Passeggiavo per le vie di Bresso. Risolto ciò che avevo da fare in Comune, avevo preso una strada alternativa per tornare a casa. (beh in realtà mi ero perso).
esploravo una strada che, vivendo da poco qui, non avevo mai visto. Un giardino pubblico sulla destra del marciapiede dove cammino. Noto subito, nel mezzo del prato, qualcosa che mi incuriosisce parecchio: uno di quegli enormi dossi di terra, specie di mini-collinetta, sul quale crescono diversi alberi, a diverse altezze, con enormi radici sporgenti dal terreno: praticamente un enorme dosso in grandissima parte costuituito di radici. "Mi incuriosisce": di più, mi affascina, non solo perchè amo alberi, terra, natura, etc, e sono molto curioso al riguardo, soprattutto quando chessò - la conformazione di una corteccia o di un pezzo di terra è inusuale, ha forme bizzarre - ma c'è qualcosa in più: questo tipo di dosso mi ricorda subito la mia infanzia, in cui correndo in giro in bicicletta adoravo questi dossi alberati: enormi rincorse a tutta velocità, e poi ripide salite, impennate, discese a rottadicollo, salti sulle radici sporgenti: il massimo!!!!!!!!
Mi viene subito l'istinto di salire sul dosso a esplorarlo da vicino, ma ecco la consapevolezza del presente si frappone tra me e il mio desiderio: ho problemi alle ginocchia da un po', le salite ma soprattutto le discese sono rischiose al momento. Chino la testa e con amarezza tiro avanti per la mia strada, con una gran tristezza.
ma ecco che uno sprazzo di intelligenza creativa, di pensiero laterale, di cervello destro risvegliato, mi fa pensare: ma solo perchè ho questo limite, devo per forza chiudere gli occhi paraocchiarmi la vita e tirare avanti a testa china in modo meccanico facendo finta che ciò che ha destato il mio interesse non esista? Certo che no: potevo comunque entrare nel prato e avvicinarmi per osservare il dosso e gli alberi più da vicino, anche se non potevo salirci sopra. e' una banalità, ma all'inizio, richiusomi nel mio bozzolo di automatico pessimismo, nei miei binari di routine meccanica dopo la meraviglia iniziale, non ci avevo pensato. Creatività, attenzione. essere desti e non addormentati, svegli e non assuefatti rinunciatari chiusi nella nostra bolla mentale.
Così faccio: scavalco il basso muretto facendo attenzione a non forzare le ginocchia, entro nel prato, mi avvicino, osservo l'interessantissimo (per me) fenomeno naturale (o più probabilmente creato dall'uomo, ma sempre di natura si tratta, anche se con una forma artificiale). Osservo. Faccio Attenzione. dettagli. poi proseguo sul prato.
Ma ecco, un nuovo problema: alla fine del prato dall'altra parte, per arrivare alla strada, c'è un altro piccolo dosso, e ai lati una siepe che divide dalla strada. devo tornare indietro? ma il pensiero creativo, una volta che è comparso, lo si può richiamare con la volontà. Stavolta lo riattivo subito senza farmi bloccare: non c'è un'uscita (accessibile a me)? C'è? Chissà. Vado, esploro, tento una via, trovo una strada.
Vado, e guardacaso da vicino vedo che c'è un'apertura nella siepe che permette abbastanza comodamente di uscire.
Può sembrare un aneddoto banale: una questione minima senza alcuna importanza: e lo è forse.
ma questo esempio può anche essere una metafora, e il ragionamento si può estendere a qualsiasi cosa, anche a questioni "importanti".
Mai forzare il proprio limite, rispettarlo, ma mai lasciare che il fantasma del limite ci blocchi. Questo "fantasma" è fatto di paura, di blocco e partendo dal limite reale crea giganti di cartapesta che ci paralizzano, ma che sono solo creazioni della mente che ci offuscano la lucidità. facendo attenzione alla realtà con spirito aperto e ricettivo e attivando la creatività senza lasciarci subito atterrire dai limiti, potremmo accorgerci di possibilità a cui non avevamo mai pensato.
