di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
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mercoledì 27 novembre 2013

Assenza



Nell'Attenzione. Le pulsioni e le illusioni, gli impeti e le chiusure, le frane, le esplosioni e le fughe, le paralisi, gli assensi, gli entusiasmi e i rifiuti, non hanno più bisogno di urlare affannarsi affrettarsi, smaniare oppure reprimersi.

Senza più nè affermazione nè negazione.

Stanno.

Immobili, increduli, tremanti, tranquilli, profondi, stupefatti, de-costruiti, semplicemente presenti, s'ammutoliscono.

Fiamma di candela. Oscilla, con ritmo vario irregolare alterno.

Luci.

Ombre.

Rappresentazioni.

Teatro d'ombre.

Caverna platonica.

Maschere.

Curiosità, consapevole ignoranza diventa la pienezza - il senso - la verità - la certa determinazione.

Per non-sapere, occorre una con-versione.

Convertirsi al silenzio senza risposte.

All'attenzione senza un centro.

Al Tao senza dottrina.

Al grande vuoto senza teorie sul grande vuoto.

Alla Grande Disperazione.

Alla completa assenza di risposte.

Alla paura della morte.

Di fronte alla quale tutto sparisce, s'annulla, perde senso.

L'ipocrisia della Luce.

La falsità della musica.

Scomposti rumori appaiono e scompaiono senza nessuna logica o ordine.

L'anima grida.

Poi ammutolisce.

Quale anima?

Quale silenzio?

Polifonia di rumori casuali sovrapposti.

C'è un'armonia?

Contraddizioni, assurdità, rumore, non senso. Casualità insensata.

Non senso che invade ogni cosa.

Ogni barlume di senso è falso e contraddittorio.

Contraddizione/crocifissione.

Attenzione.

Anche di fronte a questo, Attenzione.

Non decidere, non commentare: osservare.

Attenzione in ogni direzione, verso ogni possibilità, ogni opzione, ogni scelta, ogni interpretazione.

Abbracciare la morte e la vita, contemporaneamente.



"Il mondo è fatto di sostanze grossolane e di sostanze sottili e fa da velo a sè stesso, di modo che non può vedere Iddio proprio perchè si vede. Dio resta sempre sconosciuto, così all'intuizione come alla contemplazione, poichè l'effimero non ha presa sull'eterno. Non è possibile avvicinare la divinità sicchè abbia accesso ai nostri occhi. Non è corredata di umana testa sulle membra, nè di piedi, nè di agili ginocchia, nè di vergogne pelose, ma è Intelletto, sacro ed ineffabile, che con rapidi pensieri, per l'universo intero si squaderna." (Ibn-Arabi)


Immotivati asimmetrici tonfi aritmici.

Ritmo spezzato.

Ritmo.

Cecità casuale.

Note/tessere/atomi/molecole/rapporti geometrici.

Scale.

Arpeggi.

Melodie, non prive di una loro dolcezza.

Armonie, non pre-costituite.

Assenza completa di risposte, di senso,

vuoto spinto siderale,

e, tra gli atomi dell'universo casuale,

un segreto immenso di Silenzio,

una melodia sconosciuta,

una nota imprevista che ci fa scuotere

il cuore verso l'Alto,

scoperchiare il cervello verso l'Altro,

verso l'inconoscibilità

della Divinità Ignota.






https://www.youtube.com/watch?v=xOltVjIR1yE







Post scriptum: ho steso questo testo durante l'ascolto dell'opera di Battiato "Gilgamesh" (vedi link). Si tratta delle sensazioni, impressioni e riflessioni generate dall'incontro con questa composizione sonora.




lunedì 1 luglio 2013

COSE DA SALVARE.



SEGUIRE AQUILA RUOTARE

AMORE UNILINEARE

CANTARE LA PIOGGIA IN AMORE

TERRA, ODORARE FIORE

RUOTARE ONDE NEL MARE

RICORDARE L'ELEMENTALE

VIVERE PRIMITIVO

SPASIMARE BASILARE

BATTITO ARCAICO:

RESPIRO ESSERE

TUTTI ANIMALI BACIARE

RIDERE DI PANCIA/VISCERE

TEMPORALE

ATEMPORALE

COSMO SONNO

OCCHIO CENTRALE

TRASPARENTI SILENTI

FUOCO

PIANGERE

ESSERE DANZARE CUORE.

PROFUMO RUMORE SCROSCIARE

DILUVIO ESSERE

CONSERVARE

PROTEGGERE

VIVERE STRARIPARE SILENZIO.

NIENTE.

SUSURRO.

Z.

                  (dIOGENE SENZA L'ANIMA?)

giovedì 6 giugno 2013

Idee chiare e distinte.





Dalla con-fusione nasce la creatività, e quindi la creazione di Nuove Forme.

Dalla dis-tinzione nasce la paralisi, la separazione, l'interruzione delle connessioni sinaptiche, l'accecamento, il credere a una forma data, la pietrificazione, l'adorare una verità congelata, la frammentazione, la scissione, la repressione e il ribaltamento del naturale percepire, l'irrigidimento della molteplicità, la mutilazione del pensiero, il raggelamento dell'essere, la confusione.

