di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
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lunedì 9 dicembre 2013

Una poesia di Wislawa Szymborska


UTOPIA



Isola dove tutto si chiarisce.

Qui ci si può fondare su prove.

L'unica strada è quella d'accesso.

Gli arbusti fin si piegano sotto le risposte.

Qui cresce l'albero della Giusta Ipotesi
con rami districati da sempre.

Di abbagliante linearità è l'albero del Senno
presso la fonte detta Ah Dunque E' Così.

Più ti addentri nel bosco, più si allarga
la Valle dell'Evidenza.

Se sorge un dubbio, il vento lo disperde.

L'eco prende la parola senza che la si desti
e chiarisce volenterosa i misteri dei mondi.

A destra una grotta in cui giace il senso.

A sinistra il lago della Profonda Convinzione.
Dal fondo si stacca la verità e lieve viene a galla.

Domina sulla valle la Certezza Incrollabile.
Dalla sua cima si spazia sull'Essenza delle Cose.

Malgrado le sue attrattive l'isola è deserta,
e le tenui orme visibili sulle rive
sono tutte dirette verso il mare.
Come se da qui si andasse soltanto via,
immergendosi irrevocabilmente nell'abisso.
Nella vita inconcepibile.

lunedì 13 maggio 2013

percepire senza credere-

"Posso pretendere di avere una percezione chiara ?
Sto deformando ciò che percepisco ?
Sto interpretando ciò che percepisco ?
Attraverso il mio immaginario, ovvero attraverso le mie credenze, il mio sapere, i miei a priori, i miei giudizi
Non c’è per caso un filtro permanente, che mi vela il reale e snatura la mia percezione ?
Sono capace di vedere gli esseri, ciò che mi circonda, gli eventi e il mondo come se fosse la prima volta ?
Sono capace di vivere una percezione sensoriale o emotiva come se la ricevessi per la prima volta ?
Senza sapere, senza memorie, senza a priori, senza giudizi.
Il filtro della mia memoria, del mio sapere, delle mie abitudini, del mio bisogno di sicurezza, ricopre il reale rendendolo inaccessibile ?
Sto percependo solo il mio immaginario, la mia proiezione ?"

        Nathalie Delay, dall'articolo:



lunedì 15 aprile 2013

Libero o arbitrio?

Si potrebbe ardire questa ipotesi: nel momento in cui un essere umano è convinto di avere il libero arbitrio, di avere effettivamente la possibilità di scelta tra diverse opzioni, significa che in quel momento non è dotato di libero arbitrio. Nei momenti invece in cui un essere umano ha la sensazione di non avere scelta, nel senso che tutto sta avvenendo spontaneamente come deve andare, senza sforzo, senza opzioni, senza decisione, tutto va da sè nella direzione in cui deve andare (ma questo in profonda sintonia col sentire più autentico e viscerale della persona, senza nemmeno una traccia di sensazione di costrizione esterna) ebbene solo in quei momenti l'uomo è dotato di libero arbitrio: non come capacità completamente astratta e formale di scegliere tra diverse opzioni in base a valutazioni razionali - ma come Connessione con la Forza della propria Libera Volontà, che è qualcosa di istintivo che sa già perfettamente dove andare e come fare, e se ci connettiamo ad essa va da sola, spontaneamente, senza ostacoli, senza fatica, senza "arbitrio" (che appunto è "arbitrario"), senza bisogno di "scegliere" niente.

mercoledì 20 marzo 2013

Un frammento di Epitteto.

"Ciò che è nostro, che è noi stessi, non sono le idee o le rappresentazioni, ma l'uso di esse." (Epitteto. Frammento trovato sul retro dell'album prog "Abbiamo tutti un blues da piangere" dei Perigeo, del 1973)