idea del profitto, disarmare il disincanto. Con queste munizioni dello spirito possiamo guarire qualcosa, il nostro compito non è allungare la permanenza a niente e a nessuno, ma rendere più lieve e lieto quello che c'è e quello che siamo. Poi tutto avrà fine e buona notte."
(da Franco Arminio, Geografia commossa dell'Italia interna)
"Comunità provvisorie", il blog di Franco Arminio e dei paesologi:
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Terra Guasta, deserto, "periferia senza centro", cosmopoli, non-luogo
Un esempio della devastazione di luoghi e culture da parte della “modernità incivile”, in questo caso in un territorio particolarmente "squassato", il Sud Italia.
Nella fattispecie, una parte della costa calabra occidentale, striscia di terra tra la Sila e il Tirreno, trasformata in non-luogo vacanziero, deserto fantasma abbandonato d'inverno, preda di assalti di massa d'estate; preda sempre della speculazione edilizia che distrugge paesaggio e tracce storiche dell'abitare umano; "periferia senza centro", un'enorme periferia marittima devastata, paesaggio trafitto dalla moltitudine delle seconde case affiancate in serie, della gente che viene da Cosenza - che fino a trent'anni fa non comunicava neanche con questa zona; non-luogo disperso, alienato, a-locale, "terra desolata" dal paesaggio cancellato e dal territorio incancrenito.
Lettura devastante e necessaria. Impressioni di un'apocalisse di Settembre.
“Scegliete di arrivare più lontano” (pubblicità, cartello stradale, SS 18)
“L’efficienza riparte da nuovi valori” (pubblicità, cartello stradale, SS 18)
http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/2013/09/27/impressioni-di-settembre/#comment-3691
Nella fattispecie, una parte della costa calabra occidentale, striscia di terra tra la Sila e il Tirreno, trasformata in non-luogo vacanziero, deserto fantasma abbandonato d'inverno, preda di assalti di massa d'estate; preda sempre della speculazione edilizia che distrugge paesaggio e tracce storiche dell'abitare umano; "periferia senza centro", un'enorme periferia marittima devastata, paesaggio trafitto dalla moltitudine delle seconde case affiancate in serie, della gente che viene da Cosenza - che fino a trent'anni fa non comunicava neanche con questa zona; non-luogo disperso, alienato, a-locale, "terra desolata" dal paesaggio cancellato e dal territorio incancrenito.
Lettura devastante e necessaria. Impressioni di un'apocalisse di Settembre.
“Scegliete di arrivare più lontano” (pubblicità, cartello stradale, SS 18)
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mercoledì 2 ottobre 2013
Malicorne - un eccezionale gruppo folk francese.
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martedì 1 ottobre 2013
Formiche impazzite.
L'amico Jaspere Diaspro, scrive questo post, che nella sua semplicità, basilarità, ci ricorda le cose più essenziali, necessarie, vitali, urgenti per vivere meglio, ed evitare di autodistruggerci come una mandria di formiche impazzite:
Per quanto sia banale ciò che sto per scrivere per alcuni forse non lo è per altri. Sperando di toccare qualche coscienza per l'ennesima volta un piccolo sfogo da parte mia dopo l'osservazione di una piccola cittadella come la mia.
Ci muoviamo tutti come pedine impazzite all'interno di un sistema corrotto e ben noto a chi cerca di uscirne. Se visti dall'alto sembriamo formiche laboriose,ma in realtà cio che facciamo oggi non ci sta regalando un futuro. Chi cerca di uscire dal sistema della crescita questo lo sa e lo sa molto bene. Ambiente,socializzazione vera, non quella tumefatta di oggi,cibo sano,acqua,territorio e la sua bellezza.Tutte cose a rischio per ordine di un solo settore, l'economia globale.
Soluzioni - Decrescita,rispetto per l'ambiente,socializzare col vicino come si faceva una volta cioè con fiducia, cibo biologico,lontano dagli schifosi prodotti chimici che inquinano la terra, acqua non sprecata e non inquinata, alberi in primis che sono fonte di ossigeno ombra e vita.
Ci sarebbe da ricostruire un mondo su basi diverse,speriamo che ciò sia possibile prima del crollo definitivo.....
(Jaspere Diaspro)
http://animadidiaspro.weebly.com/1/post/2013/10/formiche-impazzite.html
Per quanto sia banale ciò che sto per scrivere per alcuni forse non lo è per altri. Sperando di toccare qualche coscienza per l'ennesima volta un piccolo sfogo da parte mia dopo l'osservazione di una piccola cittadella come la mia.
