di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
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lunedì 9 dicembre 2013

"Sacro mi sia, allora, lo sterpaio disordinato dove trovano rifugio le serpi e le vipere, che del loro veleno ho decisamente meno paura e più rispetto."

"Era primavera e tanto giallo abbaglia. Giorgio rimase estasiato e fermò l'auto per avvicinarsi, guardare, camminarci in mezzo. Immaginava di poter cogliere il ronzio degli insetti già a distanza, com'era capitato anni prima, ma non fu così. Immaginava che nuvole di api abitassero gli stimmi soleggiati, ubriache di nettare e pollini squisiti. Rimase attonito quando si rese conto che l'unico rumore era quello dei petali e delle foglie tenere al vento. 

Annusò l'aria, e un odore acre e pungente lo ferì. 

La terra era vuota di qualsiasi altra vita che non fossero lei, la Colza. Allora capì: su quella coltura era stato sparso con dovizia un insetticida. Giorgio prese alcuni fiori, e li portò al laboratorio. L'insetticida utilizzato era un derivato della dieldrina. 

Non sono ancora finiti i tempi in cui l'uso di pesticidi, prospettato come necessario alle produzioni agricole dalle multinazionali, assume le forme di vero e proprio consumismo. Gli agricoltori, plagiati dalle pressioni di mercato e dalla paura di veder perduto un raccolto su cui, erroneamente, son già stati spinti a investire più del dovuto, finiscono per attuare interventi pesanti senza rendersi conto delle reali conseguenze dei loro atti. In questo caso, ad esempio, la sola presenza delle api garantirebbe alla Colza un'impollinazione massiccia e un incremento della produzione fino al 90%; somministrare insetticidi per abbattere minacce spesso solo ipotetiche e sovrastimate in grado di compromettere il 30% della produzione per rinunciare al 90% è un pò come darsi la zappa sui piedi. E per un agricoltore è davvero il colmo. Ma, tant'è....
Il Giorgio del racconto è Giorgio Celli, etologo, studioso e scienziato. Lui è ancora vivo, ma le api e gli altri insetti del racconto sono tutti morti. E la dieldrina è finita nella terra, nella Colza, nell'aria, nelle falde acquifere.

Quando ci fermiamo estasiati a mirare un campo esteso di fiori tutti uguali, per quanto bella possa essere quell'immagine, ricordiamoci che forse nasconde un veleno. O più di uno. 

Sacro mi sia, allora, lo sterpaio disordinato dove trovano rifugio le serpi e le vipere, che del loro veleno ho decisamente meno paura e più rispetto." (Primiana Leonardini Pieri, dalla sua pagina Facebook, con il permesso dell'autrice)

martedì 1 ottobre 2013

Che cos'è l'ecologia profonda?


“Sono una pietra, ho visto vivere e morire, ho provato felicità, pene ed affanni: vivo la vita della roccia. Sono parte della Madre Terra, sento il suo cuore battere sul mio, sento il suo dolore, la sua felicità: vivo la vita della roccia. Sono una parte del Grande Mistero, ho sentito il suo lutto, ho sentito la sua saggezza, ho visto le sue creature che mi sono sorelle: gli animali, gli uccelli, le acque e i venti sussuranti, gli alberi e tutto quanto è in terra e ogni cosa nell’universo” (Preghiera Hopi).

“Mentre state leggendo queste parole, branchi di lupi stanno correndo a lunghi balzi attraverso le foreste e nelle lande selvagge dell’America settentrionale. Fiutando il vento, cacciano e giocano, si nutrono e riposano, proprio come hanno fatto i loro antenati per milioni di anni. Ce ne sono ancora migliaia di esemplari, selvaggi come le immense regioni in cui vagano......
Il lupo, Canis lupus, un tempo era il mammifero terrestre più ampiamente distribuito nel mondo, e si poteva trovare in tutto l’emisfero settentrionale, ovunque fossero presenti i grandi mammiferi che è in grado di cacciare. Ora la specie è estinta, o quasi, in gran parte del suo habitat naturale....” (C. Savage)


