di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.

giovedì 6 giugno 2013

Idee chiare e distinte.





Dalla con-fusione nasce la creatività, e quindi la creazione di Nuove Forme.

Dalla dis-tinzione nasce la paralisi, la separazione, l'interruzione delle connessioni sinaptiche, l'accecamento, il credere a una forma data, la pietrificazione, l'adorare una verità congelata, la frammentazione, la scissione, la repressione e il ribaltamento del naturale percepire, l'irrigidimento della molteplicità, la mutilazione del pensiero, il raggelamento dell'essere, la confusione.

 




Foto: Forme nella Tempesta, di Diogene senza l'anima?.





Foto: Le Forme dopo la Tempesta, di Diogene senza l'anima?.
































3 commenti:

  1. Niente da eccepire ! Avrei voluto scriverlo io ! :-)

    Complimenti un pensiero davvero profondo nel quale si nota anche il valore dello scrittore ! :-)

    Quello che mi sento di aggiungere è solo una piccola riflessione :
    Immagina un disegno,questo se visto nell'insieme è comprensibile. Se visto un solo dettaglio del disegno rimane incomprensibile o almeno incompleto nella sua comprensione.
    E' anche vero però che per essere compreso meglio puo essere spezzettato,osservato in ogni sua parte e poi rimesso insieme. :-)
    Addirittura se migliorato ogni dettaglio, può essere reso piu armonico nell'insieme. :-)
    A questo secondo me dovrebbe servire il pensiero logico, ad osservare il dettaglio e conoscerlo e rendere migliore quel dettaglio, per migliore intendo,armonico verso l'insieme.

    La tendenza comune invece è quella di pensare che ogni disiplina del sapere umano che sia scentifica o meno sia qualcosa a se. Quando invece ogni disciplina si integra con l'altra. :-)

    Mi rimane difficile fare un esempio concreto....
    Ci penso

    Da un misto di saperi e da un buon cervello,possono nascere intuizioni meravigliose !

    Jasper

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  2. sono d'accordo con quello che dici. La mia intenzione non era di svlautare la razionalità in quanto tale o di esaltare l'irrazionalismo idealizzandolo in quanto tale, ma solo osservare che l'iper-razionalismo dalle certezze troppo rigide e schematiche (quindi non "globale", o "olistico", diciamo, come quello di cui parli tu) crea confusione e incapacità di percepire e riflettere sulla realtà con elasticità, profondità, ampiezza di vedute. Mentre invece la "con-fusione", intesa non come confusione o irrazionalismo fine a sè stesso, ma semplicemente come "lasciar andare", "lasciar cadere" questo iper-razionalismo e le sue certezze troppo monolitiche e lineari, porta a una maggiore lucidità, a un pensiero più vitale e ricco e in particolare alla liberazione delle potenzialità creative (la "creazione di Nuove Forme).

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  3. Bella comunque la descrizione che fai di una possibile razionalità che integri le diverse cose, i diversi pezzi - quindi anche emozione/istinto/creatività da una parte e logica dall'altra - e quindi molto diversa dall'iper -razionalismo di cui parlo nel post.

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