"Nelle chiese e cattedrali della Spagna, della Francia, dell’Inghilterra e
della Germania tra il 1000 e il 1500, cominciarono ad apparire nelle
sculture decorative una figura che il folklore inglese conosce come il
“Green Man”, “l’Uomo Verde”. In verità questa è una riapparizione,
perché l’Uomo Verde ha le sue origini nella figura del dio figlio,
amante e guardiano della Grande Dea dell’antica Europa, quello che
Marija Gimbutas chiama “il dio mascherato ittifallico”, il dio
sacrificato, sepolto e rinato, il dio della vita vegetativa, l’angelo
dell’albero sacro che si ritrova in tutte le culture dai Veda alla
mitologia nordica e in generale in tutta l’Europa pre-cristiana, dove la
religione era una religione di luogo e il luogo era foresta. Ha
precedenti nella Domus Aurea a Roma, nei dipinti descritti da Vitruvius:
piante con piccole figure umane sedute fra le fronde. E’ molto strano
come l’immagine dell’Uomo Verde sia riuscita ad entrare ai margini della
cultura cristiana, nell’arte romanica, gotica e rinascimentale,
nonostante la lotta cristiana contro il culto degli alberi sacri che è
continuata fino al 1200 circa. Chi osserva le sculture in pietra sulle
cattedrali (di Chartres, Le Mans, Auxerre, Freiburg im Breisgau, Ulm,
Bomberg, Ely, Exeter, Norwich, S.Pietro in Toscania a Viterbo e S.Maria
del Mar a Barcelona, per citarne solo alcune) può vedere centinaia di
esempi del suo viso composto di foglie, con foglie che escono dalla
bocca e dagli occhi: è un’immagine dell’unione dell’umanità con il mondo
vegetale, un’immagine di vita esuberante, dì rinnovamento e di
rinascita. Il Green Man conosce le segrete leggi della natura, le foglie
che escono dalla sua bocca sono il canto con cui gli spiriti degli
alberi parlano con gli esseri umani, parlano dell’intelligenza e
dell’intenzionalità della natura. L’Uomo Verde è il guardiano e il
rivelatore di misteri silenziosi. E’ l’immagine con cui gli esseri umani
hanno cercato di visualizzare la loro intima esperienza del mondo
vegetale come tramite intelligente dell’anima mundi. Negli ultimi anni
sono stati fatti alcuni studi della figura dell’uomo Verde: uno da
Kathleen Basford nel 1978 The Green Man, (Ipswich) e l’altro, Green Man (Harper
Collins) da William Anderson e Clive Hicks nel 1990. E’ interessante
che questo archetipo riemerga dalle ombre ora che sta riemergendo nella
coscienza umana l’immagine della Dea. Mi sembra molto importante per
l’immaginario di quegli uomini che stanno cercando in questi anni di
ritrovare il rapporto arcaico ma forse più cosciente con la natura. Non è
possibile che la Dea rappresenti l’unica immagine positiva per il nuovo
abbraccio fra la terra e l’umanità, un abbraccio che richiede un’unione
fertile e gioiosa fra uomini e donne. Nella chiesa di St. Bernard de
Comminges c’è una scultura in legno della Grande Madre che partorisce
Uomo Verde, un’immagine molto rara della loro connessione. E chiaro che
queste immagini sono sopravvissute solo perché passavano per decorazioni
attorno alle immagini cristiane, ma è interessante chiedersi quale
ruolo avessero nell’immaginario degli artigiani che materialmente le
hanno scolpite E’ possibile che ancora nelle loro vite il rapporto fra
essere umano e natura non fosse del tutto spezzato e che le correnti
pagane fossero vicine alla superficie del sentimento religioso, anche se
questo era apparentemente cristiano?"
(dallo stupendo articolo di Etain Addey sull'ecologia profonda , nel bellissimo blog:
http://selvatici.wordpress.com/rete-bioregionale-italiana/lincontro-con-il-khidr/comment-page-1 /#comment-2877 )
Sacrilegio, ti ricordi??????? L'abbiamo visto sulla chiesa di Torno!!!!!
LASCIA TUTTO, E SEGUITI! (F. Battiato) Dove tutto è enigma (storia, natura, cosmo) la certezza dell'insolubilità pone un invisibile seme di speranza. (Guido Ceronetti)

di-segno di Sacrilegio Tempesta
?
pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
mercoledì 19 giugno 2013
L'Uomo Selvatico, o Green Man, o Khidr.
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Grazie tante per i complimenti, anche il tuo blog è molto bello. A proposito di questo post,i costruttori di chiese avevano spesso grandi conoscenze, e metterle nelle loro opere era il modo migliore per trasmetterle, non potevano certo farlo con altri sistemi, anzi facevano quel lavoro proprio per questo scopo. Hanno così tramandato antiche conoscenze precristiane.
RispondiEliminaTi ringrazio molto. Sì ho letto da diverse parti di queste conoscenze esoteriche, anche pre-cristiane, contenute nei simboli presenti sulle chiese medievali, in particolare da quello che so gotiche. Sono dei veri e propri libri di pietra che narrano arcani, enigmi, archetipi.
RispondiEliminaP.s.: visti i tuoi interessi, ti consiglio di leggere tutto l'articolo qua sopra (al link sotto la mia citazione) parla in generale di ecologia profonda, è davvero molto interessante.