di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
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domenica 7 settembre 2014

Goga e Magoga


Goga e Magoga: che significa? (spiegazione di Davide van De Sfroos)


"Ho questa fissazione: ...che il proiettarsi in avanti a una velocità smodata a tutti i costi non è il futuro possibile. ...Il tornare indietro e vivere nel passato è una gran cagata. Ma il coraggio di guardare avanti accettando di rallentare... e di capire cosa c'è stato prima, di ricordare cosa c'è stato insegnato dai tempi.. da tutti i tempi, possa essere una vaga.. e dico vaga, speranza."  (Davide Van De Sfroos)





Goga e Magoga, la canzone





Varda scià,semm rüaa,saraa dent ne l'aragusta curazada.
Giruaghen nella nebbia che süghen el diluvio cunt i strasc.
E vureum tüt quel che gh'erum menga,per cercà tüt quel che gh'erum piö
E scapaum de ogni sit in duè rüaum,per truà un oltru sit de lassa indree..

Goga e magoga, l'è una danza sö l'angoscia che la giüga.
Goga e magoga, la macumba sö la tera che sufega.
Goga e magoga, il futuro in barca a vela chi lo paga?
Goga e magoga, el to santo prutetur urmai se droga!

Varda scià,semm rüaa,ne la crapa gh'emm un pesce motosega.
La girandula sö i ball,e i sogn di oltri li sistemum cul mazzott.
Gh'emm i öcc a damigiana e quaranta mungulfier tüt piee de ball.
I ricami sul cuscino e mitragliatrici a nastro suta 'l lecc.

Goga e magoga, l'è una danza sö l'angoscia che la giüga.
Goga e magoga, la macumba sö la tera che sufega.
Goga e magoga, il futuro in barca a vela chi lo paga?
Goga e magoga, el to santo prutetur urmai se droga!

E vabè, fa nagott, vemm a burlà ma l'è culpa della crisi.
I rifiuti,quelli brutti,li ho scundüti e non li ritroverai.
Akuaduulza! Acqua stüfa! De sta che a quatà la mia vergogna.
Giù sul fondo c'è il passato,ma 'l rifless de quel che semm l'è in süperfis.
Verde rame! La speranza! E il cemento armato di pazienza.
E l'arcangel el te presta la sua ala,per sügà i lacrim di to öcc.
E l'arcangel el te presta la sua ala ma,nöm ghe se netum dent el naas.
E se non bastano quadri,fiori e picche,
duperum anca i cör cumè curtej.

Sulla scala dei ricordi, sulla scala dei ricordi c'è la melma
E l'è un sit in duè l'è facil, l'è un sit in duè l'è facil sbrissigà.

Goga e magoga, e se s'cepa anca la sfera della maga.
Goga e magoga ,l'è una danza per cantà chi se ne frega.
Goga e magoga, se spargiamo un po' di sangue dopo asciuga.
Goga e magoga, vören tücc fà tumbula, rüga!!

(Davide Van De Sfroos)


Guarda qua, siamo arrivati, rinchiusi nell'aragosta corazzata.
Girovagano nella nebbia e asciugano il diluvio con gli stracci.
E volevamo tutto quello che non avevamo, per cercare tutto quello che non avevamo più.
E scappavamo da ogni luogo in cui arrivavamo, per trovare un altro luogo da lasciarci dietro...

Goga e magoga, è una danza sull'angoscia che gioca.
Goga e magoga, la macumba sulla terra che soffoca.
Goga e magoga, il futuro in barca a vela chi lo paga?
Goga e magoga, il tuo santo protettore ormai si droga!

Guarda qua, siamo arrivati, nella testa abbiamo un pesce motosega.
La girandola sulle palle, e i sogni degli altri li sistemiamo con la mazza.
Abbiamo gli occhi a damigiana e quaranta mongolfiere tutte piene di balle.
I ricami sul cuscino e mitragliatrici a nastro sotto il letto.

Goga e magoga, è una danza sull'angoscia che gioca.
Goga e magoga, la macumba sulla terra che soffoca.
Goga e magoga, il futuro in barca a vela chi lo paga? 
Goga e magoga, il tuo santo protettore ormai si droga!

E vabè, non fa niente, ci suicidiamo ma è colpa della crisi.
I rifiuti, quelli brutti, li ho nascosti e non li ritroverai.
Acqua dolce, acqua stufa! Di star qui a coprir la mia vergogna.
Giù sul fondo c'è il passato, ma il riflesso di quello che siamo è in superfice.
Verde rame! La speranza! E il cemento armato di pazienza.
E l'arcangelo ti presta la sua ala, per asciugare le lacrime dei tuoi occhi.
E l'arcangelo ti presta la sua ala, ma noi ci puliamo il naso.
E se non bastano quadri, fiori e picche,
Usiamo anche i cuori come coltelli.

Sulla scala dei ricordi, sulla scala dei ricordi c'è la melma.
Ed è un luogo in cui è facile, è un luogo in cui è facile scivolare.

Goga e magoga, e si rompe anche la sfera della maga.
Goga e magoga, è una danza per cantar chi se ne frega.
Goga e magoga, se spargiamo un po' di sangue tanto asciuga.
Goga e magoga, vogliono tutti far tombola,mescola!!


(traduzione di Cane - testo e traduzione trovati a questo link:



















sabato 16 agosto 2014

Custodire.

