di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
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domenica 29 settembre 2013

A message from Neil Young-




Sunrise
As the sun rises today I wonder. How hard should I try? As I spread awareness of Climate change and make that my priority, am I losing sight of day to day life? Is this more important than making music?

Why should it matter so much to me?

I know what I feel. I am always seeing ways I could improve my own behavior towards preserving Planet Earth. Today I took a ride in a cool old car but I was thinking about the pollution I was causing, not care free like I once was. Then I looked ahead and saw all the other cars. They were mostly brand new but still just like mine. They ran the same way and burned the same dirty fuel as my fifty-five year old car.

Why should I blame myself?

Anyway, there is no other fuel available at gas stations. Big Oil still has the monopoly there.
No Freedom of Choice on that decision exists anywhere near here in corporate run America. That's odd, I thought to myself. Wasn't the president elected on promises of a cleaner renewable energy future?

Isn't Freedom of Choice part of Liberty?

Then I thought about my family. My daughter was just married and I may be a grandfather some day. What about those kids? What will I be doing to make sure they have a better world? The sun rose over the horizon then, blinding me when I looked at it.

How hard should I try?

Neil Young
West Coast of California
9/27/13 



-preso dal blog:

 http://nutopia2sergiofalcone.blogspot.it/2013/09/a-message-from-neil-young.html


  

giovedì 20 dicembre 2012

Una poesia di Mariangela Gualtieri.

                                                                                             nescio qua dulcedine laetae
                                                                                     allegre di non so che dolcezza
                                                                                                                    VIRGILIO


 Le api tessevano
di miele un'invisibile rete.
Vibravano accese.
Le abbiamo viste palpitare nervose
volarci intorno, attaccare
le nostre mani indiscrete -
frugavamo nelle trame misteriose
dell'alveare. Le api a me parevano
discese dalla mente prodigiosa
d'un animale celeste

a me parevano cantare
una musica di grandi sfere
disegnare il sigillo della voce
che le ha create. Le api sono simili
alle stelle, se le guardo per bene
se le adoro, in quel loro
essere di polvere d'oro, in quella
loro movimentata luce.

                                                                                                          ad Alessandra B.


(dedica dell'autrice).

da Mariangela Gualtieri, Bestia di gioia, prima parte: Naturale sconosciuto.

giovedì 6 dicembre 2012

prima stella del corpo di ballo del balletto delle onde.

Io, la vispa Pryntil, dal caschetto malizioso - Nettuno si gettava ai miei piedi, implorando: "Chiamami Nunù!!!!!".

(Vinicio Capossela)


http://www.youtube.com/watch?v=NSVMdift12Q

Interessante romanzo a puntate.

Segnalo questo interessante romanzo - splendidamente scritto - e, almeno per il momento, avvincente - che compare a puntate su questo blog di cose sarde.

Il blog in generale è interessantissimo, gli articoli di ottima qualità toccano temi molto diversi: dall'archeologia nuragica, alla politica, fino appunto agli scrittori emergenti sardi.

Mi sembra poi interessante e innovativo - un tipo di innovazione che sa essere contemporaneamente radicata nella tradizione e aperta al futuro - anche il fatto che il sito è scritto in tre lingue: si alternano articoli in sardo, in italiano e in inglese - come a significare che difendere la propria specificità linguistico-culturale-territoriale non vuol dire essere chiusi al mondo e alla storia.


http://monteprama.blogspot.it/2012/12/arega-pon-pon-1-di-16.html

Articolo/testimonianza/racconto interessante sugli Usa oggi.

Articolo interessante e soprattutto godibilmente narrato, a metà fra inchiesta da inviato e testimonianza personale/racconto letterario, ben scritto e con un ritmo che porta facilmente all'identificazione vivida nel vissuto del narratore.