E un'ultima cosa devo dire: ma, in fin dei conti, chi l'ha detto che esistano questioni da nulla e Problemi "Importanti"? Esiste la vita, coi suoi territori da esplorare, da sondare a tastoni, da sperimentare, spesso più sconosciuti di quello che abitualmente diamo per scontato - perfino nella nostra età, in cui tutto sembra noto, conosciuto, etichettato, mappato, catalogato, spiegato, tracciato, didascalizzato: e questa, più che una difficoltà, a me sembra un'ottima notizia. Perchè se vediamo il mondo e la vita in questa maniera, allora anche il più banale dei problemi può diventare un'avventura appassionante, in cui mettere in moto la nostra intelligenza creativa, in un'apertura di possibilità magari impensata.
Infinita, forse.
LASCIA TUTTO, E SEGUITI! (F. Battiato) Dove tutto è enigma (storia, natura, cosmo) la certezza dell'insolubilità pone un invisibile seme di speranza. (Guido Ceronetti)

di-segno di Sacrilegio Tempesta
?
pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
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giovedì 23 gennaio 2014
Un breve futile forse scontato ragionamento sul concetto di "limite"
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giovedì 28 novembre 2013
Osage Tribe: "Un falco volava" e "Hajenhanhowa", 1972.
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lunedì 14 ottobre 2013
LETTERA A MADRE TERRA
Terra, Madre,
ti scrivo questa lettera perchè è tanto che non parliamo.
Mi è presa una nostalgia folle di te, del tuo corpo,
dei tuoi odori,
una smania di mangiare pane e fichi selvatici,
correre nell’erba,
rotolarmi in un prato,
sentire sentire che ci sei ancora, che ancora esisti,
che ancora il tuo cuore batte sotto di noi, attorno a noi,
che ci abbraccia,
che ci accarezza, che non ci odi tutti quanti,
che hai ancora hai ancora frutti per noi, frutti di amore,
di bellezza di pianto di allegria, di pienezza,
di materia, di vita,
che non ti hanno ancora uccisa,
che respiri,
che respiri ancora dentro ognuno di noi,
che canti, che ridi, che soffri, che speri, che gioisci, che
parli, che t’innamori.
Ho bisogno di immergere le mie mani
nella tua terra,
ho bisogno di materia, di materia non quella no non quella
però colorata-plastificata-codificata-
[etichettata
Prevedibile-meccanica-robotica-virtuale
Perfetta-confezionata-incellophanata-piana-asettica-lucida-stroboscopica-industriale
quella fango e germogli, foglie sassi erba corteccia humus
rami fiori
quella con vermi, con locuste, con larve con
coccinelle con talpe con formiche con porcellini
d’india con lumache con lucciole con radici con emozioni con
istinti
feroci con amore con amore di pancia, con amore vero, con
amore di viscera, con amore bestiale, con essere, essere,
con essere, ho voglia
di smettere di pensare,
piantarla di strapiroettarmi fra apparenze e parole
e immergermi
nel tuo cuore
nella tua materia viva,
nel tuo essere abissale,
nel tuo cupo cantare mormorante,
nella tua pancia taumaturgica
nella tua caverna oscura infinita
cavità apotropaica di Dea-della-Vita,
cuore-centro-della-vita,
centro-di-essere,
vita vita vita vita
che ama
altre forme di vita,
in una rete-della-vita,
di alleanze pre-logiche
in cui risprofondare
in arcaiche, antiche, oscure
pre-mentali assolutezze ctonie di co-essere.
(Diogene senza l'anima?)
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martedì 1 ottobre 2013
Formiche impazzite.
L'amico Jaspere Diaspro, scrive questo post, che nella sua semplicità, basilarità, ci ricorda le cose più essenziali, necessarie, vitali, urgenti per vivere meglio, ed evitare di autodistruggerci come una mandria di formiche impazzite:
Per quanto sia banale ciò che sto per scrivere per alcuni forse non lo è per altri. Sperando di toccare qualche coscienza per l'ennesima volta un piccolo sfogo da parte mia dopo l'osservazione di una piccola cittadella come la mia.
Ci muoviamo tutti come pedine impazzite all'interno di un sistema corrotto e ben noto a chi cerca di uscirne. Se visti dall'alto sembriamo formiche laboriose,ma in realtà cio che facciamo oggi non ci sta regalando un futuro. Chi cerca di uscire dal sistema della crescita questo lo sa e lo sa molto bene. Ambiente,socializzazione vera, non quella tumefatta di oggi,cibo sano,acqua,territorio e la sua bellezza.Tutte cose a rischio per ordine di un solo settore, l'economia globale.
