di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.

martedì 30 luglio 2013

HAIKU POSTUMANO


sE inserissi La Mia Anima/Software neLla tUa MacchINA/hArdWARE

sI verificheRebbe uN pARADOSSO, una Confusione DI ruoli:

Sarei Io - La mia ESSENZA - Dentro DI TE, al TUo pOsto - UNa FORma DI poSSESSIONE -

oPPURE TU che INDoSSI il MIO ProgRAmmma/MAscHERA?


   (dIOGENE senza L'ANIMA?)

lunedì 22 luglio 2013

HAIKU IRREGOLARE DAL CUORE VERDE CHIARO, SENZA MENTE-




- fremito di vento -

- scuote le foglie della pianta che mi scalpitano

dentro al cuore che ride sottile, trasparente -



La Natura Selvatica può essere severa -

- La Natura Selvatica ha canti segreti -

- dolci come idromele a Primavera -









                                   (Diogene senza l'anima?)

mercoledì 17 luglio 2013

Ecologia profonda e animali-


Sulle tanto concitatamente dibattute diatribe tra vegetarianismo/veganismo/onnivorismo rurale/onnivorismo tout court devo ammettere che non ho per niente le idee chiare, anzi ce le ho parecchio confuse, e perciò sospendo ogni giudizio, almeno temporaneamente.

(Mi capita, mio malgrado, di non riuscire ad avere un'opinione sulla maggior parte delle questioni più dibattute e "opinionate" - e questo non nasce da uno snobismo fine a sè stesso, ma da una sincera incapacità di orientarmi in un mare di opinioni argomentate spesso con una visceralità passionale che è proporzionale alla parzialità non approfondente delle informazioni e dei ragionamenti)-

Mi interessa invece affrontare un altro nodo, più sottile, ma secondo me importantissimo, del nostro relazionarci agli animali.

Si potrebbe sintetizzare questo nodo, intricato, profondo, radicale, difficile da sciogliere, con questo slogan:

"Lasciar essere gli animali."

Lasciar essere: e cioè, innanzitutto: ritirarsi. Ritrarsi. Scappare in ritirata. Arrendersi, e decolonizzare, lasciare che sia come voglia essere.

Ridurre al minimo ogni possibile interferenza.

L'ecologia e l'animalsimo militanti si occupano, innanzitutto, di: "salvare" le specie in via di estinzione, "proteggerle", "salvare" i cani e i gatti randagi, "salvare" animali selvatici in difficoltà, "prendersi cura", "amare", "occuparsi di", diffondere informazioni, aiutare, attivarsi per, difendere, prendersi carico di, etc...

Io dico (senza negare la necessità delle cose elencate qui sopra, nella situazione in cui siamo) che forse invece un'ecologia profonda e un animalismo profondo, radicale dovrebbero mirare al ritiro, alla disfatta, alla debacle totale: ritirarsi il più possibile e interferire il meno possibile con la Natura e con gli Animali, in particolare con quelli selvatici.

Non: salvare, proteggere, prendersi cura, ma: lasciar liberi, lasciar essere, lasciar fare, lasciare che le cose accadano come vogliono accadere, rinunciando consapevolmente all'idea tecnocratica di dominare Natura e animali, ma quindi anche a quella di controllare, intervenire, alterare, aiutare, modificare, direzionare.

 Ritirare il più possibile la nostra colonizzazione e lasciar essere, lasciare che sia, lasciare che Natura e animali facciano ciò che vogliono, separati, lasciati autonomi, lasciati ininfluenzati, Altri, Enigmatici, lontani.

Estranei selvatici quali sono, non antropomorfizzate caricature da ecologismo buonista.



Il discorso è più complesso e delicato per gli animali domestici, ma anche lì il principio non cambia:

"Lasciar essere gli animali."