“La natura selvaggia è un bisogno spirituale che ognuno di noi si porta dentro e che va dal semplice amore per il bello al preponderante bisogno di solitudine che sentono alcuni. E’ il senso di fastidio che proviamo in natura di fronte all’opera dell’uomo, anche quando quest’opera è minima o ha fini di conservazione o di studio. La natura selvaggia è acqua libera di scorrere, di erodere, di gonfiarsi e straripare; è la libertà di volare e di correre degli animali; sono gli orizzonti intatti di montagne o di piatte paludi; è l’immensità del cielo su un panorama d’erba; è il silenzio della natura e lo scrosciare d’acque nelle valli montane; l’urlo del temporale nella foresta; il sibilo della bufera e il boato pauroso della valanga; il lento volo dell’aquila che annulla lo spazio tra le montagne; è il gioco delle onde sulle scogliera. La natura selvaggia è girare attorno lo sguardo e non vedere segno d’uomo; è ascoltare e non udire rumori d’uomo” (Franco Zunino).

“In ogni luogo ci vorrebbe un posto, così, lasciato incolto” (Cesare Pavese).


Al seguente link un ottimo articolo che introduce al pensiero dell'ecologia profonda, su un ottimo sito che offre numerose possibilità di approfondimento su questa visione filosofica:



http://www.ecologiaprofonda.com/?&set=222&dom_id=&dom_sld=ecologiaprofonda&dom_tld=com&no_tags=1&sito_gratis=&sito=&news1_categoria=Ecologia+profonda&news1_id=230499&local_page= 




lunedì 12 agosto 2013

Giocoleria Animica-


AL PIANETA NON SERVONO ULTERIORI UOMINI DI SUCCESSO.

IL PIANETA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI PIU' GIOCOLIERI DELL'ANIMA: ARTISTI, RISOLUTORI PACIFICI, TRASFORMATORI D'ENERGIA, GUARITORI, PORTATORI SANI DI ENTUSIASMO, SOGNATORI, RISANATORI DI SOGNI, PIRATI DELLA FANTASIA, LIBERI PENSATORI, SPRIGIONATORI DI POTENZA E IMMAGINAZIONE, MALATI DI BELLEZZA, ESPLORATORI/RISCOPRITORI DI MERAVIGLIA, AVVENTURIERI, IMPROVVIS'ATTORI, MUSICOMANI POSSEDUTI DAL DAIMON DELLA MUSICA SELVAGGIA, BARDI, CANTORI, POETI, CONTASTORIE, SENSITIVI SENSIBILI ALLA VOCE DELLA NATURA, AMANTI DI OGNI
 TIPO E FORMA, 

"...MARZIANI, ANIMALI, FUORILEGGE
 BRIGANTI, GUERRIGLIERI, SOGNATORI
CAPITANI DELLO SPAZIO, VIAGGIATORI
VISIONARI, ANARCHICI, TROVATORI
ABITANTI DELLO SPAZIO, VIAGGIATORI
VISIONARI, ANARCHICI, CERCATORI.."



...il che è più o meno il contrario di ciò che si intende normalmente con "uomo di successo"...






(Frase di David Orr rielaborata da Anima Libera, ulteriormente abbondantemente rielaborata da me. I versi tra virgolette sono presi invece da La Ballata dell'invasione degli Extraterrestri, canzone di Alberto Camerini)


(il blog di Anima Libera: http://obiettivi.wordpress.com/2013/08/12/cercasi-disperatamente-portatori-sani-dentusiamo/









http://www.youtube.com/watch?v=Gg_Yhre3RAs



















 http://www.youtube.com/watch?v=sHQJvPpVXJQ





 


























mercoledì 19 giugno 2013

L'Uomo Selvatico, o Green Man, o Khidr.