"Occorre una dimora ombrosa, per abitare il vivo. (...) Eppure, salvezza non è solo il Paesaggio, il tempo non umano e più che umano della vita nuova, delle estati e dell'Albero. Qualcosa si è salvato, in noi, del mondo: qualche nome, qualche volto, qualche città. Un po' del tempo umano, che ci è stato affidato e dobbiamo pure custodire." (R. De Monticelli, Dal vivo)

lunedì 23 giugno 2014

Da "La pratica del selvatico" di Gary Snyder

"Il nostro compito immediato e il nostro conflitto è con noi stessi. Sarebbe presuntuoso pensare che Gaia abbia un gran bisogno delle nostre preghiere o buone vibrazioni. Sono gli esseri umani ad essere in pericolo - non solo in termini di "sopravvivenza della civiltà" ma, più profondamente, a livello di cuore e di anima. Rischiamo di perdere la nostra anima. Siamo ignoranti della nostra stessa natura e confusi su che cosa significa essere umani. Per gran parte di questo libro abbiamo cercato di reimmaginare ciò che siamo stati, ciò che abbiamo fatto e di ripensare alla robusta saggezza dei nostri antichi modi di vivere.

(...)

Il nostro tempo, questi più o meno dodicimila anni trascorsi dall'era glaciale e i prossimi dodicimila anni circa, sono il nostro piccolo territorio. Saremo giudicati, o ci giudicheremo, per come avremo vissuto, fra di noi e con il mondo, in questa ventina di millenni. Se siamo qui per qualche buona ragione (a parte raccogliere testi, scendere i fiumi e imparare a riconoscere le stelle), sospetto sia quella di divertire il resto della natura. Quando gli esseri umani sono di buon umore e suonano una melodia, tutte le piccole creature si avvicinano ad ascoltare."

(Gary Snyder, poeta, filosofo dell'ecologia profonda e del bioregionalismo)

sabato 21 giugno 2014

una poesia di Gary Snider sul futuro




PER I BAMBINI



Le alte montagne, le creste
delle statistiche
sono sotto i nostri occhi.
La salita ripida
di ogni cosa, va su,
su, mentre tutti noi andiamo giù.

Nel prossimo secolo,
o in quello successivo,
dicono,
ci saranno valli, pascoli
in cui ci incontreremo in pace,

se ce la facciamo.

Per scalare queste cime,
un consiglio per te,
per te
e per i tuoi figli:

state assieme,
imparate dai fiori,
siate lievi


(Gary Snider, da Turtle Island)



FOR THE CHILDREN


The rising hills, the slopes,
of statistics
lie before us.
the steep climb
of everything, going up,
up, as we all
go down.


In the next century
or the one beyond that,
they say,
are valleys, pastures,
we can meet there in peace
if we make it.


To climb these coming crests
one word to you, to
you and your children:


stay together
learn the flowers
go light




(Gary Snider, poeta, ecologista, pensatore tra i fautori delle correnti dell'ecologia profonda e del bioregionalismo)



(tratto dal blog http://www.sagarana.net/rivista/numero33/poesia9.html )









domenica 25 maggio 2014

PROFEZIA DEL 25/5/2014


TUTTI GRIDANO "LIBERTA'"!

STRINGENDOSI COME OSSESSI ALLE PROPRIE CATENE

ASSICURANDO ANGOSCIATI IL LUCCHETTO

DA POSSIBILI FURTI

POSSESSO POSSESSO POSSESSO POSSESSIONE

POSSESSO GELOSO DELLA PROPRIA PRIGIONE

POSSESSO ASSOLUTO DELLA PROPRIA RAGIONE

STIPULANDO ASSICURAZIONI DA OGNI POSSIBILE FURTO

DA OGNI POSSIBILE EVASIONE

O FELICITA' LIBERTA' IMPROVVISA

O DISTRAZIONE

O DERAGLIAMENTO

O INCEPPAMENTO DEL PROGRAMMA

O SEMPLICE DIMENTICANZA

CORRIAMO DIETRO SPAVENTATI AGLI ULTIMI AGGIORNAMENTI

URLIAMO UN'INSOFFERENZA FEROCE VERSO

OGNI LIMITE

E CI AVVINGHIAMO A IDOLI ARTIFICIALI

COME CREATURE PERSE NELLO SPAZIO

COSMICO DESERTO SIDERALE DIGITALE

SCARAVENTATI NEL NULLA DA

VENTI SOLARI TEMPESTE MAGNETICHE DI NEGAZIONE

CI AGGRAPPIAMO A IMMAGINI PUBBLICITARIE SORRIDENTI

O GURU RADIOATTIVI

CREDENDO NEL POTERE DELLA MIMESI

CREDENDO NELLA SALVEZZA DELLA FICTION

CREDENDO NELLA LIBERTA' DEL VOLERE

E DEL VOLERE IL VOLERE

E DEL VOLERE IL VOLERE DELLA VOLONTA'

DI QUALCUN ALTRO,

IPNOTIZZATI DA FINZIONI SERPEGGIANTI,

DARDEGGIANTI, COLORATE, DIVERTENTI.