Il che non vuole dire che non sia possibile un rapporto di amore profondo con i nostri amati cani e gatti (o altri) ma significa fare questa presa di coscienza e assumerci questa responsabilità:

"Io sono consapevole che questo Essere, discendente di un lupo o di un felino selvatico, è un Essere selvatico radicalmente estraneo, una Alterità assoluta, radicale, un Enigma che appartiene ai regni della Natura selvaggia e che io ho portato in casa mia."

Va bene, è così e va bene così.

Ma bisogna avere la consapevolezza, il rispetto e l'ampiezza di vedute per capire che avere un animale in casa significa accogliere in casa l'Enigma, il non-familiare, il Selvatico (per quanto addomesticato da millenni) un Essere che appartiene ad un universo radicalmente altro, separato, misterioso, inaddomesticabile, incomprensibile, inappropriabile, Altero, Altro, misterioso, silenzioso, incomunicante con noi.

L'ultima espressione, in particolare, può sembrare un po' forte, e disturbante forse, forse addirittura traumatica, per chiunque ami profondamente il suo cane o il suo gatto (e sono uno di questi!).

E infatti è una provocazione: la comunicazione, l'amore, l'Incontro tra uomo e animale (anche eventualmente selvatico, se capita, quando capita) sono sicuramente possibili, ma per far sì che questi incontri siano reali ed autentici, dobbiamo ripristinare lo spazio, la distanza dell'Alterità siderale, assoluta, selvaggia, enigmatica, geroglifica tra noi e gli animali.

Incontrare l'altro è possibile solo se la radicale, fondamentale estraneità dell'essere-Altro è l'orizzonte di consapevolezza in cui ci muoviamo.

Incontrare è possibile, se accade, quando accade, ma non accade se pensiamo di muoverci in un orizzonte continuo di iper-familiarità snaturante in cui siamo convinti che l'incontro sia un già dato, scontato, che succede sempre.

Siamo noi a doverci adattare, noi abbiamo portato l'Estraneo in casa nostra: se il nostro cane ci cerca, cerchiamo di dargli tutto l'amore di cui siamo capaci, e insieme all'amore le cure, il divertimento, il gioco, etc...




Quando il nostro cane se ne sta per conto suo, lasciamolo per conto suo, nel Suo Regno.


Senza consapevolezza dell'Alterità Radicale dell'Estraneo Selvatico che abbiamo in casa, senza coscienza del fatto che appartiene e abita una Dimensione e un Linguaggio completamente estranei e separati da noi, per noi incomprensibili, rimaniamo nella dimensione antropocentrica, ego-centrica, antropomorfizzante e iper-affettivizzante in cui l'animale domestico è ridotto a oggetto, strumento per non sentirci soli.


Quando parlo di incomprensibilità e incomunicabilità, non sto dicendo che sia inutile leggere libri di etologia, fare corsi per esempio di educazione cinofila o simili (anzi, libri e corsi, se ben fatti, per esempio se si muovono nell'orizzonte teorico-pratico della Zooantropologia, danno molte spallate al nostro antropocentrismo e antropomorfismo): tuttavia la consapevolezza dell'Alterità Radicale è la base: noi possiamo imparare tantissimo sui nostri cani e gatti, imparare a relazionarci meglio a loro, capire i loro segnali, i loro bisogni, eccetera, e tuttavia il loro sguardo silenzioso, misterioso, istintivo e selvatico rimarrà in fin dei conti pur sempre un Enigma per noi: un Essere che appartiene a un'altra Dimensione, a un'altro Linguaggio.


Ma questo non ci deve scoraggiare, è secondo me anzi la base per incontrare, con più autenticità e più libertà reciproca l'Estraneo selvatico che abbiamo di fronte, quando l'abbiamo di fronte.

Questo è il punto di partenza per incontri ravvicinati con i "nostri" ("nostri"?????????") Selvatici-in-Casa rispettosi e consapevoli della Differenza, e quindi più liberi, più veri, con meno pretese, meno proiezioni, meno idealizzazioni forzate in cui costringerli, più autonomia, più distanza, più vero amore.