Soluzioni - Decrescita,rispetto per l'ambiente,socializzare col vicino come si faceva una volta cioè con fiducia, cibo biologico,lontano dagli schifosi prodotti chimici che inquinano la terra, acqua non sprecata e non inquinata, alberi in primis che sono fonte di ossigeno ombra e vita.
Ci sarebbe da ricostruire un mondo su basi diverse,speriamo che ciò sia possibile prima del crollo definitivo.....
(Jaspere Diaspro)
http://animadidiaspro.weebly.com/1/post/2013/10/formiche-impazzite.html
Per quanto sia banale ciò che sto per scrivere per alcuni forse non lo è per altri. Sperando di toccare qualche coscienza per l'ennesima volta un piccolo sfogo da parte mia dopo l'osservazione di una piccola cittadella come la mia.
Ci muoviamo tutti come pedine impazzite all'interno di un sistema corrotto e ben noto a chi cerca di uscirne. Se visti dall'alto sembriamo formiche laboriose,ma in realtà cio che facciamo oggi non ci sta regalando un futuro. Chi cerca di uscire dal sistema della crescita questo lo sa e lo sa molto bene. Ambiente,socializzazione vera, non quella tumefatta di oggi,cibo sano,acqua,territorio e la sua bellezza.Tutte cose a rischio per ordine di un solo settore, l'economia globale.
Soluzioni - Decrescita,rispetto per l'ambiente,socializzare col vicino come si faceva una volta cioè con fiducia, cibo biologico,lontano dagli schifosi prodotti chimici che inquinano la terra, acqua non sprecata e non inquinata, alberi in primis che sono fonte di ossigeno ombra e vita.
Ci sarebbe da ricostruire un mondo su basi diverse,speriamo che ciò sia possibile prima del crollo definitivo.....
(Jaspere Diaspro)
http://animadidiaspro.weebly.com/1/post/2013/10/formiche-impazzite.html
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domenica 1 settembre 2013
MI BASTA (JAM SESSION TERRIGNALUNARETERICANIMALFORESTICAUMBRATILEPULSANTETREMANTEINNAMORATACONNESSARADICATAVISCERALESILVESTRECOSMICOMICATELLURICADIAFANARADICATASOLIDAFORTERADICALEPROFONDAVEGETALECORPOREAMUSCHIATACORIACEAMINERALEIMMENSA)
A ME COME RELIGIONE MI BASTA LA TERRA,
ESATTA CENTRATURA SMISURATA
SELVAGGIA ESPLOSIONE LUSSUREGGIANTE
FIORITURA PULLULANTE VITA
PULSANTE DA OGNI PARTE,
STRARIPANTE DANZA DISTESA
VORTICANTE PROFUMATA TERRIGNA
BRULICANTE TERAPEUTICA SOGNANTE OMBROSA UMBRATILE SOLARE
CANTO DILAGARE IN OGNI DIREZIONE
ALL'INFINITO MAGMA FERTILE
SMISURATO TREMORE CIRCONDATO
STO DA OGNI PARTE ASSEDIATO
DA SUONI ODORI TREMITI
CANTI SOGNI PROFUMI VERSI RUMORI
VIBRAZIONI CONVULSE
PULSAZIONE COSTANTE
CORTECCIA INDISTRUTTIBILE
TRASMISSIONE ELETTRICA SOTTILE
MUSICALE,
SINFONICA
POLIFONICA
MULTIARMONICA
ROCK!!!
VULCANICA
ALCHEMICA
ANIMICA
ANIMISTA
FENOMENICA
ANIMALE
TELLURICA
STREPITANTE
STROKE!
BEAT!
STONE!
THUNDER!!!!!!
STORM!!!!!!!!
SBANG!!!!!
SKRAK!!!!!!!!
VEGETAL THRONE!!!!
VISIONE TATTILE MULTIFORME MULTICOLOREVORTICEVITACOMICASACRASELVATICAAMARA
BENEFICATRISTEALLEGRATOTEMICADILAGANTEINTREPIDACONVULSATREMITASAPIDASANARUDEFORTESOLIDAFISICAISTINTUALESELVAGGIASTRARIPANTETERICAEROTICAAFFERMATIVATELLURICAESPLOSIVASTUPEFACENTEMAGICAVIVA,
LUMINOSA BENEDIZIONE OSCURA E BUONA.