I SIGNORI

CI TENGONO STRETTI DALL'ALTO DELLE

LORO RASSICURANTI MANOVRE PROGRESSISTE

TEATRO DI BURATTINI ASSASSINI

SERVI-PADRONI MOSSI DALLA CATTIVERIA

DI ESSERE PRIGIONIERI

SCHIACCIATI DA

DOVERI COLOSSALI MASTODONTICI

PESI TITANICI PARALIZZANTI

AUTOIMPOSTI

- ABBIAMO DIMENTICATO COME SI APRONO

LE FINESTRE DEL CERVELLO -

E CI LAMENTIAMO

E CHIUDIAMO GLI OCCHI-

- LIVING IS EASY WITH EYES CLOSED -

MENTRE LO SGUARDO IMPERANTE FOSFORESCENTE

DELLE NUOVE CREATURE

VA IDENTIFICANDOSI

CON IL PERIMETRO DEL CIELO.






sabato 24 maggio 2014

Paesologi e territorialisti

Paesologi e territorialisti sono diversi, ma condividono il disgusto verso una globalizzazione alienante, ipertecnologizzante, disanimante, la globalizzazione dei non luoghi, che frantuma, calpesta, svuota, uccide l'anima dei luoghi e delle comunità e delle persone. Mentre difendono entrambi, in maniera diversa, i territori e la loro storia, la loro unica e irripetibile fisionomia, la loro identità culturale/naturale locale come un tassello della biodiversità esistenziale irripetibile e prezioso. Questo senza cadere nelle chiusure conservatrici e xenofobe, ma cercando di difendere semplicemente ciò che resta della bellezza e dell'anima dei paesaggi e delle comunità, riaprendole all'apertura della reinvenzione progettuale collettiva, che parte da una storia però, da un volto paesaggistico-culturale, da una lingua, dalla fisiognomica unica di un luogo che è anche l'intreccio di saperi, persone, mestieri tradizionali, conoscenze popolari, alberi, storie, animali, boschi, montagne, dialetti, case, paesi, monumenti, fienili, campi, crocicchi, cascine, eredità poetico-pratico-spirituali. All'insegna di una decrescita ecologista, conviviale della rivalutazione del piccolo, dell'essenziale del lento, del minimo ma autentico, che ci faccia finalmente, gradualmente uscire dalla "modernità incivile" e dalla sua ripetizione seriale di non-vite, despettacolarizzando l'esistenza e riconsegnandoci al concreto di un qui e ora in cui convivono antenati, millenni, echi antichi, fantasmi, genii loci, risate e racconti di vecchi, le voci sagge degli animali, la pazienza selvatica e forte, acre, odorosa, nodosa, coriacea, protettiva della terra e la lenta, atemporale, criptica crepitante scansione dei ritmi della poesia.


http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/


http://www.societadeiterritorialisti.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=1&Itemid=154


http://terraceleste.wordpress.com/


http://www.geofilosofia.it/



sabato 17 maggio 2014

Accendere una piccola lampadina nella notte dell’Europa





Uno sguardo che sia capace di guardare dall’alto, eludendo le identificazioni contingenti, trascendendo completamente il piccolo cerchio del discorso polemico attuale e delle sue minuzie spettacolarizzate – guardare dall’alto, disinteressatamente, con noncuranza, con un’ampiezza temporale dell’ordine di grandezza quantomeno dei secoli – il momento storico presente, non può non vedere che votare Tsipras – sostenere questa minoranza di sinistra radicale (indipendentemente dal fatto che si possano o meno condividere le sue premesse ideologiche) – è l’unica maniera per mettere i bastoni tra le ruote – da una parte, alla massa informe di forze sub-politiche completamente asservite ai grandi poteri economici (centro-destra e centro-sinistra) e dall’altra (ed è una contrapposizione solo apparente, mi pare) alla inquietante, spaventosa onda potenzialmente gigante dei diversi fermenti populisti in crescita (estreme destre da una parte, populismi tipo Movimento Cinque Stelle dall’altra).
 
A questi rischi di derive antidemocratiche (neoliberismo senza più alcun tipo di argine da una parte, autoritarismi di vario tipo dall’altra – o più probabilmente un’inedita miscela di tutto questo, dalla fisionomia emergente ancora da definire) la sinistra radicale di Tsipras sembra essere l’unica forza politica che abbia la volontà di mettere un freno.

Che si condividano o meno gli aspetti più socialisteggianti del loro programma (reddito minimo garantito, riduzione dell’orario di lavoro, Europa aperta ospitale e multiculturale) resta il fatto che mi sembra siano rimasti gli unici eredi della democrazia, delle idee social-liberal-democratiche che stanno alla base delle Costituzioni delle nazioni europee e che erano le fondamenta della prima concezione di Europa unita, alla metà del ventesimo secolo.

Gli unici che difendano ancora veramente l’idea di un’Europa politica, democratica, che sappia dettar legge alle forze economiche, finanziarie e bancarie.



Tutto il resto è barbarie tecno-populista-economicista e amaro silenzio sulla degradazione della vita e della dignità umane in atto.










domenica 11 maggio 2014

Post-Circus (Rivoluzioni della sensibilità/1)





 - FORGET ABOUT CIRCUS -



Questo video ( https://www.youtube.com/watch?annotation_id=annotation_704843&feature=iv&index=1&list=PLFB9A067AEE309436&src_vid=UdLt70d-4kQ&v=eHQqBgjGkSw  ) comincia con i giovani artisti neo-circensi russi Raw Art che intervistano gente a caso per la strada chiedendo: "Cosè il circo?". Le risposte più ricorrenti sono: "Orsi", "Clown", e "Pagliacci che da bambino mi facevano paura". Segue un filmato in stile videoclip musicale in cui gli artisti si esibiscono in un mix cinematico di prestazioni fisiche che fondono giocoleria, acrobazie circensi, parkour, danza hip-hop, break dance e altro, accompagnati da una canzone rock molto potente e incazzata a tutto volume. Rabbia generazionale, frattura di codici, sensibilità in rivoluzione, insofferenza verso il dato, innovazione sperimentale, volontà consapevole di fondere tradizioni e cose nuove diverse secondo l'insindacabile giudizio della propria urgenza creativa.

