di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
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martedì 22 ottobre 2013

ICARO DEL DIO-SOLE



ICARO DEL DIO-SOLE¹




SOLE-TUONO EROMPE COLORI

FULMINE TAMBURO ERUZIONE ESPLOSIONE BATTITO BOATO

VULCANO MUSICA URAGANO RUMORE STREPITO

GIAGUARO ROMBO VENTO TEMPESTA CONDOR RUPE



SPACCA BRUCIA BATTI PULSA DANZA CANTA!


VOLA SGUARDO OCCHIO CIELO AQUILA SCIAMANO


PIETRA SERPENTE FOLGORE DIVELTA

TERRA, FORESTA, ANIMALI, E CIELO-SOLE-VENTO DIVENTA

FUOCO INCENDIO CUORE RITMO MUSCOLO VISCERE ISTINTO GAMBE BRACCIA DANZA SUDORE URLO LANCIA TAMBURO ASCIA CALORE!





ESPLODI CUORE!



DIVENTA UNO COL SOLE!



ESPLODI ANIMA!




DIVENTA UNO COL TUONO!





ESPLODI CORPO!






DIVENTA UNO COL CIELO!






ESPLODI SPIRITO!






DIVENTA UNO COL VENTO!







ESPLODETE PIEDI!!!!



DIVENTATE ALI!!!!!




ESPLODETE GINOCCHIA!!!!!!!!







DIVENTATE AQUILE!!!!!!!!!!!!









ESPLODETE BRACCIA!!!!!!







DIVENTATE FRECCIE!!!!!!!!!!!!











ESPLODI PAURA!!!!!!!!!!!!!!!!!







DIVENTA GIOIA GUERRIERA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!










ESPLODETE LIMITI!!!!!!!!!











DIVENTATE AMORE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!














ESPLODI MIA ESSENZA!!!!!!!







DIVIENI-UNO-CON-TUTTO!!!!!!!!







ESPLODI E RINASCI!!!!!!!!!!!









COME GUERRIERO INNAMORATO SENZA PAURA, CONNESSO-CON-OGNI-COSA, RINASCI!!!!!!!










ARCO



CHE TENDI L'INTERO




MIO ESSERE







DAL CENTRO-ABISSO










DI MADRE TERRA















VERSO LE STELLE,


 SCOCCA LA TUA FRECCIA!!!!!!!






FULMINE SIDERALE, SPACCA LA ROCCIA!!!!!!!!






L'UNIVERSO-IO-SONO!!!!



CIELO-E-TERRA-SONO!!!!!



UNO-IO-SONO-E-TANTI, INFINITI!!!






E UNO-SONO-CON-OGNI-COSA!!!!!!!!!



                                                                                       (Diogene senza l'anima?)















 1. Chiedo scusa agli eventuali lettori di cultura indio-amazzonica, o ai lettori occidentali che in qualche maniera si rifanno alla spiritualità amazzonica, per l'uso improprio del termine "Icaro". Gli "Icaros" sono canti sciamanici della cultura india amazzonica, ispirati dagli spiriti, secondo questa cultura, a dei curanderos. E' chiaro che questo qui sopra non è un Icaro, ma una semplice poesia. Ho scelto questo termine, tuttavia, perchè mi sono ispirato alla cultura sciamanica e alla foresta amazzonica. Molto probabilmente il contenuto di questa poesia non è coerente con la spiritualità e i miti amazzonici, visto che li conosco ben poco, ma ho voluto comunque rendere un omaggio a questo tipo di cultura scrivendo dei versi che sono semplicemente frutto delle mie personali suggestioni emotive partendo dall'ascolto di alcuni Icaros, da alcune conoscenze sparse e dalla mia rielaborazione di tutto questo attraverso l'immaginazione e l'ispirazione poetica.

martedì 1 ottobre 2013

Che cos'è l'ecologia profonda?