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lunedì 1 luglio 2013
"Solo la fame fa l'uomo ecologico"
"L'uomo non vuole vivere felice. Perchè desidera sempre quello che non ha.
E' quel passo in più che ci frega."
(Mauro Corona)
http://www.youtube.com/watch?v=HW-ncD1ffnY
http://www.youtube.com/watch?v=Vz8JBrlzsA0&feature=endscreen&NR=1
E' quel passo in più che ci frega."
(Mauro Corona)
http://www.youtube.com/watch?v=HW-ncD1ffnY
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mercoledì 19 giugno 2013
L'Uomo Selvatico, o Green Man, o Khidr.
"Nelle chiese e cattedrali della Spagna, della Francia, dell’Inghilterra e
della Germania tra il 1000 e il 1500, cominciarono ad apparire nelle
sculture decorative una figura che il folklore inglese conosce come il
“Green Man”, “l’Uomo Verde”. In verità questa è una riapparizione,
perché l’Uomo Verde ha le sue origini nella figura del dio figlio,
amante e guardiano della Grande Dea dell’antica Europa, quello che
Marija Gimbutas chiama “il dio mascherato ittifallico”, il dio
sacrificato, sepolto e rinato, il dio della vita vegetativa, l’angelo
dell’albero sacro che si ritrova in tutte le culture dai Veda alla
mitologia nordica e in generale in tutta l’Europa pre-cristiana, dove la
religione era una religione di luogo e il luogo era foresta. Ha
precedenti nella Domus Aurea a Roma, nei dipinti descritti da Vitruvius:
piante con piccole figure umane sedute fra le fronde. E’ molto strano
come l’immagine dell’Uomo Verde sia riuscita ad entrare ai margini della
cultura cristiana, nell’arte romanica, gotica e rinascimentale,
nonostante la lotta cristiana contro il culto degli alberi sacri che è
continuata fino al 1200 circa. Chi osserva le sculture in pietra sulle
cattedrali (di Chartres, Le Mans, Auxerre, Freiburg im Breisgau, Ulm,
Bomberg, Ely, Exeter, Norwich, S.Pietro in Toscania a Viterbo e S.Maria
del Mar a Barcelona, per citarne solo alcune) può vedere centinaia di
esempi del suo viso composto di foglie, con foglie che escono dalla
bocca e dagli occhi: è un’immagine dell’unione dell’umanità con il mondo
vegetale, un’immagine di vita esuberante, dì rinnovamento e di
rinascita. Il Green Man conosce le segrete leggi della natura, le foglie
che escono dalla sua bocca sono il canto con cui gli spiriti degli
alberi parlano con gli esseri umani, parlano dell’intelligenza e
dell’intenzionalità della natura. L’Uomo Verde è il guardiano e il
rivelatore di misteri silenziosi. E’ l’immagine con cui gli esseri umani
hanno cercato di visualizzare la loro intima esperienza del mondo
vegetale come tramite intelligente dell’anima mundi. Negli ultimi anni
sono stati fatti alcuni studi della figura dell’uomo Verde: uno da
Kathleen Basford nel 1978 The Green Man, (Ipswich) e l’altro, Green Man (Harper
Collins) da William Anderson e Clive Hicks nel 1990. E’ interessante
che questo archetipo riemerga dalle ombre ora che sta riemergendo nella
coscienza umana l’immagine della Dea. Mi sembra molto importante per
l’immaginario di quegli uomini che stanno cercando in questi anni di
ritrovare il rapporto arcaico ma forse più cosciente con la natura. Non è
possibile che la Dea rappresenti l’unica immagine positiva per il nuovo
abbraccio fra la terra e l’umanità, un abbraccio che richiede un’unione
fertile e gioiosa fra uomini e donne. Nella chiesa di St. Bernard de
Comminges c’è una scultura in legno della Grande Madre che partorisce
Uomo Verde, un’immagine molto rara della loro connessione. E chiaro che
queste immagini sono sopravvissute solo perché passavano per decorazioni
attorno alle immagini cristiane, ma è interessante chiedersi quale
ruolo avessero nell’immaginario degli artigiani che materialmente le
hanno scolpite E’ possibile che ancora nelle loro vite il rapporto fra
essere umano e natura non fosse del tutto spezzato e che le correnti
pagane fossero vicine alla superficie del sentimento religioso, anche se
questo era apparentemente cristiano?"