Ma anche un'estrema precisione ed eleganza tecnica e una notevole raffinatezza e bellezza artistiche e poetiche, come si vede da questi video per esempio:


https://www.youtube.com/watch?v=WaGueqsQ4P0&list=PLFB9A067AEE309436


https://www.youtube.com/watch?v=JLkU1kZrsWU&list=PLFB9A067AEE309436


https://www.youtube.com/watch?v=UdLt70d-4kQ&list=PLFB9A067AEE309436


https://www.youtube.com/watch?v=l38tl_X-hFQ&list=PLFB9A067AEE309436



Nei video successivi, invece, tratti quasi tutti dalle performances di varie compagnie al festival neo-circense Festival UP!, lo stile e la sostanza sono ancora diversi: qui la contaminazione è con le forme più vitali del teatro sperimentale e anche a volte della danza contemporanea.

In registri e modulazioni estremamente vari, queste compagnie fondono la ricerca estrema di un'espressività fisico-mimico-ritmico-gestuale intensa e precisa di certo teatro (e danza) d'avanguardia con la magia immemore, smemorata, antica del circo, la sua malinconia incantata, la sua allegria assurda, le sue acrobazie funambolesche, la sua clownerie sconclusionata, la sua gioia di vivere al contempo grottesca, surrealista, a volte violentemente espressionista, e pur sempre ipnoticamente stupefacente, capace di entusiasmare il fanciullo coraggioso sulla pista di sogni avventurosi che è in noi.





https://www.youtube.com/watch?v=MM1tflELD9o








https://www.youtube.com/watch?v=bn8UUAK2kpE


























https://www.youtube.com/watch?v=9SHAxrcDVHQ





Una ricerca artistica rivoluzionaria - i circhi di una volta con elefanti leoni clown e freaks sono estremamente lontani, anche se sempre fantasmi presenti sulla scena - di cui esempi più famosi (e ancora diversi) sono il Cirque du Soleil e il Cirque Eloize; che condensa in forme spesso visionarie e stralunate sensibilità in radicale rivoluzione, mutazioni mentali e trasfigurazioni di pensiero e di valori in cui il nostro oggi oscilla. E tutti noi con lui.


sabato 26 ottobre 2013

Proverbi dal futuro (o da antiche ere passate).

Chi va lontano, va sano e contromano.

Tanto cresce l'erba nel prato, che mi ci sdraio.

Tanto vanno i gatti nella notte a zonzo, che esco anch'io.

Can che abbaia t'aiuta a non demordere.

Can che abbaia morde la sfortuna.

Can che non abbaia è depresso.

Can che è depresso, aiutalo a mordere la morte!

Can che t'ama, che t'ama a fare  se non sei anche te un po' n'animale?

Passato passa, futuro fugge, presente non sa niente.

Lascia stare la gatta che va al lardo: ti benedirà col suo zampino.

Musica non mente. In vino musica. Buon sangue scongiura la mediocrità fetente.

Niente scompare. Se vuoi scampare alla morte, tracanna questa verità e abbandona il niente.

Sincronizza il tuo orologio interiore con la pulsazione del ritmo del cuore della Terra. Arriverai sempre in tempo.

Chi incontra un nano, e va piano e lo saluta, e non muta, e muta il suo accento in allegria gentile, e non mente, e organizza la sua mente in nuove dimensioni, e non s'incanta in paranoie stantie, e s'incanta davanti al suo cane, o a un gatto randagio o a un cielo prodigio, inganna la morte, e va sano e lontano.


mercoledì 4 settembre 2013

Un capolavoro sperimentale del 1972-



"Pollution", 1972 (ai tempi - lontani - in cui Battiato era veramente un genio, il prog faceva scintille fantasmagoriche e tutto il mondo dell'arte della musica e della creatività in generale era decisamente molto più vivo di oggi- -Esistono oggi "scene" o anche singoli artisti di una vitalità tellurica e intelligenza innovativa sottile ed ultra-poietica, realmente creatrice, ultra-immaginativa e insomma causticamente de-creante, sognatrice, decostruttiva, utopica, desiderante, palpitante, fantastica, visionaria, fisicamente altroquandista, altera, libertaria, visceralmente, ferocemente poetica paragonabile? )-















Interessante, s-concertante, de-ragliante, sabotatrice, anche questa intervista radiofonica del 1978:




"Io Fuggo Indietro."




"Non c'è Valore, c'è Volere."










Indietro, si trova, per esempio, questo:



























Oppure:





https://www.youtube.com/watch?v=u2SU83cd_jg


Oppure:














 In avanti invece c'è  L'era del cinghiale bianco, 1979, album con il quale comincia la carriera commerciale di Battiato: canzoni ben confezionate, piacevoli, con testi originali e intelligenti, ma pur sempre canzonette commerciali...............









lunedì 12 agosto 2013

Giocoleria Animica-


AL PIANETA NON SERVONO ULTERIORI UOMINI DI SUCCESSO.