Ci muoviamo tutti come pedine impazzite all'interno di un sistema corrotto e ben noto a chi cerca di uscirne. Se visti dall'alto sembriamo formiche laboriose,ma in realtà cio che facciamo oggi non ci sta regalando un futuro. Chi cerca di uscire dal sistema della crescita questo lo sa e lo sa molto bene. Ambiente,socializzazione vera, non quella tumefatta di oggi,cibo sano,acqua,territorio e la sua bellezza.Tutte cose a rischio per ordine di un solo settore, l'economia globale.
Soluzioni - Decrescita,rispetto per l'ambiente,socializzare col vicino come si faceva una volta cioè con fiducia, cibo biologico,lontano dagli schifosi prodotti chimici che inquinano la terra, acqua non sprecata e non inquinata, alberi in primis che sono fonte di ossigeno ombra e vita.
Ci sarebbe da ricostruire un mondo su basi diverse,speriamo che ciò sia possibile prima del crollo definitivo.....
(Jaspere Diaspro)
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Le struggenti, splendide polifonie corse, figlie di una terra bellissima, aspra, dolce come il mirto, selvaggia, selvatica, sofferente e maltrattata nella storia da numerosi punti di vista, insieme al suo popolo.
https://www.youtube.com/watch?v=FU-wBJ4r3f0
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Che cos'è l'ecologia profonda?
“Sono una pietra, ho visto vivere e morire, ho provato felicità, pene ed affanni: vivo la vita della roccia. Sono parte della Madre Terra, sento il suo cuore battere sul mio, sento il suo dolore, la sua felicità: vivo la vita della roccia. Sono una parte del Grande Mistero, ho sentito il suo lutto, ho sentito la sua saggezza, ho visto le sue creature che mi sono sorelle: gli animali, gli uccelli, le acque e i venti sussuranti, gli alberi e tutto quanto è in terra e ogni cosa nell’universo” (Preghiera Hopi).
“Mentre state leggendo queste parole, branchi di lupi stanno correndo a lunghi balzi attraverso le foreste e nelle lande selvagge dell’America settentrionale. Fiutando il vento, cacciano e giocano, si nutrono e riposano, proprio come hanno fatto i loro antenati per milioni di anni. Ce ne sono ancora migliaia di esemplari, selvaggi come le immense regioni in cui vagano......
Il lupo, Canis lupus, un tempo era il mammifero terrestre più ampiamente distribuito nel mondo, e si poteva trovare in tutto l’emisfero settentrionale, ovunque fossero presenti i grandi mammiferi che è in grado di cacciare. Ora la specie è estinta, o quasi, in gran parte del suo habitat naturale....” (C. Savage)
“La natura selvaggia è un bisogno spirituale che ognuno di noi si porta dentro e che va dal semplice amore per il bello al preponderante bisogno di solitudine che sentono alcuni. E’ il senso di fastidio che proviamo in natura di fronte all’opera dell’uomo, anche quando quest’opera è minima o ha fini di conservazione o di studio. La natura selvaggia è acqua libera di scorrere, di erodere, di gonfiarsi e straripare; è la libertà di volare e di correre degli animali; sono gli orizzonti intatti di montagne o di piatte paludi; è l’immensità del cielo su un panorama d’erba; è il silenzio della natura e lo scrosciare d’acque nelle valli montane; l’urlo del temporale nella foresta; il sibilo della bufera e il boato pauroso della valanga; il lento volo dell’aquila che annulla lo spazio tra le montagne; è il gioco delle onde sulle scogliera. La natura selvaggia è girare attorno lo sguardo e non vedere segno d’uomo; è ascoltare e non udire rumori d’uomo” (Franco Zunino).
“In ogni luogo ci vorrebbe un posto, così, lasciato incolto” (Cesare Pavese).
Al seguente link un ottimo articolo che introduce al pensiero dell'ecologia profonda, su un ottimo sito che offre numerose possibilità di approfondimento su questa visione filosofica:
http://www.ecologiaprofonda.com/?&set=222&dom_id=&dom_sld=ecologiaprofonda&dom_tld=com&no_tags=1&sito_gratis=&sito=&news1_categoria=Ecologia+profonda&news1_id=230499&local_page=
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domenica 29 settembre 2013
A message from Neil Young-
Sunrise
As the sun rises today I wonder. How hard should I try? As I spread awareness of Climate change and make that my priority, am I losing sight of day to day life? Is this more important than making music?