Parla degli Stati Uniti e delle più importanti vicende lì recentemente successe.
Ha un tono per quanto mi riguarda apologetico fino a tratti al ridicolo - e ugualmente eccessiva e retorica mi sembra l'apologia di Obama e dei Democratici - e, tuttavia, in quanto testimonianza/racconto, rimane godibilissimo ed estremamente interessante. Niente di particolarmente nuovo, nè dal punto di vista informativo nè da quello descrittivo/sociologico, cose sentite e risentite, sui giornali, nei libri, nei film.
Ma tuttavia, resta la freschezza vivida del vissuto dell'autore, resa con la sua ottima scrittura narrativo-giornalistica, grazie alla quale riesce - forse - a farci fare un breve viaggio negli Usa attraverso i suoi occhi - senza dover prendere un aereo e passare dall'ufficio doganale.




http://rinabrundu.com/2012/11/29/guido-mattioni-da-sandy-alla-star-and-stripes-vi-racconto-la-mia-america/

martedì 4 dicembre 2012

Gaia.

Due di notte. Sto morendo di sonno, ma sono assorto nella lettura di un libro estremamente interessante. E' un libro sull'ipotesi Gaia. Un modello scientifico innovatore, proposto da diversi scienziati da molti anni, nel quale per esempio la Terra, chiamata evocativamente Gaia (nome antico della Dea Madre) è vista come un sistema interdipendente di esseri viventi e non viventi in cui le singole parti collaborano attivamente all'equilibrio del tutto. Per questo Gaia può essere descritta come un unico gigantesco essere vivente, del quale le singole parti sono gli organi. Organi che però, esattamente come gli organi che ci costituiscono o che costituiscono un qualsiasi animale, o come le comunità di batteri che ci abitano, hanno una loro libertà e una loro capacità di modificare, attraverso la loro azione, il sistema di cui sono parte. Il disegno d'insieme risulta perciò determinato da una specie di accordo, di risultante di un accordo fra diverse spinte di numerosissimi esseri. Il mondo biologico, quindi, per esempio, e quello umano che ne è parte, non è più visto in termini darwiniani come una lotta all'ultimo sangue per la sopravvivenza in cui sopravvive il più forte, ma, al di là delle apparenze, al di là in realtà soprattutto della vulgata scientifica attraverso la quale percepiamo il mondo, è un mondo in cui la collaborazione e la capacità di agire per un comune scopo, per un superiore equilibrio, di diversi esseri, ha spazio almeno quanto la competizione.
Assonnato, sono però tutto preso da questo mio sforzo intellettuale notturno, concentrandomi per comprendere le diverse implicazioni epistemologiche, politiche, esistenziali di questo modello scientifico: il mondo non è più un meccanismo, una macchina cartesiana che può essere descritta con leggi ferree, attraverso la conoscenza delle quali si può modificare l'ambiente, ma un organismo, in cui ogni minima cosa è interdipendente, legata per la vita e per la morte a tutte le altre; le nostre azioni non possono più essere descritte come atti di volontà autonomi di esseri totalmente distinti dagli altri, ma tutto è molto più strettamente interrelato... le conseguenze politiche, sociali di questo modello, poi, sono profondissime, mettono in discussione il modello capitalista in cui.........
.........a un tratto mi viene in mente una cosa: mentre sto riflettendo su tutte queste importantissime, complesse questioni sul superamento del meccanicismo, alle due di notte, stanco... forse sto trattando me stesso come un meccanismo. Che senso ha?

Chiudo il libro, spengo la luce, vado a dormire.

Sogno.

Sogno un cervello cosmico, che cerca il ritmo del suo cuore.
Il rimbombo assordante di un gigantesco orologio galattico lo distrae continuamente, impedendogli di risintonizzarsi sul suo proprio ritmo naturale.
Il cuore dell'universo, intanto, nel suo buio baratro pulsante, palpita profondo, musicale, vibrante, crepitante, fremente, tremolante, cupo, roco, lento, armonico, indifferente. Il suo battito risuona in ogni interstizio dell'universo, ogni cellula, ogni atomo si muove in sincrono a questo muscolo infinito. Che non ha nessuna consapevolezza di orologi o cervelli, e quindi non si cura di essi.

martedì 10 luglio 2012

Patti Smith canta Neil Young: After the gold rush, testo, traduzione mia, mio commento.