“Sono una pietra, ho visto vivere e morire, ho provato felicità, pene ed affanni: vivo la vita della roccia. Sono parte della Madre Terra, sento il suo cuore battere sul mio, sento il suo dolore, la sua felicità: vivo la vita della roccia. Sono una parte del Grande Mistero, ho sentito il suo lutto, ho sentito la sua saggezza, ho visto le sue creature che mi sono sorelle: gli animali, gli uccelli, le acque e i venti sussuranti, gli alberi e tutto quanto è in terra e ogni cosa nell’universo” (Preghiera Hopi).

“Mentre state leggendo queste parole, branchi di lupi stanno correndo a lunghi balzi attraverso le foreste e nelle lande selvagge dell’America settentrionale. Fiutando il vento, cacciano e giocano, si nutrono e riposano, proprio come hanno fatto i loro antenati per milioni di anni. Ce ne sono ancora migliaia di esemplari, selvaggi come le immense regioni in cui vagano......
Il lupo, Canis lupus, un tempo era il mammifero terrestre più ampiamente distribuito nel mondo, e si poteva trovare in tutto l’emisfero settentrionale, ovunque fossero presenti i grandi mammiferi che è in grado di cacciare. Ora la specie è estinta, o quasi, in gran parte del suo habitat naturale....” (C. Savage)


“La natura selvaggia è un bisogno spirituale che ognuno di noi si porta dentro e che va dal semplice amore per il bello al preponderante bisogno di solitudine che sentono alcuni. E’ il senso di fastidio che proviamo in natura di fronte all’opera dell’uomo, anche quando quest’opera è minima o ha fini di conservazione o di studio. La natura selvaggia è acqua libera di scorrere, di erodere, di gonfiarsi e straripare; è la libertà di volare e di correre degli animali; sono gli orizzonti intatti di montagne o di piatte paludi; è l’immensità del cielo su un panorama d’erba; è il silenzio della natura e lo scrosciare d’acque nelle valli montane; l’urlo del temporale nella foresta; il sibilo della bufera e il boato pauroso della valanga; il lento volo dell’aquila che annulla lo spazio tra le montagne; è il gioco delle onde sulle scogliera. La natura selvaggia è girare attorno lo sguardo e non vedere segno d’uomo; è ascoltare e non udire rumori d’uomo” (Franco Zunino).

“In ogni luogo ci vorrebbe un posto, così, lasciato incolto” (Cesare Pavese).


Al seguente link un ottimo articolo che introduce al pensiero dell'ecologia profonda, su un ottimo sito che offre numerose possibilità di approfondimento su questa visione filosofica:



http://www.ecologiaprofonda.com/?&set=222&dom_id=&dom_sld=ecologiaprofonda&dom_tld=com&no_tags=1&sito_gratis=&sito=&news1_categoria=Ecologia+profonda&news1_id=230499&local_page= 




martedì 13 agosto 2013

Su donu.



"Una leggenda sarda, molto suggestiva, attribuisce a Dio lo strano nome di Eu-su-primu-cantende, Io-il-primo-che-canta, stabilendo esplicitamente un legame diretto tra il canto e l'atto divino della creazione."



                                                                     (Michela Murgia, Viaggio in Sardegna)

"Dopo aver parlottato e sputato al centro del cerchio per un paio di minuti, attaccavano il preludio con una specie di accompagnamento cupo: un suono come di cornamusa, con un tocco di calore profondo; a volte mi ricorda il suono dell'organo in chiesa. Dopo un po' il solista sembrava aver trovato l'ispirazione e cominciava la canzone vera e propria. In genere era un baritono o un tenore, con una bella voce vibrante. Ma tra i sardi la voce, per quanto apprezzata, non è la cosa più essenziale. Il cantadore deve possedere prima di tutto su donu, quel qualcosa che gli consente di trascinare gli altri quando è portato dallo spirito della canzone."

                                   (Amelie Posse Brazdova, Interludio di Sardegna, citato nel libro della Murgia)
















lunedì 1 luglio 2013

COSE DA SALVARE.