Why should it matter so much to me?
I know what I feel. I am always seeing ways I could improve my own behavior towards preserving Planet Earth. Today I took a ride in a cool old car but I was thinking about the pollution I was causing, not care free like I once was. Then I looked ahead and saw all the other cars. They were mostly brand new but still just like mine. They ran the same way and burned the same dirty fuel as my fifty-five year old car.
Why should I blame myself?
Anyway, there is no other fuel available at gas stations. Big Oil still has the monopoly there.
No Freedom of Choice on that decision exists anywhere near here in corporate run America. That's odd, I thought to myself. Wasn't the president elected on promises of a cleaner renewable energy future?
Isn't Freedom of Choice part of Liberty?
Then I thought about my family. My daughter was just married and I may be a grandfather some day. What about those kids? What will I be doing to make sure they have a better world? The sun rose over the horizon then, blinding me when I looked at it.
How hard should I try?
Neil Young
West Coast of California
9/27/13
-preso dal blog:
http://nutopia2sergiofalcone.blogspot.it/2013/09/a-message-from-neil-young.html
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venerdì 27 settembre 2013
Viaggiare.
"Viaggiare non per arrivare ma per viaggiare, per arrivare più tardi possibile, per non arrivare possibilmente mai." (Claudio Magris, L'infinito viaggiare)
sabato 7 settembre 2013
SE NON-
"SE NON RESPIRI IL CORPO MUORE; SE NON AMI, MUORE L'ANIMA." (OSHO)
AGGIUNGO: SE NON MUOVI ALMENO OGNI TANTO IL TUO CORPO AL RITMO DELLA MUSICA, MUOIONO SIA LA MENTE CHE IL CORPO!
https://www.youtube.com/watch?v=sgMAmkVtug0
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mercoledì 4 settembre 2013
Un capolavoro sperimentale del 1972-
"Pollution", 1972 (ai tempi - lontani - in cui Battiato era veramente un genio, il prog faceva scintille fantasmagoriche e tutto il mondo dell'arte della musica e della creatività in generale era decisamente molto più vivo di oggi- -Esistono oggi "scene" o anche singoli artisti di una vitalità tellurica e intelligenza innovativa sottile ed ultra-poietica, realmente creatrice, ultra-immaginativa e insomma causticamente de-creante, sognatrice, decostruttiva, utopica, desiderante, palpitante, fantastica, visionaria, fisicamente altroquandista, altera, libertaria, visceralmente, ferocemente poetica paragonabile? )-
Interessante, s-concertante, de-ragliante, sabotatrice, anche questa intervista radiofonica del 1978:
"Io Fuggo Indietro."
"Non c'è Valore, c'è Volere."
Indietro, si trova, per esempio, questo:
Oppure:
https://www.youtube.com/watch?v=u2SU83cd_jg
Oppure:
In avanti invece c'è L'era del cinghiale bianco, 1979, album con il quale comincia la carriera commerciale di Battiato: canzoni ben confezionate, piacevoli, con testi originali e intelligenti, ma pur sempre canzonette commerciali...............
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lunedì 2 settembre 2013
"La paesologia come rivoluzione erotica e viandante"
Jaspere Diaspro, sul suo blog, nel post "le città di oggi piacciono?" si interroga sulla città contemporanea, su questa giungla crudele d'asfalto, indifferenza, rumore e plastica, e si chiede come possa davvero a qualcuno piacere.
"Rimanendo fermi alle regole dell' evoluzione, arrivati ad un certo punto non poteva che competere con se stesso per migliorarsi. L'uomo è la specie più adattabile che si trova in natura. Sopravvive ovunque, sia nella giungla verde che in quella di cemento, nei deserti,nelle oasi..... Mi domando se tutto questo non sia insito in noi come una macchia scura, siamo cooperativi certo. Ma siamo anche competitivi e non trovando nessun altro sul pianeta con cui competere, competiamo tra noi!"
(dal post di Jaspere: http://animadidiaspro.weebly.com/1/post/2013/08/le-citt-di-oggi-piacciono.html )
Rispondo su Facebook così:
A me piacerebbero dei paesi immersi nella natura, ma culturalmente, artisticamente e
spiritualmente vivi, e certo, in cui si possa recuperare il senso della comunità cooperativa.
Paesi con le radici nella propria tradizione storica ma in cui nascano nuove forme di vitalità
e socialità aperte, creative.
Poi oggi trovo questo splendido articolo sul blog "Comunità provvisorie", il blog della
paesologia.
