LASCIA TUTTO, E SEGUITI! (F. Battiato) Dove tutto è enigma (storia, natura, cosmo) la certezza dell'insolubilità pone un invisibile seme di speranza. (Guido Ceronetti)

di-segno di Sacrilegio Tempesta
?
pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
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sabato 8 marzo 2014
Radici e radicalità
Le margherite non hanno bisogno di palbebre.
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mercoledì 12 febbraio 2014
Ibrahim Maalouf, un'esplosione eclettica di musica avida di vita
Un'esplosione lussureggiante, eclettica, potente, notturna di suoni, ritmi, melodie in una giungla sonora pulsante, intricata, rumoreggiante, urlante tra rock, jazz e musica turco-orientale, una musica viscerale avida di vita, di intensità, di divertimento, di libertà, espressione della parte più emancipata della gioventù turca. Note e emozioni telluriche, testimoni di una Istanbul libera, viva, vitale, creativa, laica, nonostante il crescere del fondamentalismo religioso. A tratti invece melodie melanconiche, rarefatte, misteriose, testimonianza forse di una sofferenza antica e di un popolo sensibile profondamente per tradizione al misticismo e alla poesia.
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lunedì 23 dicembre 2013
Un breve passo di un teologo medievale francescano.
«Bisogna che tu rientri in te stesso. Il tuo spirito, infatti, ama di amore potente se stesso. Ma non
potrebbe amare se stesso, se non si conoscesse. […] Il puro e semplice essere è la prima
nozione che si presenta alla mente ripulita e calma, e si identifica con l'atto puro di essere -
semplicemente essere che si è. […]
Ma come l'occhio del corpo, distratto dalla verità dei colori, non vede la luce, che pure è
l'elemento che glieli rende visibili o, se anche la vede, non vi pone attenzione; così l'occhio del
nostro spirito, attratto dagli esseri particolari e dai concetti, perde di vista proprio quell'essere
semplice e puro, che è al di là di ogni specificazione e descrizione [poiché semplicemente è e
basta]. Eppure quest'essere semplice e puro è la prima nozione che gli si presenti all'umano, e
tutte le altre cose non si possono comprendere se non partendo da questa sensazione di
presenza, di puramente e concretamente essere. […] Tale essere purissimo ti si presenterà
come essere primo, eterno, semplicissimo, attualissimo, perfettissimo e assolutamente uno senza
secondo.
Ma c'è ancora dell'altro che può aumentare il tuo stupore. Se continuerai la tua riflessione con la
mente pulita e calma, si farà ancor più "luce" in te, e "vedrai" che questo puro e semplice essere
è anche ultimo, proprio perché è primo; è continuamente presente, perché eterno; è il più
grande, perché il più semplice; è il più immutabile, perché il più attuale; è immenso, perché
perfettissimo; è inesauribile verità, perché somma unità» (Bonaventura da Bagnoregio,
1217/1221 circa - 1274).
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martedì 29 ottobre 2013
La psichedelia è viva. Viva la psichedelia!
Alcune recenti canzoni di alcuni eccezionali gruppi psichedelici contemporanei.
Il minimalismo solare dei Chris Forsyth & the Solar Motel Band.
Psichedelico indie-rock'n roll dagli italiani Giobia.
Silenzio Cosmico elementare da Seaworthy.
I Myrrors incontrano la Madre di tutto il Vivente.
Chi è Causa di Sè non pianga sè stesso, ma Rida.
Visioni di un sonno inquieto dagli Hypnos 69.
https://www.youtube.com/watch?v=QsjIoVwhpN4
Tuffandosi nel Lago in Fiamme di furia rock cosmica con gli Electric Moon.
https://www.youtube.com/watch?v=q5DjMd7la1I
Gesù Stonato E' la Montagna.
L'Urlo beat-psichedelico degli Occhi Volanti: non c'è posto in cui scappare!
Hard-rock lisergico pesantissimo all'Ultima Cena: gli Arcobaleni si sono Liberati!!!!!!
Inquieti tremori tremolanti sognanti melanconici roboanti scroscianti deflagranti infiammati esplosi disintegrati in fiamme lancinanti accecanti: viaggio al Centro del Sole con i Samsara Blues Experiment.
buon Ascolto!
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The Doors of Perception
martedì 8 gennaio 2013
Werner Herzog: Ognuno per sé e Dio contro tutti.