 After the gold rush

Well, I dreamed I saw the knights
In armor coming,
Saying something about a queen.
There were peasants singing and
Drummers drumming
And the archer split the tree.
There was a fanfare blowing
To the sun
That was floating on the breeze.
Look at Mother Nature on the run
In the nineteen seventies.
Look at Mother Nature on the run
In the nineteen seventies.

I was lying in a burned out basement
With the full moon in my eyes.
I was hoping for replacement
When the sun burst thru the sky.
There was a band playing in my head
And I felt like getting high.
I was thinking about what a
Friend had said
I was hoping it was a lie.
Thinking about what a
Friend had said
I was hoping it was a lie.

Well, I dreamed I saw the silver
Space ships flying
In the yellow haze of the sun,
There were children crying
And colors flying
All around the chosen ones.
All in a dream, all in a dream
The loading had begun.
They were flying Mother Nature's
Silver seed to a new home in the sun.
Flying Mother Nature's
Silver seed to a new home.

Look at Mother Nature on the run
in the twentyfirst century,
Look at Mother Nature on the run
in the twentyfirst century.

(Neil Young - ultimi quattro versi aggiunti da Patti Smith)


Dopo l'assalto d'oro


Beh, sognai di vedere i cavalieri
che arrivavano con la loro corazza,
dicevano qualcosa a proposito di una regina.

C'erano contadini che cantavano
e tamburini rullavano il tamburo
e l'arciere fendette l'albero.

C'era una fanfara che zefirava
al sole
che ondeggiava nella brezza.

Guarda, Madre Natura sta scappando
nei millenovecentosettanta
Guarda nostra Madre Natura che scappa
nei millenovecentosettanta.

Stavo steso in un seminterrato in cenere
con la luna piena nei miei occhi.
Speravo in una sostituzione
quando il sole esplose squarciando il cielo.
C'era una banda che suonava nella mia testa
e mi sentii come se fossi tirato verso l'alto.
Stavo pensando a quello che un
Amico aveva detto
speravo che fosse una menzogna.

Beh, sognai le
navi spaziali d'argento volare
nella coltre gialla del sole,
c'erano bambini che piangevano
e colori che volavano
tutt'attorno agli eletti.

Tutto in un sogno, tutto in un sogno
avevano cominciato a caricare.

Stavano trasportando in volo il seme d'Argento
di Madre Natura verso una nuova casa nel sole.

Guarda, Madre Natura sta scappando
nel secolo ventesimoprimo
Guarda nostra Madre Natura che scappa
nel secolo ventesimoprimo.

(traduzione mia)


 http://www.youtube.com/watch?v=ZSa0QTbtYc4








domenica 8 luglio 2012

RISVEGLI TELLURICI DAI VERSI DI FERRUCCIO BRUGNARO

Pur non avendo mai condiviso l'ideale comunista, trovo l'opera di Ferruccio Brugnaro - poeta operaio comunista - eccezionale.
Brugnaro, molto attivo nel movimento operaio negli anni settanta, ha cominciato a scrivere poesie in quel periodo, come strumento di comunicazione politica e umana, affiggendo ciclostilati con i suoi versi in fabbrica. Questi ciclostilati hanno presto una diffusione nazionale nelle fabbriche, essendo di un'intensità e di una bellezza straordinarie. Poi negli anni '80 lo scopre Jack Hirschman, poeta beat del giro di Ginsberg, Kerouac & c., che lo traduce in inglese. Da quel momento ha una certa fama.

Ho sentito Brugnaro leggere delle sue poesie poche sere fa.