Cito:
"Quando si pensa alla rivoluzione si pensa ai cortei, alle urla e invece la rivoluzione si può fare anche a bassa voce, è un compito per gli angoli bui della giornata, una faccenda intima prima che corale. La rivoluzione forse si può fare con mitezza, uscire dal mondo delle merci poco alla volta, con le forze che abbiamo, senza arroganze, senza proclami, uscire fuori e salutare chi arriva e chi parte, guardare la morte e la bellezza, usare il silenzio e la parola, farlo con calma e con urgenza, c’è ancora tempo, ad Aliano c’è ancora tempo.
Venite ad Aliano per “un eros vago, lontano, come una stretta di mano”.
La paesologia è camminare nei paesi. Camminare fa bene quindi fanno bene anche i paesi. Se gli italiani andassero in giro per i paesi, se camminassero tre ore al giorno la farmacie e i medici guadagnerebbero assai meno. Un governo occidentale oggi dovrebbe come prima cosa far camminare le persone."
(...)
(...)
"Aliano dice all’Italia fatti dolce e lontana e silenziosa, torna agli ulivi, al grano, al fazzoletto pieno di sudore quando la giornata era una cosa sola: serpente fischio pianto sole e non il mosaico di plastica che c’è adesso. Aliano dice all’Italia che molto abbiamo perso, forse l’essenziale, e dobbiamo sentirlo e piangere e ridere e tornare davvero alla nostra terra, stare davvero qui dov’eravamo.
La modernità incivile ha ancora i suoi fanatici, la miseria spirituale dilaga. Chi è in esilio, chi è orfano, chi è a disagio deve trovare compagnia alla sua solitudine, non deve buttarla. L’idea della morte non si può diluire col divertimento o con l’orgia delle merci. L’idea della morte si sostiene con la poesia, con l’esposizione di quel che siamo. E se esponiamo la nostra paura o il nostro delirio o la nostra ossessione, se esponiamo il gioco profondo che ci muove, dobbiamo incontrarci nello squarcio, non sulla vernice fresca del compiacimento e del conformismo. Ad Aliano io penso a una comunità di squarci, a una comunità delle fessure, a un abbraccio degli orli. Dunque un festival del bilico, una cerimonia dei sensi che all’improvviso si verticalizza, si fa notturna, metafisica. Dal vuoto dei calanchi al vuoto della luna. Un festival lieto e dolente, per chi non vuole dissolvere misteri con l’abbaglio della ragione, per chi non vuole irrigare il mondo con le proprie opinioni, ma vuole solo guardarlo."
(Franco Arminio)
Qui lo splendido articolo integrale:
Ho commentato sul blog dei paesologi così:
Che articolo! Se Pasolini lo potesse leggere, forse metterebbe in dubbio la propria disperazione e le proprie considerazioni sull'inesorabilità del “fascismo realizzato” della società dei consumi. Un incontro di squarci, di abissi in cui la poesia mormora, echeggia, susurra, canta, urla ancora, nel fruscio del vento della solitudine, nei baluccichii nella notte oscura. Peccato non essere riuscito a venire. Ci saranno prossimamente altre eventualità ipotetiche di creare “comunità provvisorie”, per “venire in vacanza intorno a un filo d’erba”?
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domenica 1 settembre 2013
MI BASTA (JAM SESSION TERRIGNALUNARETERICANIMALFORESTICAUMBRATILEPULSANTETREMANTEINNAMORATACONNESSARADICATAVISCERALESILVESTRECOSMICOMICATELLURICADIAFANARADICATASOLIDAFORTERADICALEPROFONDAVEGETALECORPOREAMUSCHIATACORIACEAMINERALEIMMENSA)
A ME COME RELIGIONE MI BASTA LA TERRA,
ESATTA CENTRATURA SMISURATA
SELVAGGIA ESPLOSIONE LUSSUREGGIANTE
FIORITURA PULLULANTE VITA
PULSANTE DA OGNI PARTE,
STRARIPANTE DANZA DISTESA
VORTICANTE PROFUMATA TERRIGNA
BRULICANTE TERAPEUTICA SOGNANTE OMBROSA UMBRATILE SOLARE
CANTO DILAGARE IN OGNI DIREZIONE
ALL'INFINITO MAGMA FERTILE
SMISURATO TREMORE CIRCONDATO
STO DA OGNI PARTE ASSEDIATO
DA SUONI ODORI TREMITI
CANTI SOGNI PROFUMI VERSI RUMORI
VIBRAZIONI CONVULSE
PULSAZIONE COSTANTE
CORTECCIA INDISTRUTTIBILE
TRASMISSIONE ELETTRICA SOTTILE
MUSICALE,
SINFONICA
POLIFONICA
MULTIARMONICA
ROCK!!!