"La meraviglia è il sentimento filosofico per eccellenza." (Platone)
"Ma ciò che distingue il filosofo vero dal falso, è questo: nel primo
il dubbio si risveglia fin dalla prima vista del mondo reale, nell'altro
invece non sorge che dalla lettura di un libro, di un sistema già bell'e
fatto." (Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e
rappresentazione)
"E non riesco a immaginare che Dio abbia creato tutto dal niente come voi mi dite!"
(Kaspar Hauser)
In Italia gli hanno dato il titolo "L'enigma di Kaspar Hauser", ma il titolo originale è "Jeder fur sich und Gott gegen alle", cioè appunto: ognuno per sé e Dio contro tutti.
Storia della mente-tabula rasa di un uomo che è stato tenuto prigioniero in una cantina fino a venti-venticinque anni, e che perciò, una volta liberato, vede il mondo come un enigma incomprensibile, con gli occhi stupefatti, dubitanti, scettici, interrogativi di uno straniero che non capisce gli usi e costumi degli esseri umani, le loro strane abitudini e credenze e certezze, e non capisce lo stesso mondo della natura, sebbene gli sembri più amico, ospitale e in un certo senso più sincero, perché è sgombro da pregiudizi e categorie prefissate: confrontandosi con esso lo sguardo è libero, e la mente anche, il campo è sgombro da interpretazioni rigide e codificate, per gli altri ovvie, per lui assurde.
La natura gli sembra anche meno malvagia, si sente più a suo agio con gli animali, che si avvicinano a lui senza paura, mentre, con i suoi occhi non schermati di straniero al mondo, gli appaiono senza nessuna velatura o ottundimento sociale la malvagità degli uomini e la brutalità delle sue istituzioni, la Chiesa, le norme sociali, la condizione di asservimento delle donne per esempio (il film è ambientato nell'ottocento).
Non solo Kaspar, non abituato al mondo, non riesce a capire: ma si rifiuta anche di far finta di capire, si rifiuta categoricamente di accettare ciò che non capisce.
Questo tipo di sguardo, al di là del fatto che Kaspar abbia o meno mai letto in vita sua un solo libro di filosofia, è l'autentico sguardo filosofico: che precede e va al di là di qualsiasi discorso tecnico-filosofico, è la filosofia prima della filosofia, dello studio della filosofia, della storia della filosofia, della filosofia come branca del sapere, accademica e dotata di un suo specifico linguaggio, che molto spesso rischia di finire per ridurre i filosofi in mestieranti, saccenti e autocompiaciuti, aristocratici operai del sapere.
Ma invece ciò che veramente conta, per riflettere filosoficamente (cioè criticamente) sul mondo, ciò che è alla base di tutta la filosofia e che è alla fine l'unica cosa veramente importante di tutto il pensiero filosofico - sta tutto nello sguardo "alieno" e incapace di comprendere, ma anche di adattarsi senza comprendere, e desideroso in maniera smaniosa di comprendere, di Kaspar Hauser, della sua mente tabula-rasa che vede tutto per la prima volta e si domanda di tutto: perchè? che senso ha? e: ma sarà veramente così come lo spiegano tutti?
Uno sguardo di meraviglia irriducibile - che è il luogo della riflessione filosofica - ma anche il luogo della poesia, della profezia, dell'intuizione, dell'artista, del mistico, del visionario, del canto spontaneo, della distrazione rapita - di un rapporto con l'universo certamente condizionato, ma non addomesticato, dalle convenzioni sociali - un rapporto in cui l'individuo è libero, il suo sguardo è a diretto contatto con la natura, gli altri, le grandi questioni esistenziali - senza la mediazione di rassicuranti certezze convenzionali - il suo sguardo è puro - perché non parte dalle risposte già concluse - il suo cuore, la sua mente e la sua anima comunicano con il grande spazio aperto dell'universo alla deriva, indeterminato, indefinito - popolato di vita, sogni, emozioni e domande - e in cui le risposte dogmatiche rivelano il loro volto di spettri agghiaccianti.
"Ma ciò che distingue il filosofo vero dal falso, è questo: nel primo
il dubbio si risveglia fin dalla prima vista del mondo reale, nell'altro
invece non sorge che dalla lettura di un libro, di un sistema già bell'e
fatto." (Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e
rappresentazione)
"E non riesco a immaginare che Dio abbia creato tutto dal niente come voi mi dite!"
(Kaspar Hauser)
In Italia gli hanno dato il titolo "L'enigma di Kaspar Hauser", ma il titolo originale è "Jeder fur sich und Gott gegen alle", cioè appunto: ognuno per sé e Dio contro tutti.