Qualsiasi forma di amore autentico ha uno stretto rapporto con il Mistero.


Infine un ultimo significato dello slogan.


"Lasciar essere gli animali."


Può, forse, avere un significato anche nel nostro relazionarci a noi stessi: lasciare che l'Estraneo Selvatico, l'Enigma silenzioso, il terrigno animale naturale corporeo istintivo intuitivo inaddomesticabile che vive dentro di noi, sia, respiri, pulsi, vibri, si esprima, dia segni, segnali, versi, parli, ma con il suo linguaggio, sia come sia, lontano e Altro rispetto al nostro ego iper-civilizzato.










Haiku della Stazione Centrale.




Skates e birra, demoni e passanti.


La giovane tossica urla. Chiede rispetto.





Silenzio nel cielo.





       (Diogene senza l'anima?)

Un "haiku americano" di Jack Kerouac.



Useless, useless,

the heavy rain

Driving into the sea. 



Inutile, inutile,
la pioggia pesante
Che cade dentro al mare. 



(Jack Kerouac, traduzione mia)

martedì 16 luglio 2013

Haiku postmoderno-



La ragazza esce da Facebook.

Silenzio-geroglifico si espande rapido fiume in piena che rompe gli argini nella mente priva di stimoli. Un grillo.

“Quanto tempo che non penso con curiosità.”

sabato 13 luglio 2013

Haiku milanese-



Ragazzo metal

Salta su muretto con balzo ferino-


- suora sorride complice.


cantare come parlare bisogno comunicativo universale necessario fondamentale - musica come capacità comunicativa universale fondamentale.

  •  bello... alcune parti commoventi, come quella del malato di alzheimer che non capisce più nente ma che canta ancora volare...
    la musica come una delle strutture più profonde della nostra mente, della nostra cultura, della nostra società, della nostra capacità o incapacità di comunicare... forse la più profonda.
     la musica non solo come fenomeno per addetti ai lavori, fenomeno "performativo", professionale, tecnico, questione di "bravura" e di società dello spettacolo, ma molto più in profondità come linguaggio universale quotidiano che era (e dovrebbe essere ancora) parte integrante del tessuto sociale umano relazionale quotidiano..
    ... parte dell'universale bisogno di comunicare umano, di tutti, fenomeno relazionale, vitale, comunicativo come le parole, e come le parole dovrebbe essere parte della vita e della comunicazione di tutti i giorni di tutti....... al di là dei tecnicismi e delle separazioni della società dello spettacolo. 
    sulle riviste alternative degli anni 70 si profetizzava proprio questo, la morte della musica come fenomeno sociale e sua istituzionalizzazione industriale consumistica/meccanica/automatica come fabbrica di registrazioni riprodotte sempre uguali dappertutto, ovunque...
    .. sempre meno gente che canta e suona in famiglia nelle case nelle strade, muratori che cantano mentre lavorano, vecchi che suonano la fisarmonica agli angoli delle strade, gente qualsiasi che si esprime cantando per strada...
    .... e la musica sempre più come fenomeno separato, fatto dello showbuziness separato dalla società e dalla vita, e sempre più "registrato" e riprodotto industrialmente in maniera automatica onnipresente, molto più che eseguito anche a livello amatoriale nella vita diffusa.......

    http://www.youtube.com/watch?v=Qah_963szog&feature=youtu.be 


    musicisti/pupazzi dello showbiz di fronte a spettatori/pupazzi inerti ipnotizzati passivi. La musica non è questo. 


     La musica nacque nei popoli antichi come fenomeno tribale a cui partecipava tutta la comunità. fenomeno comunitario, religioso, salvifico, pubblico, mistico, escatologico-corporeo, sacrale, terapia sciamanica di tutta la comunità...


    "La musica nasce dalla natura."


    "la musica è nel nostro corpo."




    "la musica è l'unica medicina senza controindicazioni!" 

martedì 9 luglio 2013

Diorama d'illusioni ottico-poetiche notturne.