VULCANICA
ALCHEMICA
ANIMICA
ANIMISTA
FENOMENICA
ANIMALE
TELLURICA
STREPITANTE
STROKE!
BEAT!
STONE!
THUNDER!!!!!!
STORM!!!!!!!!
SBANG!!!!!
SKRAK!!!!!!!!
VEGETAL THRONE!!!!
VISIONE TATTILE MULTIFORME MULTICOLOREVORTICEVITACOMICASACRASELVATICAAMARA
BENEFICATRISTEALLEGRATOTEMICADILAGANTEINTREPIDACONVULSATREMITASAPIDASANARUDEFORTESOLIDAFISICAISTINTUALESELVAGGIASTRARIPANTETERICAEROTICAAFFERMATIVATELLURICAESPLOSIVASTUPEFACENTEMAGICAVIVA,
LUMINOSA BENEDIZIONE OSCURA E BUONA.
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lunedì 26 agosto 2013
Haiku del divenire-
Ancora Agosto
Cieli tersi luminosi blugiganteschi ma aria fredda
Le stagioni passano, l'adolescenza scompare alle spalle,
ed io sono allegro: mi preparo per un viaggio.
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ESTATE.
aeroplani coi libri di scuola.
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domenica 25 agosto 2013
E se Dio fosse uno di noi.
E se Dio fosse uno di noi
solo e perso come noi
anche lui con i suoi guai
nessuno che lo chiama mai
solo per dire: "Come stai?"
(Eugenio Finardi)
solo e perso come noi
anche lui con i suoi guai
nessuno che lo chiama mai
solo per dire: "Come stai?"
(Eugenio Finardi)
giovedì 22 agosto 2013
Giovani/2-
"Giovinezza è ebbrezza senza vino." (Goethe)
Giovani-
"Per diventare giovani, veramente giovani, ci vuole tempo." (Pablo Picasso)
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Adulti-
“Adulti, i
giovani lo divengono quando cinguettano come i vecchi; li s'incalza con
la scuola, affinché imparino la vecchia lagna, e quando ce l'hanno ormai
dentro, li si dichiara adulti.” - Max Stirner
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lunedì 19 agosto 2013
Poesia e Paesologia-
Splendida poesia di Franco Arminio. Poeta e paesologo.
Il Sud Italia, la devastazione di territori squassati e sradicati, preda della modernità più dis-animata, calvario inebetito di smog e rumore, traffico e cemento.
I paesi e la loro cultura abbandonati o uccisi.
" (...)
Prima ogni posto aveva un suo respiro
e per vederlo salivi le scale,
ogni luogo era una stanza intima,
lingua cupa, mandibola
feroce. Ora in giro c’è un’aria
di sconfitta, un rosario di facce
innervosite da una smania senza fondo.
(...)"
(Franco Arminio)
Qui la poesia completa:
http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/2013/08/11/limpero-romano-alla-rovescia/#comment-3642
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mercoledì 14 agosto 2013
Preghiera degli animali alla terra per ogni cucciolo d'uomo (Mariangela Gualtieri)
Preghiera degli animali alla terra
per ogni cucciolo d'uomo
Fa' che non si facci uomo per intero, ma',
che poi si inficca ne lo stretto del pensiero
e si assepàra dalle zanne e dai peli e
dalle nostre tane di silenzio.
Non dargli voce, ma', fa' che non parla
fa' che non costruisce le città
fa' che non dà i nomi a tutte cose,
che sennò perde il regno.
Fa' che i suoi piedi parlano a la terra
e le sue mani a l'aria
e nel sonno fatti maestra ancora
con la tua voce vento
tua musicata voce, ma'.
Fa' che non s'addimentica il tuo ridere,
tuo fiorire, tuo scorrere, tuo
far notte, tuo corpo stellato e corpo
nuvolato e minerale corpo duro
e vegetale sconosciuto corpo.
E tuo ombroso stare addistesa
tuo gonfiore ne le maree, tuo
cascare con acqua con foglia
tuo salire in ala e in stella
e in fiamma abbruciare.