Più che leggere, declamare, urlare - quasi un Allen Ginsberg operaio italiano che grida la sofferenza, l'angoscia, la solitudine, l'alienazione, la spietatezza, la corrosiva distruttività della nostra società; la rabbia tellurica che travalica o tenta di travalicare questo orizzonte schiacciato; e, più di tutto, un sovrumano, umanissimo sentimento d'amore, che trabocca dalla solitudine ferita dell'individuo inscatolato, e vuole abbracciare, abbracciare una farfalla, il sole, il cielo, l'umanità intera, i gabbiani che volano sopra la fabbrica.

Questa voce tonante di questo ormai anziano operaio-poeta è stato un pugno nello stomaco, forte e centrato nel punto giusto per svegliarmi da una sorta di rassegnata sonnolenza, per svegliare speranze assopite ma vive.

A parte l'elemento ideologico, pure onnipresente, questi versi scuotono perchè sputano in faccia la realtà tremenda in cui viviamo, e la inzittibile sete di amore, fraternità, comunità, solidarietà, comunione mi viene quasi da dire, che cova, inascoltata ma pronta all'eruzione appena un qualsiasi minimo segnale si fa vivo, in ognuno di noi. E' stato un reading decisamente emozionante. Ma ciò che mi ha veramente commosso è stato quello che ha detto su come concepisce la poesia. Prima ha detto che la concepisce come strumento per lanciare messaggi politici, suscitare dibattiti. Poi però ha aggiunto un'altra cosa (parola più, parola meno): che la poesia è ciò che è rimasto nell'uomo di non schiacciato dalla meccanizzazione, dall'alienazione - e ha aggiunto: "il filo non è stato ancora reciso/il filo non può essere reciso" (sono versi di una sua poesia) - e questo perchè la poesia è parte integrante del cuore degli esseri umani.

Trascrivo tre delle sue poesie che preferisco.





MATTINA DI MARZO

                                 Gabbiani, schiere foltissime
                                                 di gabbiani
ora imbiancano gli acquitrini
            che circondano le fabbriche.
                                  Il vento li muove, li agita
                                                  come grossi fiori.
                                   Il nostro sangue, il nostro cuore
                                                   acceso
                                                  ora li segue attentamente.
                                   La nostra volontà, la nostra carne
                                                          tutta ferita
li guarda avida
ascolta intensamente il loro grido
                          il nostro grido
                           di amore, di vita
su questa terra
                   sempre più nera,
in questo silenzio di ferro.




MALVAGIO, SONO MALVAGIO E BESTIA


Mi accorgo ancora del biancospino
                                     che fiorisce
                                e della rondine che ritorna.
                   Malvagio, sono malvagio
                                  e bestia.
Non dimentico, non posso dimenticare
                             il crescere dell'erba
il tempo imbandierato di fiori
                                e di nidi
                            il profumo del mondo.
                      Malvagio e bestia
                                   selvaggio
                                            incorreggibile.
Mi batterò per sempre
                         per questa terra,
                      mi batterò per sempre
                       per questi pianeti
fino l'ultima ferita
fino l'ultimo abbandono
fino l'ultima
               angosciosa amputazione.
           Malvagio
           mille volte malvagio
           bestia senza briglie
                               selvaggio.
Dentro una storia di morte
                          dentro uno spazio
                                 di morte
                       il mio lavoro di sole
                      non avrà mai fine.


IL PIAZZALE E' ZEPPO, TUMULTUOSO


Il piazzale è zeppo, tumultuoso.
Il gelo non conta per niente.
Chi si scalda con una sigaretta
e chi si mette a diffondere coraggio
calandosi nei crocchi più sospetti, incerti.
Intanto giungono anche gli uccelli
con la povera figura del sole.
I padroni scrollano il capo indignati;
               col giorno che cresce
               un caro trasporto ci affratella nel fondo,
               uno strano vino bolle ora tra noi.

giovedì 21 giugno 2012

"Schiacciare un insetto aggrava il debito karmico.
Coccinelle, farfalle bianche e nere, lucciole notturne allontanano gli artigli invisibili delle Tenebre. I ronzii d'alveare, i cori delle cicale, il cantare dei grilli contribuiscono ad una elevata terapia musicale. Insetti senza frontiere ne diffonde registrazioni audiovisive al prezzo famigliare di un euro e cinquanta, nelle fiere, nei supermercati e nei suk.