(dallo stupendo articolo di Etain Addey sull'ecologia profonda , nel bellissimo blog:
http://selvatici.wordpress.com/rete-bioregionale-italiana/lincontro-con-il-khidr/comment-page-1 /#comment-2877 )
Sacrilegio, ti ricordi??????? L'abbiamo visto sulla chiesa di Torno!!!!!
(dallo stupendo articolo di Etain Addey sull'ecologia profonda , nel bellissimo blog:
http://selvatici.wordpress.com/rete-bioregionale-italiana/lincontro-con-il-khidr/comment-page-1 /#comment-2877 )
Sacrilegio, ti ricordi??????? L'abbiamo visto sulla chiesa di Torno!!!!!
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lunedì 20 maggio 2013
Mancanza.
"Per mancanza di intraprendenza e fede gli
uomini sono ciò che sono, impegnati a comprare e vendere, e passando la
vita come servi." (Henry David Thoreau)
https://www.youtube.com/watch?v=Ig124dG9E2c
P.s.: grazie a Jasper per la citazione di Thoreau e per avermi ricordato la faccenda del 432 Hz.
https://www.youtube.com/watch?v=Ig124dG9E2c
P.s.: grazie a Jasper per la citazione di Thoreau e per avermi ricordato la faccenda del 432 Hz.
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sabato 23 marzo 2013
A volte gli Dei sono ancora, con noi.
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venerdì 22 marzo 2013
Manifesto del contadino impazzito
Amate pure il guadagno facile,
l'aumento annuale di stipendio, le ferie pagate.
Chiedete più cose prefabbricate,
abbiate paura di conoscere i vostri prossimi e di morire.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno.
Quando vi vorranno far morire per il profitto,
ve lo faranno sapere.
Ma tu, amico,
ogni giorno fa qualcosa che non possa essere misurato.
Ama la vita. Ama la terra.
Conta su quello che hai e resta povero.
Ama chi non se lo merita.
Non ti fidare del governo, di nessun governo.
E abbraccia gli esseri umani:
nel tuo rapporto con ciascuno di loro riponi la tua speranza politica.
Approva nella natura quello che non capisci,
perché ciò che l'uomo non ha compreso non ha distrutto.
Fai quelle domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio... pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale è la foresta che non hai seminato,
e che non vivrai per raccogliere.
Poni la tua fiducia nei cinque centimetri di humus
Che crescono sotto gli alberi ogni mille anni.
Finché la donna non ha molto potere,
dai retta alla donna più che all'uomo.
Domandati se quello che fai
potrà soddisfare la donna che è contenta di avere un bambino.
Domandati se quello che fai
disturberà il sonno della donna vicina a partorire.
Vai con il tuo amore nei campi.
Riposati all'ombra.
Quando vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale della falsa pista,
quella che non hai preso.
Fai come la volpe, che lascia molte più tracce del necessario,
diverse nella direzione sbagliata.
Pratica la resurrezione.
W E N D E L L B E R R Y
traduzione di Giannozzo Pucci
(trovato sul bel blog del mio amico Jasper:
sabato 12 gennaio 2013
Ritorneranno le quattro stagioni!
http://www.youtube.com/watch?v=Ia7CNAte3Dw&feature=youtu.be
ps: il titolo è preso a prestito dall'omonimo libro di Mauro Corona, che niente ha a che vedere con l'argomento del video... a parte un comune sentimento di rispetto, amore e venerazione verso la natura, e un sottile filo di speranza (nel caso del video invece un torrente in pienadi speranza) ancorato alla fiducia nell'antica alleanza fra gli uomini e la loro Madre...
ps: il titolo è preso a prestito dall'omonimo libro di Mauro Corona, che niente ha a che vedere con l'argomento del video... a parte un comune sentimento di rispetto, amore e venerazione verso la natura, e un sottile filo di speranza (nel caso del video invece un torrente in pienadi speranza) ancorato alla fiducia nell'antica alleanza fra gli uomini e la loro Madre...
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