Storia della mente-tabula rasa di un uomo che è stato tenuto prigioniero in una cantina fino a venti-venticinque anni, e che perciò, una volta liberato, vede il mondo come un enigma incomprensibile, con gli occhi stupefatti, dubitanti, scettici, interrogativi di uno straniero che non capisce gli usi e costumi degli esseri umani, le loro strane abitudini e credenze e certezze, e non capisce lo stesso mondo della natura, sebbene gli sembri più amico, ospitale e in un certo senso più sincero, perché è sgombro da pregiudizi e categorie prefissate: confrontandosi con esso lo sguardo è libero, e la mente anche, il campo è sgombro da interpretazioni rigide e codificate, per gli altri ovvie, per lui assurde.
La natura gli sembra anche meno malvagia, si sente più a suo agio con gli animali, che si avvicinano a lui senza paura, mentre, con i suoi occhi non schermati di straniero al mondo, gli appaiono senza nessuna velatura o ottundimento sociale la malvagità degli uomini e la brutalità delle sue istituzioni, la Chiesa, le norme sociali, la condizione di asservimento delle donne per esempio (il film è ambientato nell'ottocento).
Non solo Kaspar, non abituato al mondo, non riesce a capire: ma si rifiuta anche di far finta di capire, si rifiuta categoricamente di accettare ciò che non capisce.
Questo tipo di sguardo, al di là del fatto che Kaspar abbia o meno mai letto in vita sua un solo libro di filosofia, è l'autentico sguardo filosofico: che precede e va al di là di qualsiasi discorso tecnico-filosofico, è la filosofia prima della filosofia, dello studio della filosofia, della storia della filosofia, della filosofia come branca del sapere, accademica e dotata di un suo specifico linguaggio, che molto spesso rischia di finire per ridurre i filosofi in mestieranti, saccenti e autocompiaciuti, aristocratici operai del sapere.
Ma invece ciò che veramente conta, per riflettere filosoficamente (cioè criticamente) sul mondo, ciò che è alla base di tutta la filosofia e che è alla fine l'unica cosa veramente importante di tutto il pensiero filosofico - sta tutto nello sguardo "alieno" e incapace di comprendere, ma anche di adattarsi senza comprendere, e desideroso in maniera smaniosa di comprendere, di Kaspar Hauser, della sua mente tabula-rasa che vede tutto per la prima volta e si domanda di tutto: perchè? che senso ha? e: ma sarà veramente così come lo spiegano tutti?
Uno sguardo di meraviglia irriducibile - che è il luogo della riflessione filosofica - ma anche il luogo della poesia, della profezia, dell'intuizione, dell'artista, del mistico, del visionario, del canto spontaneo, della distrazione rapita - di un rapporto con l'universo certamente condizionato, ma non addomesticato, dalle convenzioni sociali - un rapporto in cui l'individuo è libero, il suo sguardo è a diretto contatto con la natura, gli altri, le grandi questioni esistenziali - senza la mediazione di rassicuranti certezze convenzionali - il suo sguardo è puro - perché non parte dalle risposte già concluse - il suo cuore, la sua mente e la sua anima comunicano con il grande spazio aperto dell'universo alla deriva, indeterminato, indefinito - popolato di vita, sogni, emozioni e domande - e in cui le risposte dogmatiche rivelano il loro volto di spettri agghiaccianti.
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giovedì 9 agosto 2012
De-creare.
"Discreazione: far passare qualcosa di creato nell'increato. Distruzione: far passare qualcosa di creato nel nulla. Ersatz [surrogato] colpevole della discreazione."
"La realtà del mondo è fatta da noi, col nostro attaccamento. E' la realtà dell'Io trasportata da noi nelle cose. Non è affatto la realtà esteriore. Questa può essere percepita solo col totale distacco. Quand'anche non rimanesse che un filo, vi sarebbe ancora attaccamento."
"Sospendere continuamente in se stesso il lavoro della immaginazione che colma i vuoti. Se si accetta qualsiasi vuoto, qual colpo del destino può impedire di amare l'universo? Si è certi che, qualunque cosa avvenga, l'universo è pieno."
"La creazione è un atto d'amore ed è perpetua. In ogni istante, la nostra esistenza è amore di Dio per noi. Ma Dio può amare solo se stesso. Il suo amore per noi è amore per se stesso attraverso di noi. Così egli, che ci dà l'essere, ama in noi il consenso a non essere. La nostra esistenza è fatta solo della sua attesa, del nostro consenso a non esistere. Perpetuamente egli mendica da noi l'esistenza che ci dà. Ce la dà per chiedercela in elemosina."
