di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
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martedì 11 marzo 2014

Anti-idee

"A ogni idea che nasce in noi, qualcosa in noi marcisce."


"Ogni problema profana un mistero; a sua volta il problema è profanato dalla soluzione."

"Approfondire un'idea è farle oltraggio: toglierle il fascino, anzi, la vita..."



(da E.M. Cioran, Sillogismi dell'amarezza)

lunedì 9 dicembre 2013

Una poesia di Wislawa Szymborska


UTOPIA



Isola dove tutto si chiarisce.

Qui ci si può fondare su prove.

L'unica strada è quella d'accesso.

Gli arbusti fin si piegano sotto le risposte.

Qui cresce l'albero della Giusta Ipotesi
con rami districati da sempre.

Di abbagliante linearità è l'albero del Senno
presso la fonte detta Ah Dunque E' Così.

Più ti addentri nel bosco, più si allarga
la Valle dell'Evidenza.

Se sorge un dubbio, il vento lo disperde.

L'eco prende la parola senza che la si desti
e chiarisce volenterosa i misteri dei mondi.

A destra una grotta in cui giace il senso.

A sinistra il lago della Profonda Convinzione.
Dal fondo si stacca la verità e lieve viene a galla.

Domina sulla valle la Certezza Incrollabile.
Dalla sua cima si spazia sull'Essenza delle Cose.

Malgrado le sue attrattive l'isola è deserta,
e le tenui orme visibili sulle rive
sono tutte dirette verso il mare.
Come se da qui si andasse soltanto via,
immergendosi irrevocabilmente nell'abisso.
Nella vita inconcepibile.

giovedì 28 marzo 2013

Caos anima-le contro aspirazioni trascendenti/dualistiche. Per una decrescita felice della mente.





(Quadri di Pablo Echaurren)

  1. Il problema di rispettare gli animali è importantissimo, ed è una cosa estremamente positiva il fatto che pian piano la sensibilità della gente stia cambiando. Secondo me però, c'è anche un altro problema, ugualmente importante, e secondo me strettamente legato al primo: rispettare, riconoscere e permettere di vivere alla nostra parte animale (a me la parola animale piace molto, e l'origine della parola è legata alla parola anima), alla nostra parte selvatica, terrigna, istintiva, legata alla Terra, al corpo, ai suoi bisogni e alle sue sensazioni ed emozioni. Senza di questo, fra l'altro, non ci può essere fine alla violenza sugli animali, perchè finchè facciamo violenza alla nostra parte anima-le non saremo mia capaci di reale compassione verso questi nostri fratelli di esistenza. Sono d'accordo sul fatto che noi abbiamo anche altre parti e che anche queste sono molto importanti. Penso che anche gli animali, comunque, in maniera diversa abbiano anche pensiero, eccome, e, chi può escluderlo, anche spiritualità. Ma quello che mi premeva dire è soprattutto il fatto che, anche se siamo fatti di diverse parti e queste sono tutte importanti, la parte con cui abbiamo più perso il contatto, che abbiamo più a lungo e più ferocemente represso, negato, mutilato è la parte animale. In gran parte sulla base dell'etica ascetica cristiana, in passato, oggi sulla base del consumismo, che è un'altra forma di negazione del corpo e dell'istinto, con i suoi bisogni indotti, la sua frenesia, la sua virtualità, la sua dimensione edulcorata pubblicitaria o esasperata televisiva. Quello che voglio dire è che questa parte è la base non solo della nostra sopravvivenza fisica ma dell'intero nostro essere. Sono le nostre radici, la nostra "base", la nostra Terra, la nostra comunicazione con la Terra, e finchè questo è ferito, negato, non riconosciuto, non vissuto pienamente, sanamente, selvaggiamente, finchè non abbiamo un rapporto sano, pieno, forte, diretto e viscerale con questa parte, è molto difficile avere una qualsiasi "evoluzione". E' come cercare di volare senza neanche sapere prima camiminare. Per dirla con le parole di una mia ex insegnante di Yoga, noi esseri umani moderni, abbiamo molti problemi sia con il Cielo che con la Terra. Ma se con il Cielo, con le parti "alte", in qualche maniera ce la caviamo ancora, è con la Terra, con le nostre radici fisiche e animali, che abbiamo completamente perso il contatto, è nel rapporto con la Terra e con l'istinto che siamo completamente imbranati, mutilati, analfabeti, zoppi, ciechi, handicappati. E questa parte è la base di noi stessi, la base di tutto il resto. Senza di quello non raggiungiamo neanche il livello di lucidità, di presenza, di chiarezza, di libera volontà, di forza, di fierezza, di consapevolezza, di vitalità e di bellezza degli animali (sempre ammesso che esistano questi ipotetici gradini gerarchici di "evoluzione").