IL PIANETA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI PIU' GIOCOLIERI DELL'ANIMA: ARTISTI, RISOLUTORI PACIFICI, TRASFORMATORI D'ENERGIA, GUARITORI, PORTATORI SANI DI ENTUSIASMO, SOGNATORI, RISANATORI DI SOGNI, PIRATI DELLA FANTASIA, LIBERI PENSATORI, SPRIGIONATORI DI POTENZA E IMMAGINAZIONE, MALATI DI BELLEZZA, ESPLORATORI/RISCOPRITORI DI MERAVIGLIA, AVVENTURIERI, IMPROVVIS'ATTORI, MUSICOMANI POSSEDUTI DAL DAIMON DELLA MUSICA SELVAGGIA, BARDI, CANTORI, POETI, CONTASTORIE, SENSITIVI SENSIBILI ALLA VOCE DELLA NATURA, AMANTI DI OGNI
 TIPO E FORMA, 

"...MARZIANI, ANIMALI, FUORILEGGE
 BRIGANTI, GUERRIGLIERI, SOGNATORI
CAPITANI DELLO SPAZIO, VIAGGIATORI
VISIONARI, ANARCHICI, TROVATORI
ABITANTI DELLO SPAZIO, VIAGGIATORI
VISIONARI, ANARCHICI, CERCATORI.."



...il che è più o meno il contrario di ciò che si intende normalmente con "uomo di successo"...






(Frase di David Orr rielaborata da Anima Libera, ulteriormente abbondantemente rielaborata da me. I versi tra virgolette sono presi invece da La Ballata dell'invasione degli Extraterrestri, canzone di Alberto Camerini)


(il blog di Anima Libera: http://obiettivi.wordpress.com/2013/08/12/cercasi-disperatamente-portatori-sani-dentusiamo/









http://www.youtube.com/watch?v=Gg_Yhre3RAs



















 http://www.youtube.com/watch?v=sHQJvPpVXJQ





 


























martedì 30 luglio 2013

HAIKU POSTUMANO


sE inserissi La Mia Anima/Software neLla tUa MacchINA/hArdWARE

sI verificheRebbe uN pARADOSSO, una Confusione DI ruoli:

Sarei Io - La mia ESSENZA - Dentro DI TE, al TUo pOsto - UNa FORma DI poSSESSIONE -

oPPURE TU che INDoSSI il MIO ProgRAmmma/MAscHERA?


   (dIOGENE senza L'ANIMA?)

mercoledì 5 giugno 2013

Un ottimo articolo contro il grillismo.

 Un ottimo articolo contro Grillo e il grillismo sul blog http://www.quitthedoner.com.

Chiaro, efficace e ben argomentato.

Da far leggere a chiunque sia entrato nel tunnel della cieca adesione al grillo parlante.

Ecco il link:


http://www.quitthedoner.com/?p=1268


Un breve estratto:


"Grillo in questi anni ha detto tutto e il contrario di tutto, ha distrutto sul palco dei computer poi ha esaltato la rete come panacea di tutti i mali. Come diceva Daniele Luttazzi (...) quando la gente applaude Grillo non applaude il contenuto applaude la foga. I cani pastore e Mario Monti obbediscono a chi dà ordini in tedesco, gli italiani invece danno ragione a chi urla di più, deve essere una specie di riflesso genetico. Qualsiasi cazzata detta con convinzione e movimento delle mani sufficientemente concitato fa nascere nell’italiano il sospetto che diventa in fretta una certezza che quello che sta ascoltando abbia un senso.
Altrimenti perché quel tizio urlerebbe così tanto?
Questa è una cosa che ha scoperto Mussolini e per provarla ai suoi amici metteva dentro i suoi discorsi cose assurde. Prendiamo ad esempio il discorso dopo la conquista dell’Etiopia nel 1936
Mussolini: Tutti i nodi furono tagliati dalla nostra spada lucente
Popolo: yeahhh
Mussolini (girato verso i suoi gerarchi): Visto?
Quando Grillo dice “Italiani!” alla maniera del duce non fa satira, mostra per un istante quello che vorrebbe essere veramente. Chi è allenato alle discipline satiriche lo aveva capito da subito, per un semplicissimo motivo: quella gag non fa ridere, fa accapponare la pelle.
Se ti fa ridere, sotto sotto almeno una piccola parte di te è convinta che il fascismo non fosse proprio tutto da buttare. Magari sei uno di quello che ripete le solite fregnacce dei treni in orario e le bonifiche. Tutte  cose che di solito nascondono il sottotesto “non riesco ad avere un’erezione decente se non appoggio la mia virilità su una sovrastruttura politica totalitaria che mentre mi annulla come essere umano mi dà l’illusione di avere un senso all’interno di un progetto più ampio che mi trascende, nel tempo e nello spazio, e sul quale non ho alcun controllo reale”. "


(dall'articolo:

http://www.quitthedoner.com/?p=1268 )


giovedì 30 maggio 2013

I partiti, il diavolo e il PARTITO 5 stelle.