"Le contraddizioni contro cui urta lo spirito: sole realtà, criterio del reale. Nessuna contraddizione nell'immaginario. La contraddizione è la prova della necessità. La contraddizione sperimentata fino in fondo all'essere è lacerazione. E' la croce."
(Simone Weil)
De-creare. Cioè: non completare. Lasciare irrisolto. Lasciare il vuoto sconnesso della realtà così com'è. Lasciare nuda la contraddizione.
Lasciare la realtà "frastagliata", asimmetrica, inspiegabile, multipla-
In-creato. Cioè: non obbligato. Casuale. Indifferente. Senza adesione. Non alterato. Lasciato essere. Lasciato non essere. Frattura. Codici. Affermazioni. Vortici. Constatare la misura degli spazi - la contromisura dei moti - inabissandosi nella fedele rapida di cunicoli oscuri labirintici enigmatici magmatici dell'essere momento per momento connesso all'intermittenza molteplice mutevole imprevista.
Senza tracciati, percorro la linea esatta che traccia la non-creabilità.
Restando così, senza volere niente, senza desiderare modificare niente, senza aspettarsi niente, senza scegliere niente, senza alcuna distrazione o fuga, perfettamente aderenti a questo nulla cangiante senza fine senza scopo - il vuoto dell'uragano del reale così come è - forse - leggere crepe potrebbero comparire - accennare a, lasciare, trasparire, accenni-frammenti di bagliori di luce. Spiragli di trascendenza.
O forse no.
Brulicante sbilenco. Sospeso in moto oscillante fermo.
Lascia stare. Lascia cadere. Lascia essere. Lascia che sia semplice.
Creare, trasformare, dare forma diversa alle cose, inusuale modificare, dare vita, sbocciare.
Sono vivo nell'attimo-brulicare casuale in cui dipingo il mio arbitrario-canto - colorato della mia volontà - sulla tela-specchio dell'universo, che scelgo, che apprezzo, che creo, che progetto, per quello che posso in questa porzione di galassia in cui sono gettato.
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venerdì 2 settembre 2011
Rincorrere, per poi accorgersi che è passato.
E' un controsenso "sforzarsi", "cercare" di "essere presenti". La presenza c'è già. Il presente è qui. Cosa c'è da cercare? Che sforzi si potranno mai fare, quali misteriose tecniche e complesse strategie per cercare di "produrre" qualcosa che è già qui di fronte a me? Il presente è qui, c'è sempre stato. Dov'è il problema? Come può essere un problema? Che problema può comportare "essere presenti" al presente, dato che siamo già qui di fronte al presente, immersi nel presente, presenti al presente, presenti nel presente, una sola cosa con il presente? Come si può "realizzare" la presenza? "Realizzare"??????????????? Il presente??????????????? E quando??????????????? E perchè? E' forse assente? Bisogna fare l'appello????????????? Chissà, magari non è assente, arriva in ritardo... Bisogna forse rincorrerlo? Crearlo? Produrlo? Fabbricarlo? Realizzarlo????? Connettersi?????? Ricominciare a fluire con esso?????????????? Con cosa, scusa??????? Ah, il presente. Eccolo. E' qui, c'è sempre stato. Presente! E' arrivato anche in perfetto orario. Esercitarsi a "essere presenti" è assurdo: di più: è una contraddizione. La rana si esercita a essere una rana???? Il cielo si esercita a "essere lì adesso con il sole che splende"? La terra si allena a terrigneggiare????? Il vento d'autunno sospira: "Ah, come vorrei essere vento d'autunno"? Chi sta fra le braccia dell'amata sospira: "Ah, come vorrei essere fra le braccia del mio amore......."?????? Il sole si impone una disciplina e recita il mantra: "Io sono il sole e devo soleggiare"??????????? Il cavallo mentre galoppa osserva la propria respirazione - inspiro, espiro - per arrivare, forse un giorno, a realizzare la cavallinità????????????? E la nostra essenza è sparita????????????? Chi l'ha rubata???? La società??????? La famiglia??????? La mente?????????? E se la mente mente, la non - mente si siede nella posizione del loto e socchiude gli occhi per allenarsi a non mentire?????????????????????????????????????????????????
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venerdì 19 agosto 2011
rilassati. spegni la mente. lasciati andare. fai silenzio dentro di te. ascolta il tuo corpo. senti. fluisci. osserva il respiro. lascia andare. lascia andare tutto.......svuotati dei pensieri, butta tutto dalla finestra e affacciati sulla Luce/Ombra segreta della tua Anima..............respira....................dolcemente............lentamente.......rilassati..........dimentica tutto.....ne volete ancora tanti di ordini mentali a cui obbedire?
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