Sconosciuta ma', noi ti sappiamo,
tu ci respiri addentro il respiro
tu ci dormi addentro il dormire e ti fai
cibo per noi nutrire ti fai silenzio
per noi morire. Bella, ma'.
Tu sei bella.
(da: Mariangela Gualtieri, Parsifal. Contenuta anche nella raccolta della Gualtieri Fuoco
centrale. Poesie per il teatro)
martedì 13 agosto 2013
Su donu.
"Una leggenda sarda, molto suggestiva, attribuisce a Dio lo strano nome di Eu-su-primu-cantende, Io-il-primo-che-canta, stabilendo esplicitamente un legame diretto tra il canto e l'atto divino della creazione."
(Michela Murgia, Viaggio in Sardegna)
"Dopo aver parlottato e sputato al centro del cerchio per un paio di minuti, attaccavano il preludio con una specie di accompagnamento cupo: un suono come di cornamusa, con un tocco di calore profondo; a volte mi ricorda il suono dell'organo in chiesa. Dopo un po' il solista sembrava aver trovato l'ispirazione e cominciava la canzone vera e propria. In genere era un baritono o un tenore, con una bella voce vibrante. Ma tra i sardi la voce, per quanto apprezzata, non è la cosa più essenziale. Il cantadore deve possedere prima di tutto su donu, quel qualcosa che gli consente di trascinare gli altri quando è portato dallo spirito della canzone."
(Amelie Posse Brazdova, Interludio di Sardegna, citato nel libro della Murgia)
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lunedì 12 agosto 2013
Giocoleria Animica-
AL PIANETA NON SERVONO ULTERIORI UOMINI DI SUCCESSO.
IL PIANETA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI PIU' GIOCOLIERI DELL'ANIMA: ARTISTI, RISOLUTORI PACIFICI, TRASFORMATORI D'ENERGIA, GUARITORI, PORTATORI SANI DI ENTUSIASMO, SOGNATORI, RISANATORI DI SOGNI, PIRATI DELLA FANTASIA, LIBERI PENSATORI, SPRIGIONATORI DI POTENZA E IMMAGINAZIONE, MALATI DI BELLEZZA, ESPLORATORI/RISCOPRITORI DI MERAVIGLIA, AVVENTURIERI, IMPROVVIS'ATTORI, MUSICOMANI POSSEDUTI DAL DAIMON DELLA MUSICA SELVAGGIA, BARDI, CANTORI, POETI, CONTASTORIE, SENSITIVI SENSIBILI ALLA VOCE DELLA NATURA, AMANTI DI OGNI
TIPO E FORMA,
"...MARZIANI, ANIMALI, FUORILEGGE
BRIGANTI, GUERRIGLIERI, SOGNATORI
CAPITANI DELLO SPAZIO, VIAGGIATORI
VISIONARI, ANARCHICI, TROVATORI
ABITANTI DELLO SPAZIO, VIAGGIATORI
VISIONARI, ANARCHICI, CERCATORI.."
...il che è più o meno il contrario di ciò che si intende normalmente con "uomo di successo"...
(Frase di David Orr rielaborata da Anima Libera, ulteriormente abbondantemente rielaborata da me. I versi tra virgolette sono presi invece da La Ballata dell'invasione degli Extraterrestri, canzone di Alberto Camerini)
(il blog di Anima Libera: http://obiettivi.wordpress.com/2013/08/12/cercasi-disperatamente-portatori-sani-dentusiamo/
http://www.youtube.com/watch?v=Gg_Yhre3RAs
http://www.youtube.com/watch?v=sHQJvPpVXJQ
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-sganciando-/2
Com'è futile proiettare nozioni di essere e non essere sulla realtà continua, informe e inconcepibile !
Che miseria aggrapparsi a illusioni circa una sostanza irreale !
Ripara dunque nello spazio del piacere senza concetti e senza forme.
Scaccia dalla mente ogni dualità e contrapposizione di puro e impuro, bene e male, sé e altri, successo e fallimento, vita presente e dopo la morte, nascita e decesso... Giungerai a comprendere a fondo che tutto è creato dal proprio pensiero, il quale è insussistente.
A quel punto ci si ritroverà avvolti di beatitudine, vuoti e limpidi si raggiungerà quel nulla che non ha né passato né futuro né presente, il quale appare, ma si sottrae all'espressione verbale.
Questo stato naturale di quiete è sempre con noi, ma non può provenire da niente di tangibile: è simile ad un vento che arrivi improvviso da nessuna parte.