Il Tao senza nome abita, sorride, medita in un piccolissimo guscio insieme a un insetto unico che ab aeterno pratica il Non-Agire."

(Guido Ceronetti, Insetti senza frontiere)
Aaaaahhhh, la gerarchia sulla Terra è in qualunque cosa: tutti sono capi, tutti si credono superiori a qualche cosa, gli uomini si credono superiori alle donne, la gente di città a quella di campagna, gli adulti ai bambini, gli umani agli animali e alle piante, e poi... ci sono le razze!!!!!!!! (dal film: "Il pianeta verde").

Everyone is a fuckin' Napoleon. (da una canzone rock sentita al mercatino hippie di Formentera).


Superiore = Super - Io - Re!!!!!!!

 Insomma, un bel delirio galoppante che ci ha contagiati tutti.

Chi, forse per difendersi, non si sente superiore agli altri, per reddito, per successo, per livello di istruzione, per razza, per cultura, per religione, per ideologia, per livello di "evoluzione spirituale", per livello di "evoluzione psicologica", per bellezza, fisica o morale, perchè si hanno tanti bei vestitini firmati, o una bella macchina, o un cervello capace di brillare in matematica o in filosofia, o perchè si canta, danza, suona bene, o perchè "tanto io ho ragione, loro non capiscono niente", o perchè si è bravi ad argomentare, o perchè si hanno tanti muscoli, o magari perchè si critica la tendenza a considerarsi superiori agli altri????

Competizione, superiorità, giudizio, guerricciuole di ogni tipo fra poveri di Vita.


Intendo dire: e se distratti da queste scaramuccie polemiche e competitive ci stessimo dimenticando di vivere???????


Ci stessimo perdendo questo istante che non tornerà mai più???????


Ci stessimo dimenticando i nostri sogni, chè se cercassimo di realizzarli veramente non ci sarebbe nè tempo nè energia per distrarsi da niente che non siano i nostri Autentici, Sacri Desideri, Ora, Adesso, ogni Istante guidato da una chiara netta Ispirazione che non ammette dubbi - ciò per cui ci siamo incarnati in questa Vita, ciò per cui siamo qui: non ci sarebbe tempo per fare altro che essere Felici o tormentati dalla reale incarnazione in atto dei nostri sogni - e questa possibilità - la possibilità di ESSERE e basta - è la cosa che ci terrorizza di più?????????


Per questo ci attacchiamo così tanto a cose senza nessuna importanza, scaramucce, guerricciuole, innervosimenti fra colleghi, faide, invidie, status symbol, successi, insuccessi, parodie di lotte per la realizzazione!!!!!



Se FOSSIMO  veramente, che è la cosa più semplice - e quanto ci terrorizza la semplicità!!!!!!! - di tutto questo non ci ricorderemmo forse neanche più.

martedì 19 giugno 2012

ESERCIZI DI SCOLLEGAMENTO E CONNESSIONE

Jesus died for somebody's sins but not mine
meltin' in a pot of thieves
wild card up my sleeve
thick heart of stone
my sins my own
they belong to me, me
people say "beware!"
but I don't care
the words are just
rules and regulations to me, me

Patti Smith — 


 

"Gesù è morto per i peccati di qualcuno, ma non per i miei!" 

- ha un primo, immediato, semplice, anche bello, significato di ribellione rock e di furia


anticlericale.


Questo il primo significato che viene alla mente.


Se ne possono immaginare degli altri?


