di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
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martedì 4 febbraio 2014

lunedì 27 gennaio 2014

AL MIO CANE













IL MIO CANE

NON E’ MIO

E’ DELLA MIA RAGAZZA-

IL MIO CANE

NON E’

DI

NESSUNO-


APPARTIENE

ALLA

VITA,

AL GRANDE BRANCO

COSMICO

DEI VIVENTI,

ALLA MAREA- PLANCTON

DEL TEMPO,

ALLE ONDATE DI ESSERE

CHE FIUTA NEL VENTO,

CONTENTO




AL CLAN DEI LUPI

DELLA

VIA LATTEA.




APPARTIENE

AL

SECONDO

IN

CUI

ODORA

UN

BUON

ODORE.

ALL’ARIA

FRESCA

CHE

GLI

SFERZA

IL

MUSO

QUANDO

CORRE,

QUANDO

SI

ROTOLA

FELICE

SU

UNA

CARCASSA,

QUANDO

SALTA

VERSO

UN

BUON

BOCCONE

CHE GLI

LANCIO.





APPARTIENE

A

MORFEO-CANE

(COLUI- CHE-

ULULA-

SILENZIO)

QUANDO

DORME,

NEL

NONPENSIERO

DEL

 SUO

BEL MUSO NERO.






A VOLTE

SORRIDE,

MA

CHISSA’

COSA

SIGNIFICA,

NELL’IDIOMA

DEI

CANIDI

DI

QUESTO

PIANETA.






APPARTIENE

AL

FRESCO

DELLA

SERA,

CHE

ASCOLTA

STRAVACCATO

SUL

PAVIMENTO,

QUANDO

E’

STANCO.


APPARTIENE

AL SAPORE

D’UN OSSO,

AD UN

FIORE

CHE SI

FERMA

A

ODORARE,

ROSSO.



AL LATRATO-ULULATO

CHE LANCIA VERSO

IL CIELO STELLATO,

O A TE CHE SEI RIENTRATO.





ODORA

IL

MONDO,

E

GLI

PIACE.



GLI

PIACE

QUESTO

MONDO,

E

TACE.







NON SA NIENTE.



E SA

ESATTAMENTE

COSA FARE,

SE SEI

IN PERICOLO,

SE

PIANGI,

SE TI

VUOLE

DIRE

IL SUO AMARE

SENZA

VERGOGNA

NE’

CREDO

NE’

ALCUNO

STRANO

UMANO

COMPLICARE.




 (Diogene senza l'anima?)






 ("Nel/nonpensiero/del/suo/bel muso nero", foto di Sacrilegio Tempesta)



Nella foto: Sgrinchomannus.















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lunedì 14 ottobre 2013

LETTERA A MADRE TERRA






Terra, Madre,

ti scrivo questa lettera perchè è tanto che non parliamo.






Mi è presa una nostalgia folle di te, del tuo corpo,

dei tuoi odori,

una smania di mangiare pane e fichi selvatici,

correre nell’erba,

rotolarmi in un prato,



sentire sentire che ci sei ancora, che ancora esisti,

che ancora il tuo cuore batte sotto di noi, attorno a noi,

che ci abbraccia,


che ci accarezza, che non ci odi tutti quanti,

che hai ancora hai ancora frutti per noi, frutti di amore,



di bellezza di pianto di allegria, di pienezza,



di materia, di vita,

che non ti hanno ancora uccisa,



che respiri,

che respiri ancora dentro ognuno di noi,





 

che canti, che ridi, che soffri, che speri, che gioisci, che parli, che t’innamori.









Ho bisogno di immergere le mie mani

nella tua terra,


ho bisogno di materia, di materia non quella no non quella però colorata-plastificata-codificata-
                                                       [etichettata



Prevedibile-meccanica-robotica-virtuale

Perfetta-confezionata-incellophanata-piana-asettica-lucida-stroboscopica-industriale






quella fango e germogli, foglie sassi erba corteccia humus rami fiori



quella con vermi, con locuste, con larve con

coccinelle con talpe con formiche con porcellini


d’india con lumache con lucciole con radici con emozioni con istinti





feroci con amore con amore di pancia, con amore vero, con





amore di viscera, con amore bestiale, con essere, essere,




con essere, ho voglia

 

di smettere di pensare,

piantarla di strapiroettarmi fra apparenze e parole

e immergermi

nel tuo cuore

nella tua materia viva,

nel tuo essere abissale,

nel tuo cupo cantare mormorante,



nella tua pancia taumaturgica




nella tua caverna oscura infinita



cavità apotropaica di Dea-della-Vita,




cuore-centro-della-vita,



centro-di-essere,



vita vita vita vita



che ama



altre forme di vita,


in una rete-della-vita,




di alleanze pre-logiche




in cui risprofondare





in arcaiche, antiche, oscure








pre-mentali assolutezze ctonie di co-essere.







                                                      (Diogene senza l'anima?)










venerdì 11 ottobre 2013

Di che abbiamo bisogno???

Quando chiesero al maestro Zen Thich Nhat Hanh « Di che abbiamo bisogno per salvare il nostro mondo ? », si aspettavano che identificasse le migliori strategie per intraprendere un’azione sociale e ambientale.
Ma Thich Nhat Hanh rispose :
« Ciò di cui abbiamo più bisogno è ascoltare in noi stessi l’eco della Terra che piange ».
 tratto da Macy Joanna et Young Brown Molly,
“Echopsycologie pratique et rituels pour la Terre”, édition le Souffle d’Or, 2008.

                             - dal sito:


http://ecopsy.ch/