di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
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venerdì 12 aprile 2013

Aforisma contadino.

Dai diamanti e labirinti simmetrici, giardini sintetici della logica non nasce niente.

Dal letame dell'emozione informe, in-creata, profonda, mutaforma, impura, ombrosa, buia, umida, pullulante vita in lotta fuori controllo in ogni direzione, indomita, in-controllata, inespressa, muta, acuta, urlante, roboante, fragorosa, scrosciante, rumorosa, umbratile, amara, magmatica, nera, aspra, forte, a-narchica, lussureggiante, feroce, contraddittoria, selvaggia, acre, odorosa, germogliante, profumata, asimmetrica, scura, labirintica, frastagliata, vergine, polimorfa, selvatica, non addomesticata e non incivilita e dal suo abisso oscuro, fertile di caos nascono i fiori della poesia.

          (Diogene senza l'anima?, parafrasando De Andrè)

venerdì 16 dicembre 2011

com'unità

com-un-ità-come-un'-unità-com'-unità-mi sta stretta? è scomoda? mi sta stretta la comodità? vorrei restringerla, 'sta comunità? a quanti? a 10, a 7, a 5? e se poi non ci sto dentro? ma può un'unità essere numerata? se la scindo-se la separo è unità? se escludo è unità? se non metto il limen all'uno, si perde per strada? senza porte, senza steccati, l'uno si trova? con le porte, con gli steccati, è uno? - e posso essere-unità-con alcunchè? con alcun chi? con me stesso? e se sono uno con me, il fuori da me è fuori dall'uno? e se non sono uno con me, dov'è il chi dell'essere uno con qualcosa? communitas= mai data, è per definizione la trascendenza del già dato - se c'è stato, non è-con, se è definito, non con-è - del già numerato, del già ristretto, oppure del già disperso?


e se l'agorà diventa logorroica? posso scappare?



e soprattutto nella comunità muoio come individuo libero o nasco come com-uni-cante libero? Pedina di un sistema o libero cittadino che si realizza pienamente nella libera falange armonica e organica? e se ce ne fosse una terza, di possibilità? essere individuo libero, liberamente comunicante, che afferma fieramente la sua unicità nella libera riunione degli eguali-ma-sempre-diversi, come un branco, una banda di jazzisti sperimentali ognuno totalmente fedele alla propria spontanea e radicalmente sincera-sconnessa-naturale improvvisazione anarchica, ma allo stesso tempo completamente connesso e partecipe con la sincope ritmata in levare della jam rumorosa roca e furente? realizzando insieme, ognuno fuori tempo a suo modo, ma allo stesso tempo tutti stranamente a tempo in un fantastico rumore jazz vibrante, una libertà non separata.


E se le comunità dei puri, degli aderenti a una qualsiasi forma di causa giusta e sacra, principio di esclusione, di verità nettamente scandita e di identificazione di gregge in un codice pre-stabilito; - se queste sono per loro natura totalitarie in quanto sistematiche e definitorie; può invece esistere una "comunità degli impuri", "comunità degli individui", "comunità dei liberi", "comunità dei senza-comunità", branco di impuri senza un teorema da dimostrare o un'apparenza da esibire perchè sia riconosciuta, lupi-ronin, lupi-angeli, banda di ladri, banda sconclusionata di pittori squattrinati, affratellati da scorribande di simboli o da prassi pragmatica, banda di artisti-avant-guarde, banda di scrittori affratellati da suggestioni etiche, banda di filosofi affratellati dalla visceralità con cui ricercano la verità, e non da un concetto, banda di sperimentatori delle potenzialità nascoste della mente, affratellati solo da una cosa: il totale niente di qualsiasi cosa, banda di rocker punk'n'roll noise che si ritrovano a spaccare il ritmo nei garage, quasi di nascosto, gruppo di persone non riunite come pedine identiche sotto l'egida di un'idea, di un dovere o di una convenzione, ma ritrovatisi insieme per una serie di obiettivi comuni, concreti, che affratellano molto di più di qualsiasi bandiera-

E questa "banda di ladri", può avere una sua peculiare, coerente, profondissima ispirazione etica?

E se anche una foglia può stupire, se è vero che non è necessaria una scultura dadaista o un film surrealista perchè lo stupore si manifesti, allora forse questa fratellanza intima può essere basata anche su cose minime, impercettibili, imperscrutabili, indecifrabili. Invisibili anche forse.

se la fretta è forse la peggiore nemica della fratellanza, l'urgenza ne è forse il più chiaro e inequivocabile sigillo.

"La Pace ha origine/con il fluire delle cose;/il suo cuore è come il movimento/del vento e delle onde.": la comunità ha origine con il fluire dell'indeterminato verso l'indeterminato: il suo cuore è come il movimento dello spazio siderale verso le stelle infuocate, e ancora più in là verso il vuoto sempre più spinto, che vortica sempre più rapido verso il cuore-vuoto luminoso-oscuro-pulsante 
 dell'universo pulsante. E mentre danzando precipita verso questo centro, pensa, e sa: "questo centro non esiste."

mercoledì 5 ottobre 2011

concordia delle cose scordate

Conservo il mio umorismo sotto spirito divino, faccio a brandelli l'amor proprio, rido a crepapelle delle mie superstizioni decrepite, tolgo senso al troppo sensato, nego Dio e i suoi Angeli per ritirarmi nelle calde tane del silenzio, vomito sentenze e frasi a casaccio, senza senso o con un qualche senso del tutto casuale da meglio decifrare in seguito - se seguita - ma mi interrompo, brandisco il silenzio come un'arma, agito la contraddizione come una caracas e ascolto che razza di rumore ne viene fuori, curioso, come un bambino che gioca al piccolo chimico e fa scoppiare tutto - e ride! - ma anche un pò si spaventa, poi mi dimentico tutto, poi mi ricordo di una cosa a caso, la enfatizzo, la registro, me ne vanto, me ne faccio un canto, me la stringo al petto, mi decoro all'onore dell'amore, proprio, la scandisco, la ripeto, la imparo, la conosco, la rispetto, la riconosco, la rimetto al suo posto, su un piedistallo di latta, poi mi accorgo che è una patacca, distruggo la latta, decreo il creato, rido di me stesso e di essermi ricordato di ricordare un'inezia. Quindi volto pagina. Poi torno indietro. Vado all'indice. Metto all'indice le paure. Mi spavento della prefazione e mando al rogo tutte le parole. senza eccezione. con una eccezione: "caracas". Rido senza convinzione. Poi mando tutto a fare in culo e vado a fare una passeggiata nei boschi.