Potrebbe voler dire, forse:


"Io non sporcherò mai la mia anima col sangue ingiustamente versato di questo grandissimo 


predicatore anarchico!!!!!!!! Non mi mischierò mai a questa forma ipocrita di cannibalismo 


sacrificale!!!!!!!!!!!!!! Gesù non voleva morire, voleva vivere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E continuare a fare 


miracoli e "scollegare" la gente!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E soprattutto non è morto per salvare le 


anime di chicchessia!!!!!!!! La salvezza dell'anima riguarda ognuno faccia a faccia con sè 


stesso!!!!!!!!!!!!!!!! E' responsabilità individuale!!!!!!!!!!! E perchè mai un omicidio potrebbe  


servire a qualcosa??????? Essere - utile?????????????????? E per che cosa, poi, per la 


salvezza delle anime????????????????? Non è solo un delirio assurdo da farisei, ma è 


anche esattamente la negazione del messaggio di questo profeta ribelle, che è venuto a 


"scollegare" innanzitutto proprio ogni moralismo formale e dualista, ogni distinzione 


benpensante e rituale fra "puro" e "impuro", e ogni logica sacrificale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!



E' venuto a dire che la vera etica comincia dove ognuno si assume su di sè il proprio Tao, e 


la 


pianta di proiettare il negativo e lo scomodo su tutto ciò che è istituito come "impuro" e tutto 


ciò che è istituito come capro espiatorio!!!!!!!! "I miei peccati appartengono a me!!!!!!!" grida 


Patti - "Chi è senza peccato scagli la prima pietra!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" - la incita 


facendogli coro il santo antimoralista - "Misericordia io chiedo, non 


sacrifici!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!" - continua urlando nel microfono e battendo mani e piedi come


 uno 


scalmanato invasato da Dio, improvvisando gorgheggi gospel e aizzando il pubblico con 


poesie 


d'amore per il Cosmo - buttandosi sopra la folla che fa cori da stadio "Ah com'è bbello 


poterselo 


abbracciare/ ah, com'è bbello portarselo a ballare!!!!!!!!" (Capossela, "L'uomo vivo - Inno alla 


gioia")".







Tutto questo è solo un esempio. 




Per dire la seguente cosa generale.



Se qualcosa genera in me sconforto, angoscia, orrore - nell'esempio, il moralismo ipocrita e 



violento di gran parte del cristianesimo contemporaneo - sembrerebbe che ho due 



possibilità: o 



rimuovo, faccio finta di niente, chiudo gli occhi, tiro innanzi come se niente fosse - o mi 



scandalizzo, mi infurio, polemizzo, mi scaglio con tutta la mia forza contro le cause di questo 



stato di cose.




Ma forse ce n'è una terza: invece di reagire e inveire contro qualcosa, e facendo così 


rimanere



nei confini delimitati da quel qualcosa, nella logica che vorrei criticare - io posso agire in 



maniera 



creativa, usando il linguaggio e lo stato di cose di quel qualcosa che desidero cambiare, ma 


in 



maniera viva, vitale, rivoluzionaria - "scollegando" e sommuovendo questo qualcosa 



dall'interno,


non chiamandomi fuori, ma



trasformando le sue frasi fatte in versi di poesia surrealista, usando i suoi slogan per 



trasfigurarli 



e farli diventare metafore vive, frasi in codice senza soluzione, enigmi, contraddizioni danzanti 



allegra musica grottesca, concerti di assurdità creatrici di sensi nuovi.



Questo post è in parte una risposta al post di Ettore Fobo "Pizza, mandolino e reality show" 


sul 


suo blog a cui rimando (http://ettorefobo.blogspot.it/), in parte la conseguenza della visione del film


"Il pianeta verde", che mi ha letteralmente, e positivamente, sconvolto.