"Tutto è follia in questo mondo fuorchè il folleggiare. Tutto è degno di riso fuorchè il ridersi di tutto. 
Tutto è vanità fuorchè le belle illusioni e le dilettevoli frivolezze." (Leopardi)


 



" In plaghe remote mi volgo alla sacra, ineffabile, arcana notte. Lontano giace il mondo sepolto nel baratro di una tomba squallida e solitaria la sua dimora. Nelle corde del petto spira profonda malinconia: In gocce di rugiada voglio inabissarmi e mescolarmi alla cenere. " (Novalis, Inni alla notte) 













"She walks in beauty, like the night

   Of cloudless climes and starry skies;

And all that’s best of dark and bright

   Meet in her aspect and her eyes;

Thus mellowed to that tender light

   Which heaven to gaudy day denies"
(Byron)











 








" L'immaginazione non è uno stato mentale: è l'esistenza umana stessa. " (William Blake)






















"La vita non dev'essere un romanzo impostoci, bensì un romanzo fatto da noi." (Novalis)










"La poesia è il reale, il reale veramente assoluto." (Novalis)






























Fotografie di Diogene senza l'anima?.

Traduzione del frammento degli Inni alla notte
 preso da:
















"La poesia é il reale, é la realtà assoluta. Questo é il nocciolo della mia filosofia"

mercoledì 3 luglio 2013

PENSA, VIVI A COLORI-

“Chi non impiega fin da giovanissimo gran parte delle proprie energie per contrapporsi alla follia della massa, diventa inevitabilmente vittima dell’idiozia.”
(Thomas Bernhard)

 


https://fbcdn-sphotos-a-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash4/q92/379642_661591137191541_2137182822_n.jpg 

 (aforisma e immagine dal blog:

http://obiettivi.wordpress.com/2013/07/03/pensa-a-colori/ )


Vedere, vivere, pensare, essere, sentire, creare a colori in una società del b/n geometrico razionalista.


Il che vuol dire però anche vedere i colori, o le sfumature di grigio imploso, degli altri: i colori non appartengono a nessuno, sono nel mondo, nella cosa, nell'anima, nella connessione, nella relazione, nel fare, nel divenire, là fuori, nell'attimo in cui apriamo gli occhi.

(dIOGENE SENZA L'ANIMA?)


 

Specchiandosi negli altri.

Ognuno è laico e relativista con le idee, idiosincrasie, gusti, opinioni, abitudini, entusiasmi degli altri, e contemporaneamente integralista e fideista con i propri.

lunedì 1 luglio 2013

COSE DA SALVARE.



SEGUIRE AQUILA RUOTARE

AMORE UNILINEARE

CANTARE LA PIOGGIA IN AMORE

TERRA, ODORARE FIORE

RUOTARE ONDE NEL MARE

RICORDARE L'ELEMENTALE

VIVERE PRIMITIVO

SPASIMARE BASILARE

BATTITO ARCAICO:

RESPIRO ESSERE

TUTTI ANIMALI BACIARE

RIDERE DI PANCIA/VISCERE

TEMPORALE

ATEMPORALE

COSMO SONNO

OCCHIO CENTRALE

TRASPARENTI SILENTI

FUOCO

PIANGERE

ESSERE DANZARE CUORE.

PROFUMO RUMORE SCROSCIARE

DILUVIO ESSERE

CONSERVARE

PROTEGGERE

VIVERE STRARIPARE SILENZIO.

NIENTE.

SUSURRO.

Z.

                  (dIOGENE SENZA L'ANIMA?)

"Solo la fame fa l'uomo ecologico"

"L'uomo non vuole vivere felice. Perchè desidera sempre quello che non ha.

E' quel passo in più che ci frega."


(Mauro Corona)




http://www.youtube.com/watch?v=HW-ncD1ffnY



http://www.youtube.com/watch?v=Vz8JBrlzsA0&feature=endscreen&NR=1