I partiti e il diavolo
"Quando in un Paese esistono i partiti,
ne risulta prima o poi uno stato delle
cose tale che diventa impossibile
intervenire efficacemente negli affari
pubblici senza entrare a far parte di un
partito e stare al gioco. Chiunque si
interessi alla cosa pubblica desidera
interessarsene efficacemente. Così,
chiunque abbia un'inclinazione a
interessarsi al bene pubblico o rinuncia a
pensarci e si rivolge ad altro, o passa dal
laminatoio dei partiti. Anche in questo
caso sarà preso da preoccupazioni che
escludono quella per il bene pubblico. I
partiti sono un meraviglioso meccanismo
in virtù del quale, in tutta l'estensione di
un Paese, non uno spirito dedica la sua
attenzione allo sforzo di discernere, negli
affari pubblici, il bene, la giustizia, la
verità. Ne risulta che - eccezion fatta per
un piccolo numero di coincidenze fortuite
- vengono decise e intraprese soltanto
misure contrarie al bene pubblico, alla
giustizia e alla verità. Se si affidasse al
diavolo l'organizzazione della vita
pubblica, non saprebbe immaginare
nulla di più ingegnoso". Simone Weil,
Manifesto per la soppressione dei partiti
politici 


Una splendida citazione di Simone Weil sul blog di Beppe Grillo.........

......peccato però che la spietata disamina della Weil sulla inevitabile parzialità ed utilitarismo dei partiti, che per loro natura mirano all'interesse del partito, a vincere, ad avere potere, a prendere il potere..

.....e quindi non possono mirare al bene comune, perchè tutte le loro parole e decisioni saranno condizionati dalla "linea" del partito, dalle opinioni ufficialmente appoggiate dal partito, dalla difesa delle dichiarazioni dei leader del partito, dall'interesse del partito...........

.........E', IN MANIERA SEMPRE PIU' CHIARA ED INEQUIVOCABILE, VALIDA PIENAMENTE ED ANZI IN MANIERA ESPONENZIALE, PER IL CASO SPECIFICO DEL PARTITO 5 STELLE.


Due splendidi siti di fumetto, poesia, arte, resistenza.

 L'Albero Sfregiato, il blog di Rocco Lombardi: uno sguardo visionario, apocalittico ma poetico ecologista e sognante - favole, poesie acide e surrealiste/espressioniste in cui spesso la Natura ha la meglio e ritorna padrona.

Fumetti, illustrazione, parole, un diorama post-atomico onirico per "scovare rifugi".


 http://lalberosfregiato.blogspot.it/2013/04/dino-campana-e-i-boschi-verticali.html


http://lalberosfregiato.blogspot.it/p/stampe-prints.html 


Noce Moscata, il blog di Marina Girardi: fumetto, poesia, animismo, anima, animali, mostri colorati allegri e guide a fumetti per on the road in bici sull'Appennino, e, come si sarebbe detto qualche anno fa, "resistenza umana"!


http://www.magira.altervista.org/2013/04/nostra-signora-degli-alberi-dimenticati/


http://www.magira.altervista.org/2013/04/peio-viva-viva-i-popi/


http://www.magira.altervista.org/2012/12/sulakfaht-di-natale/



venerdì 24 maggio 2013

Due poesie di Jasper Diaspro.





PIOGGIA FRUSCIANTE DI MADRE TERRA

Pioggia frusciante
Che allontana L'ego dalla mia mente
Madre terra rimuove i suoi vincoli ed eccede in contraddizioni allarmanti
Porterà tragedie nell'uomo se non sarà ascoltata
Demetri spicca il volo
Stavolta non ci sarà josuè a salvarti.

(Jaspere)

http://animadidiaspro.weebly.com/1/post/2013/05/pioggia-frusciante-di-madre-terra.html


PACE

Pace
Questa stupenda danzatrice interiore
Che mi inebria di benessere
Che mi tinge di mille colori esorbitanti
Esorbitanti manifestazioni di luna a chiaro colle
Luna e stella
Rossa purpurea e bianco giallo
Luna e stella.
Sole è stella.

(Jaspere)

http://animadidiaspro.weebly.com/1/post/2013/05/pace.html




venerdì 22 marzo 2013

Manifesto del contadino impazzito

 


Amate pure il guadagno facile,
l'aumento annuale di stipendio, le ferie pagate.
Chiedete più cose prefabbricate,
abbiate paura di conoscere i vostri prossimi e di morire.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno.
Quando vi vorranno far morire per il profitto,
ve lo faranno sapere.

Ma tu, amico,
ogni giorno fa qualcosa che non possa essere misurato.
Ama la vita. Ama la terra.
Conta su quello che hai e resta povero.
Ama chi non se lo merita.
Non ti fidare del governo, di nessun governo.
E abbraccia gli esseri umani:
nel tuo rapporto con ciascuno di loro riponi la tua speranza politica.

Approva nella natura quello che non capisci,
perché ciò che l'uomo non ha compreso non ha distrutto.
Fai quelle domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio... pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale è la foresta che non hai seminato,
e che non vivrai per raccogliere.
Poni la tua fiducia nei cinque centimetri di humus
Che crescono sotto gli alberi ogni mille anni.

Finché la donna non ha molto potere,
dai retta alla donna più che all'uomo.
Domandati se quello che fai
potrà soddisfare la donna che è contenta di avere un bambino.
Domandati se quello che fai
disturberà il sonno della donna vicina a partorire.
Vai con il tuo amore nei campi.
Riposati all'ombra.

Quando vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale della falsa pista,
quella che non hai preso.
Fai come la volpe, che lascia molte più tracce del necessario,
diverse nella direzione sbagliata.
Pratica la resurrezione.


W E N D E L L   B E R R Y
traduzione di Giannozzo Pucci



(trovato sul bel blog del mio amico Jasper:




W. Herzog: Dove sognano le Formiche Verdi-

Un film sul Silenzio.

Il Silenzio della Fine.

Il silenzio del Deserto, della Terra spaccata dalla nostra dinamite, dai nostri ascensori, dai nostri supermercati, dai nostri cellulari, dal nostro rumore, dalle nostre chiacchere inutili.