SEGUIRE AQUILA RUOTARE

AMORE UNILINEARE

CANTARE LA PIOGGIA IN AMORE

TERRA, ODORARE FIORE

RUOTARE ONDE NEL MARE

RICORDARE L'ELEMENTALE

VIVERE PRIMITIVO

SPASIMARE BASILARE

BATTITO ARCAICO:

RESPIRO ESSERE

TUTTI ANIMALI BACIARE

RIDERE DI PANCIA/VISCERE

TEMPORALE

ATEMPORALE

COSMO SONNO

OCCHIO CENTRALE

TRASPARENTI SILENTI

FUOCO

PIANGERE

ESSERE DANZARE CUORE.

PROFUMO RUMORE SCROSCIARE

DILUVIO ESSERE

CONSERVARE

PROTEGGERE

VIVERE STRARIPARE SILENZIO.

NIENTE.

SUSURRO.

Z.

                  (dIOGENE SENZA L'ANIMA?)

"Solo la fame fa l'uomo ecologico"

"L'uomo non vuole vivere felice. Perchè desidera sempre quello che non ha.

E' quel passo in più che ci frega."


(Mauro Corona)




http://www.youtube.com/watch?v=HW-ncD1ffnY



http://www.youtube.com/watch?v=Vz8JBrlzsA0&feature=endscreen&NR=1







giovedì 28 marzo 2013

Caos anima-le contro aspirazioni trascendenti/dualistiche. Per una decrescita felice della mente.





(Quadri di Pablo Echaurren)

  1. Il problema di rispettare gli animali è importantissimo, ed è una cosa estremamente positiva il fatto che pian piano la sensibilità della gente stia cambiando. Secondo me però, c'è anche un altro problema, ugualmente importante, e secondo me strettamente legato al primo: rispettare, riconoscere e permettere di vivere alla nostra parte animale (a me la parola animale piace molto, e l'origine della parola è legata alla parola anima), alla nostra parte selvatica, terrigna, istintiva, legata alla Terra, al corpo, ai suoi bisogni e alle sue sensazioni ed emozioni. Senza di questo, fra l'altro, non ci può essere fine alla violenza sugli animali, perchè finchè facciamo violenza alla nostra parte anima-le non saremo mia capaci di reale compassione verso questi nostri fratelli di esistenza. Sono d'accordo sul fatto che noi abbiamo anche altre parti e che anche queste sono molto importanti. Penso che anche gli animali, comunque, in maniera diversa abbiano anche pensiero, eccome, e, chi può escluderlo, anche spiritualità. Ma quello che mi premeva dire è soprattutto il fatto che, anche se siamo fatti di diverse parti e queste sono tutte importanti, la parte con cui abbiamo più perso il contatto, che abbiamo più a lungo e più ferocemente represso, negato, mutilato è la parte animale. In gran parte sulla base dell'etica ascetica cristiana, in passato, oggi sulla base del consumismo, che è un'altra forma di negazione del corpo e dell'istinto, con i suoi bisogni indotti, la sua frenesia, la sua virtualità, la sua dimensione edulcorata pubblicitaria o esasperata televisiva. Quello che voglio dire è che questa parte è la base non solo della nostra sopravvivenza fisica ma dell'intero nostro essere. Sono le nostre radici, la nostra "base", la nostra Terra, la nostra comunicazione con la Terra, e finchè questo è ferito, negato, non riconosciuto, non vissuto pienamente, sanamente, selvaggiamente, finchè non abbiamo un rapporto sano, pieno, forte, diretto e viscerale con questa parte, è molto difficile avere una qualsiasi "evoluzione". E' come cercare di volare senza neanche sapere prima camiminare. Per dirla con le parole di una mia ex insegnante di Yoga, noi esseri umani moderni, abbiamo molti problemi sia con il Cielo che con la Terra. Ma se con il Cielo, con le parti "alte", in qualche maniera ce la caviamo ancora, è con la Terra, con le nostre radici fisiche e animali, che abbiamo completamente perso il contatto, è nel rapporto con la Terra e con l'istinto che siamo completamente imbranati, mutilati, analfabeti, zoppi, ciechi, handicappati. E questa parte è la base di noi stessi, la base di tutto il resto. Senza di quello non raggiungiamo neanche il livello di lucidità, di presenza, di chiarezza, di libera volontà, di forza, di fierezza, di consapevolezza, di vitalità e di bellezza degli animali (sempre ammesso che esistano questi ipotetici gradini gerarchici di "evoluzione").