"Nelle chiese e cattedrali della Spagna, della Francia, dell’Inghilterra e della Germania tra il 1000 e il 1500, cominciarono ad apparire nelle sculture decorative una figura che il folklore inglese conosce come il “Green Man”, “l’Uomo Verde”. In verità questa è una riapparizione, perché l’Uomo Verde ha le sue origini nella figura del dio figlio, amante e guardiano della Grande Dea dell’antica Europa, quello che Marija Gimbutas chiama “il dio mascherato ittifallico”, il dio sacrificato, sepolto e rinato, il dio della vita vegetativa, l’angelo dell’albero sacro che si ritrova in tutte le culture dai Veda alla mitologia nordica e in generale in tutta l’Europa pre-cristiana, dove la religione era una religione di luogo e il luogo era foresta. Ha precedenti nella Domus Aurea a Roma, nei dipinti descritti da Vitruvius: piante con piccole figure umane sedute fra le fronde. E’ molto strano come l’immagine dell’Uomo Verde sia riuscita ad entrare ai margini della cultura cristiana, nell’arte romanica, gotica e rinascimentale, nonostante la lotta cristiana contro il culto degli alberi sacri che è continuata fino al 1200 circa. Chi osserva le sculture in pietra sulle cattedrali (di Chartres, Le Mans, Auxerre, Freiburg im Breisgau, Ulm, Bomberg, Ely, Exeter, Norwich, S.Pietro in Toscania a Viterbo e S.Maria del Mar a Barcelona, per citarne solo alcune) può vedere centinaia di esempi del suo viso composto di foglie, con foglie che escono dalla bocca e dagli occhi: è un’immagine dell’unione dell’umanità con il mondo vegetale, un’immagine di vita esuberante, dì rinnovamento e di rinascita. Il Green Man conosce le segrete leggi della natura, le foglie che escono dalla sua bocca sono il canto con cui gli spiriti degli alberi parlano con gli esseri umani, parlano dell’intelligenza e dell’intenzionalità della natura. L’Uomo Verde è il guardiano e il rivelatore di misteri silenziosi. E’ l’immagine con cui gli esseri umani hanno cercato di visualizzare la loro intima esperienza del mondo vegetale come tramite intelligente dell’anima mundi. Negli ultimi anni sono stati fatti alcuni studi della figura dell’uomo Verde: uno da Kathleen Basford nel 1978 The Green Man, (Ipswich) e l’altro, Green Man (Harper Collins) da William Anderson e Clive Hicks nel 1990. E’ interessante che questo archetipo riemerga dalle ombre ora che sta riemergendo nella coscienza umana l’immagine della Dea. Mi sembra molto importante per l’immaginario di quegli uomini che stanno cercando in questi anni di ritrovare il rapporto arcaico ma forse più cosciente con la natura. Non è possibile che la Dea rappresenti l’unica immagine positiva per il nuovo abbraccio fra la terra e l’umanità, un abbraccio che richiede un’unione fertile e gioiosa fra uomini e donne. Nella chiesa di St. Bernard de Comminges c’è una scultura in legno della Grande Madre che partorisce Uomo Verde, un’immagine molto rara della loro connessione. E chiaro che queste immagini sono sopravvissute solo perché passavano per decorazioni attorno alle immagini cristiane, ma è interessante chiedersi quale ruolo avessero nell’immaginario degli artigiani che materialmente le hanno scolpite E’ possibile che ancora nelle loro vite il rapporto fra essere umano e natura non fosse del tutto spezzato e che le correnti pagane fossero vicine alla superficie del sentimento religioso, anche se questo era apparentemente cristiano?"



(dallo stupendo articolo di Etain Addey sull'ecologia profonda , nel bellissimo blog:



http://selvatici.wordpress.com/rete-bioregionale-italiana/lincontro-con-il-khidr/comment-page-1 /#comment-2877   )


Sacrilegio, ti ricordi??????? L'abbiamo visto sulla chiesa di Torno!!!!!



domenica 12 maggio 2013

Use your Illusions/1.

Credere.

Non credere.

Credere di credere.

Credere di non credere.


Illusioni.


Credere in qualcosa è un'illusione.