Non ha materia né colore, non è oggetto né soggetto, non si lascia afferrare essendo una vacua limpidezza che non si ghermisce con alcun senso, ma si intuisce. Non c'è niente da afferrare né fuori né dentro di noi e non si deve desiderare niente, ci si trova in questo stato spontaneo in un lampo che sarà ineffabile a parole. Tutto è vacuità e consapevolezza. Basta coglierle senza agire, senza ricorrere a formalismi e contorsionismi verbali.
- G. Chowong
P.s.: grazie ad Anima Libera per la segnalazione.
Che miseria aggrapparsi a illusioni circa una sostanza irreale !
Ripara dunque nello spazio del piacere senza concetti e senza forme.
Scaccia dalla mente ogni dualità e contrapposizione di puro e impuro, bene e male, sé e altri, successo e fallimento, vita presente e dopo la morte, nascita e decesso... Giungerai a comprendere a fondo che tutto è creato dal proprio pensiero, il quale è insussistente.
A quel punto ci si ritroverà avvolti di beatitudine, vuoti e limpidi si raggiungerà quel nulla che non ha né passato né futuro né presente, il quale appare, ma si sottrae all'espressione verbale.
Questo stato naturale di quiete è sempre con noi, ma non può provenire da niente di tangibile: è simile ad un vento che arrivi improvviso da nessuna parte.
Non ha materia né colore, non è oggetto né soggetto, non si lascia afferrare essendo una vacua limpidezza che non si ghermisce con alcun senso, ma si intuisce. Non c'è niente da afferrare né fuori né dentro di noi e non si deve desiderare niente, ci si trova in questo stato spontaneo in un lampo che sarà ineffabile a parole. Tutto è vacuità e consapevolezza. Basta coglierle senza agire, senza ricorrere a formalismi e contorsionismi verbali.
- G. Chowong
P.s.: grazie ad Anima Libera per la segnalazione.
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domenica 11 agosto 2013
-sganciando-
Stare attaccati a Facebook o ad un telefonino è solo la versione più evidente, letterale dello "stare attaccati alla Macchina".
Ma si può essere "connessi alla Macchina" in molte maniere diverse.
Guardando il telegiornale (o leggendo un giornale) e accalorandoci nel nostro scandalizzarci o fare il tifo, in base a luoghi comuni pre-pensati da qualcun altro.
Leggendo un libro e appassionandoci alle idee lì sostenute con un'adesione acritica (anche qui, entriamo in un "meccanismo", e una volta che questo è "acceso", funzioniamo in maniera automatica).
Fissandoci su idee sclerotizzate, oppure su dubbi-brusio-di-folla della mente.
Scattando in reazioni irriflesse.
Pensando di poter "acquisire" definitivamente certezze, risultati, identità-definizione, accumulare e confermare in maniera definitiva, rigida, possessiva, eterna soluzioni e risposte, bramare e stringere strette "proprietà" psichiche, cristallizzate, raggelate "verità" esistenziali.
Aderendo a un qualsiasi "-ismo", e perciò stesso delegando ad esso la libertà ed il rischio di pensare, sentire, scegliere, vivere liberamente, essere.
La Macchina è sempre esistita. Oggi c'è certo un'ipertrofizzazione e un'apoteosi paradossale, universale, totalizzante, assolutizzante della Macchina, ma il problema non sono tanto gli strumenti tecnici, quanto un processo interiore.
Disconnettersi dalla Macchina è staccare la spina alla continuità della realtà virtuale ottundente del Già-Tutto-Noto, strappare gli ormeggi e fluire sull'apertura-Oceano della vita, della realtà Ogni-Volta-Diversa, ogni volta sorprendente, priva di etichette e direzioni, senza risposte, senza soluzioni aprirsi all'esplorazione del reale, dell'essere, del Grande Ignoto-
Ma si può essere "connessi alla Macchina" in molte maniere diverse.
Guardando il telegiornale (o leggendo un giornale) e accalorandoci nel nostro scandalizzarci o fare il tifo, in base a luoghi comuni pre-pensati da qualcun altro.
Leggendo un libro e appassionandoci alle idee lì sostenute con un'adesione acritica (anche qui, entriamo in un "meccanismo", e una volta che questo è "acceso", funzioniamo in maniera automatica).
Fissandoci su idee sclerotizzate, oppure su dubbi-brusio-di-folla della mente.
Scattando in reazioni irriflesse.
