di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.

mercoledì 19 giugno 2013

L'Uomo Selvatico, o Green Man, o Khidr.

"Nelle chiese e cattedrali della Spagna, della Francia, dell’Inghilterra e della Germania tra il 1000 e il 1500, cominciarono ad apparire nelle sculture decorative una figura che il folklore inglese conosce come il “Green Man”, “l’Uomo Verde”. In verità questa è una riapparizione, perché l’Uomo Verde ha le sue origini nella figura del dio figlio, amante e guardiano della Grande Dea dell’antica Europa, quello che Marija Gimbutas chiama “il dio mascherato ittifallico”, il dio sacrificato, sepolto e rinato, il dio della vita vegetativa, l’angelo dell’albero sacro che si ritrova in tutte le culture dai Veda alla mitologia nordica e in generale in tutta l’Europa pre-cristiana, dove la religione era una religione di luogo e il luogo era foresta. Ha precedenti nella Domus Aurea a Roma, nei dipinti descritti da Vitruvius: piante con piccole figure umane sedute fra le fronde. E’ molto strano come l’immagine dell’Uomo Verde sia riuscita ad entrare ai margini della cultura cristiana, nell’arte romanica, gotica e rinascimentale, nonostante la lotta cristiana contro il culto degli alberi sacri che è continuata fino al 1200 circa. Chi osserva le sculture in pietra sulle cattedrali (di Chartres, Le Mans, Auxerre, Freiburg im Breisgau, Ulm, Bomberg, Ely, Exeter, Norwich, S.Pietro in Toscania a Viterbo e S.Maria del Mar a Barcelona, per citarne solo alcune) può vedere centinaia di esempi del suo viso composto di foglie, con foglie che escono dalla bocca e dagli occhi: è un’immagine dell’unione dell’umanità con il mondo vegetale, un’immagine di vita esuberante, dì rinnovamento e di rinascita. Il Green Man conosce le segrete leggi della natura, le foglie che escono dalla sua bocca sono il canto con cui gli spiriti degli alberi parlano con gli esseri umani, parlano dell’intelligenza e dell’intenzionalità della natura. L’Uomo Verde è il guardiano e il rivelatore di misteri silenziosi. E’ l’immagine con cui gli esseri umani hanno cercato di visualizzare la loro intima esperienza del mondo vegetale come tramite intelligente dell’anima mundi. Negli ultimi anni sono stati fatti alcuni studi della figura dell’uomo Verde: uno da Kathleen Basford nel 1978 The Green Man, (Ipswich) e l’altro, Green Man (Harper Collins) da William Anderson e Clive Hicks nel 1990. E’ interessante che questo archetipo riemerga dalle ombre ora che sta riemergendo nella coscienza umana l’immagine della Dea. Mi sembra molto importante per l’immaginario di quegli uomini che stanno cercando in questi anni di ritrovare il rapporto arcaico ma forse più cosciente con la natura. Non è possibile che la Dea rappresenti l’unica immagine positiva per il nuovo abbraccio fra la terra e l’umanità, un abbraccio che richiede un’unione fertile e gioiosa fra uomini e donne. Nella chiesa di St. Bernard de Comminges c’è una scultura in legno della Grande Madre che partorisce Uomo Verde, un’immagine molto rara della loro connessione. E chiaro che queste immagini sono sopravvissute solo perché passavano per decorazioni attorno alle immagini cristiane, ma è interessante chiedersi quale ruolo avessero nell’immaginario degli artigiani che materialmente le hanno scolpite E’ possibile che ancora nelle loro vite il rapporto fra essere umano e natura non fosse del tutto spezzato e che le correnti pagane fossero vicine alla superficie del sentimento religioso, anche se questo era apparentemente cristiano?"



(dallo stupendo articolo di Etain Addey sull'ecologia profonda , nel bellissimo blog:



http://selvatici.wordpress.com/rete-bioregionale-italiana/lincontro-con-il-khidr/comment-page-1 /#comment-2877   )


Sacrilegio, ti ricordi??????? L'abbiamo visto sulla chiesa di Torno!!!!!



2 commenti:

  1. Grazie tante per i complimenti, anche il tuo blog è molto bello. A proposito di questo post,i costruttori di chiese avevano spesso grandi conoscenze, e metterle nelle loro opere era il modo migliore per trasmetterle, non potevano certo farlo con altri sistemi, anzi facevano quel lavoro proprio per questo scopo. Hanno così tramandato antiche conoscenze precristiane.

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  2. Ti ringrazio molto. Sì ho letto da diverse parti di queste conoscenze esoteriche, anche pre-cristiane, contenute nei simboli presenti sulle chiese medievali, in particolare da quello che so gotiche. Sono dei veri e propri libri di pietra che narrano arcani, enigmi, archetipi.

    P.s.: visti i tuoi interessi, ti consiglio di leggere tutto l'articolo qua sopra (al link sotto la mia citazione) parla in generale di ecologia profonda, è davvero molto interessante.

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