Credere di non credere, credere di poter non credere in niente, è un'illusione forse ancora maggiore.


Viviamo in un mondo di proiezioni della mente, fuochi fatui che dopo aver brillato per un tempo insignificante rivelano la loro natura di spettri evanescenti.

Chi può dire di aver creduto sempre nelle stesse cose negli ultimi vent'anni?

Forse qualche pazzo fanatico.

Tutti gli altri non possono non essere consapevoli della natura transitoria, evanescente, sfuggente e aleatoria - quindi illusoria - di qualsiasi forma di credenza.

Ma chi pensa di essersi emancipato in larga misura da questo gioco di specchi, questo velo di Maya polimorfo, e con distacco e disprezzo giudica con ironico sarcasmo chi crede con tutto sè stesso in qualcosa, "magari è perfino entusiasta..." - è inconsapevolmente doppiamente schiavo di questo teatro delle apparenze.

Schiavo primariamente perchè resta - come tutti - preda delle suggestioni caleidoscopiche delle sensazioni psicofisiche cangianti in cui è immerso - della cui sostanza è perfino lui fatto.

Schiavo secondariamente - ed esponenzialmente - perchè credendosi libero, superiore, distaccato, critico, capace di giudizio oggettivo, "centrato", stabile, razionale, autentico, capace di vedere le cose per come veramente sono - sta tradendo il naturale flusso di associazioni/volizioni/desideri/giudizi/azioni/emozioni/idee/interazioni per cercare vanamente di astrarsi, isolarsi, appartarsi in una dimensione di torre d'avorio/osservatorio imparziale perfettamente centrato, razionale e critico - e così facendo invece di liberarsi sta fissandosi sui singoli contenuti da negare/criticare/analizzare/ridimensionare, invece che perdersi nel naturale flusso della vita in cui queste illusioni si succedono con fluidità - e in questa maniera si sta legando in maniera molto più rigida e inattaccabile alle illusioni stesse: è molto più coinvolto e attaccato ad esse che non l'uomo comune naturale, visto che si sofferma su di esse per confutarle, dichiarando in questa maniera un segreto profondo innamoramento per queste, un'incapacità di lasciarle andare - mentre l'uomo comune vive, poi vive altro e lascia andare in un ciclo continuo più superficiale e quindi più capace di dire "lassa, passa, tir'a 'ccampa'!", voltando pagina ogni giorno.

Una volta quello che fu il mio Maestro di Yoga, disse che in realtà il sanscrito Maya non va tradotto come illusione o come apparenza, ma va reso in italiano con manifestazione.


Quale illusioni???? Quelle che ci fanno vivere ogni giorno, facendoci vivere "la risa" e "el llanto" come dice la stupenda canzone "Gracias a la vida", quelle che ci fanno vivere la sofferenza ma anche l'amore, gli istanti di felicità, che ci trasportano di fronte alla Bellezza, che creano le sottili vibrazioni di simpatia e risonanza profonda reciproca nei confronti della natura, o di animali, o di persone??????? quelle che ci portano a perderci nella Bellezza di un dipinto o di una foresta, che ci ispirano poesie, che ci ispirano frasi cariche di emozioni potenti e viscerali, che ci portano a fare follie mossi da amore passione o Sogni, ("Solo di una cosa nella vita non ci si pente mai: della follie. - O. Wilde, citato a braccio) che ci portano a commuoverci di fronte all'amore incondizionato di un cane o di fronte a una scena di imprevista e insperata solidarietà??????? Quelle che ci portano a fare errori, intraprendere progetti fallimentari, non capire cosa ci accade attorno in momenti importanti, non comprendere le persone che amiamo, dire la cosa sbagliata al momento sbagliato ma che ci portano anche a realizzare dei capolavori artistici o una singola parola sincera che smuove anni di repressione congelata??????? Ma quali illusioni???????????????