    Questo anche in polemica con certe posizioni new age antropocentriche che 

    vedono negli 

    animali dei gradini di evoluzione inferiori e nella nostra parte animale una 

    parte "bassa" da superare o "trasformare" in un'ottica evolutiva che però 

    troppo spesso assomiglia a una logica di negazione e repressione, una 

    logica in cui in vista di un dover essere astratto moraleggiante e 

    spiritualeggiante, in un'ottica perfezionista e idealizzatrice, si prosegue la 

    logica di raggelamento e paralisi, mutilazione del corpo e dell'istinto tipiche 

    del cristianesimo, e in realtà, in maniera diversa, anche del consumismo.








    per fuggire il caos di sensazioni ed emozioni in cui siamo immersi, ci si

    proietta in una logica trascendente, negatrice, ordinatrice in maniera 

    artificiale e artefatta.









    saremo veramente i giardinieri e i custodi della terra, o non siamo forse solo

     esseri fra altri esseri, in cui ognuno ha il suo ruolo la sua responsabilità e in

     cui ognuno è giardiniere e custode della terra? le api si prendono cura di 

    noi. gli alberi si prendono cura di noi. il sole si prende cura di noi. il vento si

     prende cura di noi. il mare si prende cura di noi. le rondini si prendono cura

     di noi. aquile e lupi (come qualsiasi altro animale ci ispiri) possono essere 

    addirittura figure-guida per alcuni di noi. e allora chi siamo noi per crederci i

     depositari della creazione e i custodi della terra???? non è un pensiero un 

    po' arrogante.?


    forse più che "prenderci cura" degli animali e della terra, un pensiero un po' 

    meno antropocentrico è lasciar essere, lasciar vivere animali, piante e la 

    terra, che sanno vivere benissimo da soli anche senza di noi!!!!!!




    penso che, ora come ora, per molti versi abbiamo molto più noi da imparare 

    da loro piuttosto che non il contrario. Rapportandoci con gli animali non solo 

    proviamo dei sentimenti e impariamo a rapportarci al "diverso", ma, 

    soprattutto, riscopriamo il nostro istinto, il nostro corpo, la nostra pancia, la

     nostra animalità, la nostra concretezza, la nostra fisicità solida, materiale,

     organica, molecolare, empirica, emotiva!!!!! E penso che la repressione, la

     mutilazione, l'asportazione, la rimozione, la paralisi, l'oblio, la rimozione, il 

    raggelamento, la negazione con una parola di questa dimensione, 

    ricchissima e fitta di una potente, articolata, saggia, complessa,

     profondissima forma di conoscenza del mondo, la conoscenza fisica, di 

    pancia, istintiva, emotiva, viscerale, animale. La repressione di questa parte

     non solo è alla base secondo me della stragrande maggioranza delle 

    innumerevoli forme di sofferenza psichica, psico-fisica e emotiva degli esseri 

    umani, ma io arrivo a dire che questa repressione innaturale è anche alla 

    base dell'intero nostro sistema sociale alienato, autoritario, guerrafondaio, 

    ecocida, mortifero, sessista, liberista, iper-competitivo, tecnocratico. se 

    imparassimo di più la concretezza, la semplicità, la capacità di dire "no" e 

    "sì" con forza e chiarezza, d'istinto, la capacità di seguire la pancia, il 

    linguaggio delle emozioni e del prendersi cura e dell'"empatia", dagli 

    animali, saremmo esseri molto più in pace con noi stessi, molto più semplici, 

    molto più rilassati e molto più affratellati dalla capacità di vivere insieme di 

    piaceri e gioie semplici e povere.


    "Mi sono sviluppato abbastanza, non ne posso più! Mi sono sviluppato anche 

    troppo, anche di più!!!!!!!" (G.L. Ferretti). Decrescita felice è uno slogan che

     vale anche per la nostra mente!!!!!