Pensando di poter "acquisire" definitivamente certezze, risultati, identità-definizione, accumulare e confermare in maniera definitiva, rigida, possessiva, eterna soluzioni e risposte, bramare e stringere strette "proprietà" psichiche, cristallizzate, raggelate "verità" esistenziali.
Aderendo a un qualsiasi "-ismo", e perciò stesso delegando ad esso la libertà ed il rischio di pensare, sentire, scegliere, vivere liberamente, essere.
La Macchina è sempre esistita. Oggi c'è certo un'ipertrofizzazione e un'apoteosi paradossale, universale, totalizzante, assolutizzante della Macchina, ma il problema non sono tanto gli strumenti tecnici, quanto un processo interiore.
Disconnettersi dalla Macchina è staccare la spina alla continuità della realtà virtuale ottundente del Già-Tutto-Noto, strappare gli ormeggi e fluire sull'apertura-Oceano della vita, della realtà Ogni-Volta-Diversa, ogni volta sorprendente, priva di etichette e direzioni, senza risposte, senza soluzioni aprirsi all'esplorazione del reale, dell'essere, del Grande Ignoto-
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rilassatezza,
SCEGLIERE,
sperimentazione,
spontaneità,
Welcome to the Machine
mercoledì 7 agosto 2013
EVOCAZIONE-
Oh, tu, vento sottile, selvaggio, magico, potente
di un temporale estivo!
Tu che sbaragli ogni strettoia della mente!
Tu che frantumi la mente
Di chi mente!
Tu che intatto
riporti il Mistero
nelle nostre giornate
assediate
dal tedio tiepido di stereotipi!
Tu che vomiti
ogni piccolezza umana!
Strappando i Veli!
Facendo riemergere il Volto
Terribile
Selvatico
Straniero
Ignoto
Immutabile
Immodificabile
Incontenibile
Inacquietabile
Indomabile
della Madre
Selvaggia
Saggia Dea Ancestrale
Saggia, dirompente ebbra Diana selvatica dionisiaca,
nuda, potente, notturna, estatica, vorticante, danzante, ridente cacciatrice!
Tempesta essenza telepatica
elettricità vortice danza
Strepitare essere scalpita
Madre Tellurica terrigna vorticante con canto
profondo
mormorando con voce
musicale furore latrato:
Origine!
Arké!
Potenza Primordiale!
ancestrale straripare atemporale magia Silenzio!
Inizio!
Fine!
essenza elementale Sogno!
Notte Stellata!
Caos Primordiale!
Mare-di-Essere!
Vieni!
Torna!
Canta!
Suona!
Scardina!
Scalpita!
Sgretola!
Vibra!
Soffia!
Strepita!
Erutta!
Avvolgici!
Sorridi!
Danza!
Abbracciaci!
PROTEGGICI!
domenica 4 agosto 2013
?
Copiare da uno è plagio, copiare da tanti è ricerca. (A. Wharol)
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.
Dove c'è conoscenza, non vi sono libertà ed amore; dove ci sono libertà ed amore, non vi è conoscenza. (J. Krishnamurti)
Simulacri e realtà.
Più aumenta la registrazione della vita, e più la vita stessa scompare. (Diogene senza l'anima?)
-
Affermare.
Cioè, contraddirsi, creare paradossi, assurdità. Contraddirsi: cioè,
creare spazio vuoto. Creare spazio vuoto: e cioè, pregare, invocare,
chiamare qualcosa di insperato, invisibile, sconosciuto, inconcepibile,
inesistente. Altro, alieno, straniero, inimmaginabile, puro,
completamente inedito, incondizionato, immacolatamente selvatico,
Enigma, Mistero, Silenzio, incomprensibile, imprevedibile, inspiegabile,
non-enunciabile, non-affermabile, non-definibile, non-determinabile,
vuoto, oscuro, paradossale, miracoloso. De-creare il noto per attirare
il Portento. (Diogene senza l'anima?)
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RUMORE NERO NULLA
Fiumi di vento
oceani di spazio
cascate d'aria
torrenti di tremito
spostamenti colossali di interi abissi di vertigine
geometrie frantumate
continenti sommersi nel cielo nero gelido
teschi giganti
cattedrali di freddo
montagne dalla maschera di morte
corvi intrepidi nella tempesta
vento nelle foreste
richiami lontani di strani esseri
draghi folli
ninfe precipitanti in vortici di danza convulsi
estasi sonore
tetro
rumore
del nulla.
(mare nella conchiglia
ascoltato da un
gigantesco
Dio-bambino cieco,
immenso
come l'Universo)
(Diogene senza l'anima?)
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