E' sì un gioco di specchi e di immagini mutevoli mutaforma, ma in questo spettacolo-diorama, in questo carnevalesca farsa, in questo teatro dell'assurdo e dell'incomprensione, segreti divini si manifestano e si rivelano nella successione degli scenari, prendendo parte all'azione e alla successione degli atti: entrando nella parte, entrando nel flusso, entrando in scena coraggiosamente e pienamente e sinceramente, autenticamente, visceralmente, troverai colpi di scena, porte segrete che si spalancano improvvisamente su verità inaspettate, alleati inattesi, guide che ti porteranno in luoghi di bellezza inaudita, Deus ex Machina e sciarade che contengono frammenti di Eterno.

Se credere è illusorio, e non credere è doppiamente illusorio, allora, invece di cercare di sottrarti al gioco delle illusioni:




attraversa, cavalca le Illusioni, sfruttane la potenza propulsiva, galoppa su di esse come un cavaliere che controlla il suo cavallo, ma che gli lascia le briglie sciolte, e si fida della direzione che vuole prendere!!!!

Usa con furbizia ma anche con un rispetto profondo il naturale funzionamento della tua mente, usalo per progredire, per fare eperienze, per imparare, sperimentare, crescere, esperire, imparare a fare cose nuove, viaggiare, procedere a tentativi, vivere, amare, cantare, ballare, improvvisare, spontaneitare, jamsessionare con irrequietezza e fluidità, tirare fuori tutte le emozioni, aprire il cuore, respirare, spaccare vecchi schemi, essere felici, tristi, incazzati, depressi, malinconici, nervosi, inquieti, folli, innamorati, ispirati, sereni, angosciati, gioiosi, allegri, creativi, creatori!!!!!!!!!!!!!!!


Non distaccandoti e cercando di allontanarti dall'immediato flusso diventerai regista della tua vita,

ma sarai il Regista dell'Opera vivendo, entrando in scena, prendendo parte al Gioco, osando, scommettendo, illudentoti, disilludendoti, agendo: vivendo, credendo, sentendo, agendo, facendo esperienze, buttandoti, provando, sarai contemporaneamente il Creatore della tua Vita, un Creatore situato, nella situazione, nel bel mezzo del gioco, compromesso, coinvolto, sbilanciato: solo così la Potenza Creatrice Spontanea della Vita sarà libera di esprimersi in te, l'Evoluzione Creatrice, pilotata dalla saggezza della tua Anima - Regista e Genio Sovrano  della tua Esistenza- sarà libera di agire.







Perciò, come dicevano molti anni fa i Guns'n'Roses:



"Use your Illusions!"


martedì 23 aprile 2013

frammenti letti sui muri di Milano.


"Ghen chi che creden a tutt e... chi... creden a nient... entramb se perden el bell: la scovert."

(firmato "curioso perenne")


"La cosa seccante di questo mondo è che gli imbecilli sono sicuri di sè, mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi." (B. Russell)


"Lo stile è una passione da condividere. " (Mick Jagger)





"Il potere alle macchine e l'essere umano a pane e acqua." (Battiato)



"Dove esistono una voglia, un amore, una passione, lì ci sono anch'io." (Gaber, 1998)



(tutti frammenti trovati scritti sui muri in una via vicino ai Navigli a Milano)

venerdì 22 marzo 2013

Manifesto del contadino impazzito

 


Amate pure il guadagno facile,
l'aumento annuale di stipendio, le ferie pagate.
Chiedete più cose prefabbricate,
abbiate paura di conoscere i vostri prossimi e di morire.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno.
Quando vi vorranno far morire per il profitto,
ve lo faranno sapere.

Ma tu, amico,
ogni giorno fa qualcosa che non possa essere misurato.
Ama la vita. Ama la terra.
Conta su quello che hai e resta povero.
Ama chi non se lo merita.
Non ti fidare del governo, di nessun governo.
E abbraccia gli esseri umani:
nel tuo rapporto con ciascuno di loro riponi la tua speranza politica.

Approva nella natura quello che non capisci,
perché ciò che l'uomo non ha compreso non ha distrutto.
Fai quelle domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio... pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale è la foresta che non hai seminato,
e che non vivrai per raccogliere.
Poni la tua fiducia nei cinque centimetri di humus
Che crescono sotto gli alberi ogni mille anni.