 




Foto: Forme nella Tempesta, di Diogene senza l'anima?.





Foto: Le Forme dopo la Tempesta, di Diogene senza l'anima?.
































lunedì 13 maggio 2013

percepire senza credere-

"Posso pretendere di avere una percezione chiara ?
Sto deformando ciò che percepisco ?
Sto interpretando ciò che percepisco ?
Attraverso il mio immaginario, ovvero attraverso le mie credenze, il mio sapere, i miei a priori, i miei giudizi
Non c’è per caso un filtro permanente, che mi vela il reale e snatura la mia percezione ?
Sono capace di vedere gli esseri, ciò che mi circonda, gli eventi e il mondo come se fosse la prima volta ?
Sono capace di vivere una percezione sensoriale o emotiva come se la ricevessi per la prima volta ?
Senza sapere, senza memorie, senza a priori, senza giudizi.
Il filtro della mia memoria, del mio sapere, delle mie abitudini, del mio bisogno di sicurezza, ricopre il reale rendendolo inaccessibile ?
Sto percependo solo il mio immaginario, la mia proiezione ?"

        Nathalie Delay, dall'articolo:



domenica 5 maggio 2013

libertà, dalla libertà dalla libertà!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!









"Se incontri Buddha per la strada, sparagli!"









Splendido aforisma, non mi ricordo più di chi, riguardante la necessità di liberarsi di ogni guru, ogni auctoritas, qualsiasi dipendenza - qualsiasi forma di dipendenza da qualsiasi tipo di maitre a penser.





Certo.






ma, propongo questo ulteriore quesito, ti dico:




e se tu incontrassi invece colui che ha scritto quest'aforisma, cosa faresti?




Gli stringeresti la mano entusiasta , passeresti oltre indifferente, o spareresti anche a lui???????????????????????




Cioè:

è vero che dobbiamo liberarci da ogni forma di dipendenza , e dai nostri condizionamenti,   in nome del libero pensiero , che è l'unica condizione di vita realmente autentica , e veramente dignitosa per qualsiasi spirito libero -



-  ma, e, come la mettiamo con la nostra dipendenza - che può essere estrema -

dai vari Messia della Liberazione da ogni condizionamento e dipendenza, da ogni Maestro o Guru o auctoritas????



 

I vari Nietszche, J. Krishnamurti, U.G. Krishnamurti, etc...

non sono -

 - in quanto promettono la Liberazione

da ogni schiavitù -


le Auctoritates, i Guru più dispotici, totalitari, dittatoriali, assoluti???????????







e allora, forse - non ci resta che accettarci così come siamo, con tutte le nostre dipendenze, condizionamenti, Guru, Maestri, maitres a penser, artisti ispiratori, filosofi di riferimento...... (spesso deliberatamente contraddittori tra di loro).







la Dipendenza da un solo Messia Liberatore che ci prometterebbe un'assoluta Libertà da tutto ciò - sarebbe forse la forma più radicale di alienazion e trascendente verso un'unica Auctoritas totalitaria, unico Filtro - nel nome della Libertà, dell'Incondizionatezza - attraverso cui leggere la Realtà in maniera veramente libera e autentica, "vera"-








ma, se accettiamo i nostri condizionamenti per come sono,

come potremmo non accettare anche questa ulteriore Illusione Salvifica di Liberazione da ogni Condizionamento??????????????????????






perciò:

l'acettazione delle dipendenze, ci espone, anche, alla possibilità della dipendenza da "maestri di libertà" o "spiriti liberi" che ci promettono la libertà da ogni dipendenza, e ci portano quindi a rifiutare ogni condizionamento.






- compresa lalibertà da loro stessi??????







(e si ritorna così all'accettazione dei condizionamenti)





E' un'eterno serpente che si morde la coda, un'eterna spirale contraddittoria senza soluzione nè assenza di soluzione, seguendo le spire della quale, nel frattempo, facciamo esperienza diretta, non-mediata, di quella "cosa che accade mentre siamo occupati in altri progetti" (J. Lennon), la Vita.




































mercoledì 24 aprile 2013

mente che non mente ----.



A 17 anni, lessi due aforismi che rimasero profondamente impressi nella mia mente. Impressi quasi come sigilli scolpiti come monito sulle colonne della Porta del Tempio della mia anima.



Secondo me, anche se con parole estremamente diverse, dicono la stessa cosa.




Secondo me è la cosa più importante, di cui ricordarsi sempre, anche e soprattutto se ci si occupa delle più sofisticate questioni filosofiche o si ha a che fare con le forme più esoteriche, complesse, ermetiche di Arte o Poesia.


Eccoli:




"Non importa di cosa tu ti occupi, o quanti progressi, magari anche enormi, tu fai. Una sola cosa è importante: mantenere la propria mente di principiante." (detto di un Maestro Zen, citato a braccio).









"Sono contrario a tutto ciò che compromette l'ignoranza naturale. L'ignoranza è come un delicato frutto esotico: toccalo, e ne viene meno la freschezza." (Oscar Wilde)