    Questo anche in polemica con certe posizioni new age antropocentriche che 

    vedono negli 

    animali dei gradini di evoluzione inferiori e nella nostra parte animale una 

    parte "bassa" da superare o "trasformare" in un'ottica evolutiva che però 

    troppo spesso assomiglia a una logica di negazione e repressione, una 

    logica in cui in vista di un dover essere astratto moraleggiante e 

    spiritualeggiante, in un'ottica perfezionista e idealizzatrice, si prosegue la 

    logica di raggelamento e paralisi, mutilazione del corpo e dell'istinto tipiche 

    del cristianesimo, e in realtà, in maniera diversa, anche del consumismo.








    per fuggire il caos di sensazioni ed emozioni in cui siamo immersi, ci si

    proietta in una logica trascendente, negatrice, ordinatrice in maniera 

    artificiale e artefatta.









    saremo veramente i giardinieri e i custodi della terra, o non siamo forse solo

     esseri fra altri esseri, in cui ognuno ha il suo ruolo la sua responsabilità e in

     cui ognuno è giardiniere e custode della terra? le api si prendono cura di 

    noi. gli alberi si prendono cura di noi. il sole si prende cura di noi. il vento si

     prende cura di noi. il mare si prende cura di noi. le rondini si prendono cura

     di noi. aquile e lupi (come qualsiasi altro animale ci ispiri) possono essere 

    addirittura figure-guida per alcuni di noi. e allora chi siamo noi per crederci i

     depositari della creazione e i custodi della terra???? non è un pensiero un 

    po' arrogante.?


    forse più che "prenderci cura" degli animali e della terra, un pensiero un po' 

    meno antropocentrico è lasciar essere, lasciar vivere animali, piante e la 

    terra, che sanno vivere benissimo da soli anche senza di noi!!!!!!




    penso che, ora come ora, per molti versi abbiamo molto più noi da imparare 

    da loro piuttosto che non il contrario. Rapportandoci con gli animali non solo 

    proviamo dei sentimenti e impariamo a rapportarci al "diverso", ma, 

    soprattutto, riscopriamo il nostro istinto, il nostro corpo, la nostra pancia, la

     nostra animalità, la nostra concretezza, la nostra fisicità solida, materiale,

     organica, molecolare, empirica, emotiva!!!!! E penso che la repressione, la

     mutilazione, l'asportazione, la rimozione, la paralisi, l'oblio, la rimozione, il 

    raggelamento, la negazione con una parola di questa dimensione, 

    ricchissima e fitta di una potente, articolata, saggia, complessa,

     profondissima forma di conoscenza del mondo, la conoscenza fisica, di 

    pancia, istintiva, emotiva, viscerale, animale. La repressione di questa parte

     non solo è alla base secondo me della stragrande maggioranza delle 

    innumerevoli forme di sofferenza psichica, psico-fisica e emotiva degli esseri 

    umani, ma io arrivo a dire che questa repressione innaturale è anche alla 

    base dell'intero nostro sistema sociale alienato, autoritario, guerrafondaio, 

    ecocida, mortifero, sessista, liberista, iper-competitivo, tecnocratico. se 

    imparassimo di più la concretezza, la semplicità, la capacità di dire "no" e 

    "sì" con forza e chiarezza, d'istinto, la capacità di seguire la pancia, il 

    linguaggio delle emozioni e del prendersi cura e dell'"empatia", dagli 

    animali, saremmo esseri molto più in pace con noi stessi, molto più semplici, 

    molto più rilassati e molto più affratellati dalla capacità di vivere insieme di 

    piaceri e gioie semplici e povere.