Finché la donna non ha molto potere,
dai retta alla donna più che all'uomo.
Domandati se quello che fai
potrà soddisfare la donna che è contenta di avere un bambino.
Domandati se quello che fai
disturberà il sonno della donna vicina a partorire.
Vai con il tuo amore nei campi.
Riposati all'ombra.

Quando vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale della falsa pista,
quella che non hai preso.
Fai come la volpe, che lascia molte più tracce del necessario,
diverse nella direzione sbagliata.
Pratica la resurrezione.


W E N D E L L   B E R R Y
traduzione di Giannozzo Pucci



(trovato sul bel blog del mio amico Jasper:




mercoledì 27 febbraio 2013

Le domande di Cage su musica, suono, rumore, silenzio.

E' forte?

E' basso?

E' giusto?

E' dolce?

E' duro?

Significa qualche cosa?

Dovrebbe farlo?

Se è forte, dovrebbe esserlo?

Se è basso, dovrebbe esserlo?

E' un suono?

E se è un suono, è musica?

Il mondo in cui sono, è musica?

E' suono?

Se lo è, la musica è musica?

Una canzone viene scritta?

E' supersonica?

Quando si arresterà?

Quando passerà?

Non si fermerà mai?

Perchè il volere?

Il suono è sufficiente?

Di cos'altro ho bisogno?

Il silenzio non è più o meno suono, l'assenza di suono non esiste. Si tratta solamente di suoni che noi ricerchiamo o no.

                                                                (John Cage)


La differenza fra suono e musica è l'intenzionalità? E' la volontà? E' l'applicazione di modelli estetici? E' l'automatismo? E' la bellezza? Cos'è la bellezza? La bellezza è l'intenzionalità? La bellezza è la volontà? E' la selezione? E' la distorsione? E' la compressione della percezione in degli schemi? E' l'applicazione di modelli estetici? E' l'automatismo? E' il giudizio? E' la ripetizione del noto? E' la ripetizione sempre delle stesse cose? La bellezza dà la nausea? La bellezza annoia? La bellezza esalta? La bellezza entusiasma? La bellezza eccita? La bellezza deprime? La bellezza convince? Che differenza c'è fra musica e suono o rumore casuali? La prima è più bella dei secondi? Che differenza c'è fra suono e rumore? Il secondo è più brutto del primo? Cosa significa brutto? Il brutto è bello? Il bello è vivo? La musica è bella? la musica è musica? Il rumore è musica? La musica è rumore? Il silenzio esiste? Il rumore esiste anche nello spazio siderale? Il silenzio è la non-selezione? Il silenzio è il non-giudizio? Il silenzio è non avere aspettative? Il silenzio è non avere modelli? Il silenzio è non avere? Il silenzio è non? Il silenzio è non parlare? E' non scrivere? E' non pensare? E' non fare domande? Il silenzio è non aver bisogno di comprendere, capire, etichettare? Il silenzio è il suono quando sia stato denudato da ogni significato? Il silenzio è auspicabile? Il silenzio terrorizza? Il silenzio dà pace? Ogni discorso sul silenzio è assurdo? Ogni ricerca di silenzio è assurda? Il silenzio è l'assurdo? la musica è l'assurdo? le parole sono l'assurdo? Può esistere una musica, o un suono, o un rumore, o un'assenza di rumori, che siano silenzio, assenza di codici pre-codificati, di modelli estetici pre-fissati, assenza di intenzioni narcisistiche, assenza dell'imposizione di una volontà soggettiva, assenza di giudizio, assenza di volontà cieca della vita, assenza dell'onnipresente ego?


                                                                      (Diogene senza l'anima?, ispirandomi a J. Cage)


https://www.youtube.com/watch?v=M8fdYdYm4Io&playnext=1&list=PL7RvMpH10NZpx-G3-9jLhCTxzZ3hEWES6&feature=results_video