Il Silenzio della Terra, che si prepara a deflagrare per annientare i suoi carnefici.

Il Silenzio delle Formiche Verdi, che hanno smesso di Sognare, e, sveglie, volano a sciami enormi, giganteschi, oscurando il cielo, per distruggerci, per distruggere chi ha ferito mortalmente la Terra e dissacrato i suoi Luoghi Sacri.





Un margine, è lasciato, per sognare, la possibilità, che oltre l'orizzonte, oltre la Fine, nel Silenzio, nuovi Inizi - stanno incubando nella Terra del Sogno.








Ma ovunque regna e regnerà il Silenzio.

Le chiacchere non bastano più a coprire l'assordante frastuono del suo enigma, quel frastuono che riempie di terrore di disperazione e di abisso i volti degli aborigeni australiani in questo film, volti scavati nella roccia, nella terra, nell'orrore di chi questo Abisso lo percepisce chiaramente, perchè è da sempre connesso con la terra, le radici della Visione sprofondate nell'Anima del Deserto.

Sguardi persi nella Visione dell'Apocalissi.



Guardiani del Tempio.



Immobili seduti a guardare in silenzio la Fine che avanza, cercando di difendere lo Spazio Sacro, la Terra Sacra fuori e dentro di loro-




Guardiani inerti, inermi, con le mani incatenate-






-O forse non tanto-


Guardiani che sapranno difendere il Cuore della Terra, il Sogno, attraversando l'Apocalissi verso la terra oltre l'orizzonte dove sono volate le Formiche Verdi.




-traghettatori, forse-

-Forse solo apparentemente impotenti-


-



-Intanto, le parole si inceppano, gli ascensori si fermano, gli orologi digitali cominciano a squillare all'improvviso, la Macchina si spacca, gli ingranaggi vanno in tilt, il sistema economico impazzisce, l'Automa collassa, e appare sempre più evidente che ogni parola, ogni discorso, ogni azione sono completamente inutili e fuori luogo, nel moltiplicarsi fragoroso del Silenzio che si approssima.








"Ma allora è tutto inutile?" commenta a fine film Sacrilegio.



Dopo un po' di titubazione, nell'inquietudine estrema che lascia questo film, con poc voglia di parlare, di dire una cosa qualsiasi, provo a mormorare il detto ebraico: "Chi salva una vita salva il mondo intero."





-Risuona incerto questo filo di speranza.








Ma forse, nel prenderci cura di un cane, una persona o una pianta, nel coltivare piccoli Sogni con la nostra piccola, attenta, microscopica passione, possiamo - io spero - farci simili ai Guardiani delle Formiche Verdi, inamovibili moniti sacri con il cuore sprofondato nel Cuore della Terra. Custodi esili. Sacerdoti minimi. Silenziosi strambi sacerdoti del piccolo.


"Anche per Dostoevskij [oltre che per Nietzsche] la prognosi è ottimistica; egli non vede nel nichilismo la fase ultima, mortale, ma anzi lo ritiene guaribile e, precisamente, guaribile attraverso il dolore. Il destino di Raskol'nikov fa vedere, prefigurandola, la grande trasformazione che coinvolgerà milioni di uomini. Anche qui si ha l'impressione che il nichilismo sia concepito come fase necessaria all'interno di un movimento orientato a scopi ben precisi.

(...)

L'ottimismo, come anche il pessimismo, di questa risposta, si abbarbica, è vero, alle prove, ma non si fonda su di esse. Si tratta di ordini diversi; ciò che conferisce forza di persuasione all'ottimismo è la profondità, alla prova è la chiarezza. L'ottimismo può raggiungere strati in cui il futuro, ancora assopito, viene fecondato. In tal caso lo si incontra come un sapere che raggiunge profondità maggiori che non la forza dei fatti - che addirittura può suscitarli. Il suo fulcro è più nel carattere che nel mondo. Un ottimismo fondato su queste basi va apprezzato in se stesso, dal momento che proprio la volontà la speranza e la stessa prospettiva futura devono dare a chi lo professa la forza di resistere nel mutevole corso della storia e dei suoi pericoli. Molte cose dipendono da questo." (E. Junger, Oltre la linea [scritto del 1950], in E. Junger - M. Heidegger, Oltre la linea. Sottolineatura in corsivo mia.)




P.S.: Chiedo scusa per essermi permesso di scrivere questo breve articolo nella quasi totale ignoranza sulla cultura degli Aborigeni d'Australia.

Chiedo scusa se, come è probabile, le mie parole non sono coerenti con queste Tradizioni.

Questo articolo vuole solo esprimere le mie suggestioni emotivo-analogiche di fronte alla visione di questo film, che comunque penso abbia anche un valore e un linguaggio universali.








mercoledì 13 marzo 2013

13/03/2013 - sentire un prete cantare De Andrè -

Novate, 13/03/2013

In effetti Don Gallo non ha cantato De Andrè, ma è come se lo avesse fatto. Ha citato numerose volte Faber, in particolare i versi sugli emarginati e gli sbandati, le vittime, gli ultimi, i drogati, etc...

Ha addirittura dedicato una lunga parte conclusiva a spiegare perchè secondo lui bisognerebbe aggiungere un quinto vangelo ai quattro canonici: un Vangelo composto dalle canzoni di De Andrè.