    "Mi sono sviluppato abbastanza, non ne posso più! Mi sono sviluppato anche 

    troppo, anche di più!!!!!!!" (G.L. Ferretti). Decrescita felice è uno slogan che

     vale anche per la nostra mente!!!!!




mercoledì 20 febbraio 2013

Da "Psicologia di massa del fascismo" di Wilhelm Reich.

"Secondo il significato caratteriale "il fascismo" è l'atteggiamento emozionale fondamentale dell'uomo autoritariamente represso dalla civiltà delle macchine e dalla sua concezione meccanistico-mistica della vita. Il carattere meccanicistico-mistico degli uomini del nostro tempo crea i partiti fascisti e non viceversa. (...) Le mie esperienze analitico-caratteriali mi convinsero invece che oggi non esiste assolutamente nessuno che non porti in sè gli elementi del modo di pensare e sentire fascista. Il fascismo come movimento politico si differenzia da altri partiti reazionari per il fatto che viene sostenuto e diffuso dalle masse umane. Mi rendo perfettamente conto dell'enorme responsabilità che deriva da simili affermazioni. Augurerei, nell'interesse del nostro mondo tormentato, che le masse lavoratrici si rendessero conto con altrettanta chiarezza della loro responsabilità per quanto riguarda il fascismo. (...) Poichè il fascismo si manifesta sempre e ovunque come un movimento sorretto dalle masse umane, tradisce tutti i tratti e tutte le contraddizioni della struttura caratteriale delle masse umane: non è, come si crede generalmente, un movimento puramente reazionario, ma costituisce un amalgama tra emozioni ribelli e idee sociali reazionarie.

Se per rivoluzione si intende la ribellione razionale contro condizioni insopportabili nella società umana, la volontà razionale di "andare a fondo a tutte le cose" ("radicale" - "radix" - "radice") e di migliorarle, allora il fascismo non è mai rivoluzionario. Non vi è dubbio che esso può fare la sua comparsa ammantato di sentimenti rivoluzionari. Ma non si chiamerà rivoluzionario quel medico che combatte con sfrenate imprecazioni una malattia, ma al contrario quello che con calma, coraggiosamente e coscienziosamente, cerca e combatte le cause della malattia. La ribellione fascista nasce sempre laddove una emozione rivoluzionaria viene trasformata in illusione per paura della verità.

Il fascismo, nella sua forma più pura, è la somma di tutte le reazioni irrazionali del carattere umano medio. (...)
L'ideologia razziale è una tipica espressione caratteriale biopatica dell'uomo orgasticamente impotente.
Il carattere sadico-pervertito dell'ideologia razziale tradisce la sua natura anche nel suo atteggiamento di fronte alla religione. (...)

La mentalità fascista è la mentalità dell'"uomo della strada" mediocre, soggiogato, smanioso di sottomettersi ad un'autorità e allo stesso tempo ribelle. Non è casuale che tutti i dittatori fascisti escano dalla sfera sociale del piccolo uomo della strada reazionario. Il grande industriale e il militarista feudale approfittano di questa circostanza sociale per i propri scopi, dopo che questi si sono sviluppati nell'ambito della generale repressione vitale. La civiltà meccanicistica ed autoritaria raccoglie, sotto la forma del fascismo, solo dal piccolo borghese represso ciò che da secoli ha seminato, come mistica mentalità del caporale di giornata e automatismo fra le masse degli uomini mediocri e repressi. Questo piccolo borghese ha copiato fin troppo bene il comportamento del grande e lo riproduce in modo deformato e ingigantito. (...)

Ciò che è vivo può esistere senza il fascismo, ma il fascismo non può vivere senza ciò che è vivo. Il fascismo è il vampiro avvinghiato al corpo dei viventi che sfoga i suoi impulsi omicidi quando l'amore si ridesta in primavera invocando la naturale realizzazione.
(...)

Ciò che è vivo non può "prendere il potere con la violenza" perchè non saprebbe che farsene del potere. Forse questa conclusione significa che la vita sarà per sempre vittima e martire del gangsterismo politico e che il politicante continuerà a succhiare per sempre il suo sangue?
Questa conclusione sarebbe errata."

(Wilhelm Reich, "Psicologia di massa del fascismo - Come nasce e perchè si diffonde il misticismo organizzato", evidenziazioni in corsivo mie)