Un vangelo che aggiunge secondo Gallo questi fondamentali elementi rispetto ai canonici: la poesia, la musica, la non-violenza, l'anti-fascismo, l'anti-capitalismo, e, infine "una spruzzata d'anarchia!".

Ha poi letto una commovente lettera che ha scritto insieme alle persone della sua comunità (una comunità composta da "puttane, drogati, impiccati, barboni, emarginati, adolescenti sbandati, bambini impazziti per la guerra atomica", cito a braccio, ma sono sicuro dell'esattezza o della quasi esattezza dell'espressione, da vero poeta Beat, "bambini impazziti per la guerra atomica") per salutare De Andrè nel '99 al suo funerale.

Ha invece cantato, dopo aver dichiarato che è la sua principale preghiera, Bella Ciao, accompagnato da noi del pubblico, è la prima cosa che ha fatto salito sul palco.

Anche questo è stato molto emozionante, mi ha colpito, non solo per il naturale carisma di quest'uomo di 84 anni, che ha cantato bella ciao marciando furiosamente e allegramente da una parte all'altra del palco in maniera decisamente coinvolgente, ma anche per il fatto che questa persona è un prete.

Colpisce molto l'inconscio profondo, sentire un prete (un prete!) cantare Bella Ciao, citare in maniera appassionata e poetica De Andrè, dire che la sua assistente principale è una transessuale, e che fra le sue preghiere più frequenti ci sono i primi 12 articoli della Costituzione. Ah, dimenticavo: e che il suo teologo di riferimento è Paolo Rossi, perchè una volta l'ha visto con su una maglietta con su scritto:


DIO C'E'

NON SEI TU

RASSEGNATI!


Se non esistessero preti così, bisognerebbe creare performances artistiche che creino questo tipo di shock culturale, ma comunque la presenza di una persona reale di fronte, che in carne ed ossa nella vita reale porta avanti da sempre le sue idee cercando di applicarle e restando ai margini della Chiesa, è sicuramente diverso e molto più potente.

Don Gallo ha idee decisamente laiche, repubblicane e democratiche (è stato partigiano), direi filo-socialiste, libertarie, anti-fasciste e anti-autoritarie (e quindi anche contro l'autoritarismo delle gerarchie cattoliche) anti-maschiliste (e quindi anche contro il maschilismo della Chiesa) per i diritti delle donne (e quindi se ho capito bene, ma mi è sembrato abbastanza chiaro, anche per il sacerdozio femminile) contro le norme imposte nella vita sessuale e medica, ma soprattutto due cose: per un cristianesimo povero, dalla parte dei poveri, dei derelitti, degli emarginati, etc... (che secondo Gallo è l'unico vero cristianesimo); e per una religione in cui al centro sta la libertà di coscienza di fronte a Dio, con cui nessuno può interferire.

Ha usato parole feroci contro le ricchezze vaticane, contro la banca vaticana ("Gesù ha mai parlato di banche????") ma soprattutto contro l'ipocrisia di chi vive la religione come un perbenista forma borghese di moralismo normativo, autoritario, giudicante ed escludente - escludente moltissimi: gli emarginati, le prostitute, i suicidi, i divorziati-risposati-preti sposati-i separati, etc... e che in realtà è lontanissima anche dalle persone a cui dovrebbe essere più vicina, i poveri.
"Ma chi sei tu per dire chi può stare dentro la Chiesa e chi no???? Chi sei per dire che un divorziato dev'essere escluso o un suicida non può avere un funerale??????? chi sei??????? Dio????????"

Una delle aspettative del pubblico, e anche mia, era un commento su Papa Francesco, eletto la sera stessa. Prendendomi in contropiede, Gallo ha dimostrato entusiasmo verso questo nuovo papa che si è voluto chiamare come San Francesco e che non ha benedetto la folla ma ha chiesto ad essa di benedirlo.
Anch'io avevo avuto un attimo di entusiasmo, un'ora prima, a sentire in televisione quel nome, "Francesco". Ma poi avevo subito pensato ad un'operazione di facciata per arginare il crollo della Chiesa Cattolica.

Il fatto che uno come Don Gallo invece abbia dimostrato entusiasmo e consideri questo Papa una persona con reali intenzioni riformiste mi dà più speranza, anche se lo stesso Gallo ha subito aggiunto che il compito è impervio e le istituzioni e le logiche di potere ostacoli enormi.

Che dire? Vedremo.

A me personalmente resta la strana sensazione che ho provato, per circa un minuto, a conclusione della serata. Io, non credente, o per meglio dire libero pensatore/libero "sentitore" eretico, mi sono ritrovato alla fine della conferenza in una situazione che mi è parsa un breve istante di reale "comunione", nello spirito semplice e gioioso dei primi cristiani (per come io lo immagino almeno): Don Gallo e noi del pubblico, abbiamo intonato per due volte un semplicissimo, appassionante coro che consisteva nella ripetizione per quattro-cinque volte di una stessa misteriosa parola (non so neanche se una parola cristiana o appartentente a qualche altra tradizione) in un climax crescente, con Gallo che tremante sollevava in alto un bicchiere di plastica pieno a metà di acqua, come fosse il Graal dei poveri.

In quel momento mi sono sentito realmente "unito" a quel gruppo di gente, un misto di credenti e non credenti accomunati forse solo da una certa sensibilità verso gli ultimi della Terra.

Il fatto di aver sperimentato questo proprio questa sera, resta per me personalmente una specie di segno, indecifrabile ma comunque bello.














sabato 26 gennaio 2013