In questo film, su un pianeta più piccolo del nostro, la popolazione, fisiologicamente identica a noi, ha


superato da migliaia di anni lo stadio industriale (la cui storia si studia come "archeologia") ed è tornata


ad una vita basata su stretto rapporto con la natura, frequente (e divertente!) esercizio fisico,


alimentazione semplice e vegetariana, democrazia diretta egualitaria perfettamente funzionante, sviluppo

 del potenziale della mente (intuizione, telepatia, teletrasporto), vita comunitaria armonica e, forse più

di tutto, comunicazione sincera, aperta e realmente disposta ad un ascolto profondo, emotivo,


possibilista.


Una abitante di questo pianeta decide di visitare il nostro arretrato pianeta per vedere a che punto siamo


con l'evoluzione. La cosa più divertente è il "programma scollegamento" di cui è stata dotata per questo


viaggio, che ha sui terrestri l'esilarante, spesso anche commovente effetto di frantumare il loro piccolo


ego quotidiano fatto di abitudine, falsità, meccanismi automatici coatti, nevrosi, logiche di potere,


e restituirli al loro essere semplicemente degli esseri umani, dotati di continenti interiori insospettati di


emozioni, sentimenti, intelligenza, creatività, meraviglia, gentilezza.



Dunque, perchè di fronte agli orrori della società dello spettacolo, invece di scandalizzarci e di inveire,


condannare, polemizzare, stigmatizzare, incraniarci, tirarci fuori - cosa che per sua natura non può che

 essere una reazione sterile,


inutile, dannosa, e soprattutto in quanto re-azione rimane nella logica a cui si contrappone: come può


una critica al nichilismo essere a sua volta nichilista????



- perchè dunque di fronte a questo orrore invece non agiamo in maniera creativa, cercando di 


"scollegare" i meccanismi infernali della società malata in cui viviamo dall'interno, usando il suo 


linguaggio per trasfigurarlo, per connetterci a qualcosa che questi meccanismi supera???????






Se vivo in un deserto di rottami di plastica, sono autorizzato solo per questo a dire all'Essere infinito


che mi abita, alle foreste vergini che mi abitano e che vogliono esprimere la loro gioia d'essere


attraverso di me: "No, grazie, non me la sento. Lo sapete anche voi, sono nato in un'epoca sfortunata..."?



No, se vivo in un deserto di rottami di plastica userò colla e colori sintetici per dipingere la tempesta


che mi abita, e ci appiccicherò pezzi di plastica impazziti trasportati dal

vento che siano un canto alla Bellezza e alla Potenza della Natura e dell'Essere!


se vivo in un'epoca il cui linguaggio è fatto di monosillabi attoniti o esaltati, userò il puro suono di questi monosillabi per comporre una sinfonia epica che sia un inno alla vita, un concerto metafisico che con questi suoni riproduca la Voce del Vento e il Mistero d'essere che in lui parla!

se vivo in un'epoca drogata di televisione e di internét, userò le immagini televisive  e le logiche binarie di internet per creare cortometraggi-nonsense in cui l'enigma senza soluzione del silenzio trovi il suo spazio per respirare e essere ascoltato!


se vivo in un'epoca in cui tutto, perfino la poesia, viene ridotto a slogan pubblicitario, refrain ossessivo automatico in cui ogni significato perde senso e vita, prenderò gli slogan degli spot pubblicitari e ne farò un canto surrealista dove la vita e il suo potentissimo nonsenso trionfino vittoriosi!!!!!!!!


se vivo in un'epoca in cui "romanticismo" da corrente di letterati sognatori è diventata una parolina televisiva buona giusto per san valentino - io creerò - se mai ne avrò i mezzi - una trasmissione televisiva autenticamente Sturm und Drang, in cui l'inquietudine l'ansia la passione più profonda i sogni azzittiti delle persone possano urlare il loro diritto all'esistenza!!!!!!!!!!!!!!!!


Che razza di harakiri esistenziale è questo, che può spingere qualcuno, per protestare contro la società impazzita in cui viviamo, lo scenario fanta-industriale che ci circonda, a soffocare dentro di sè gli oceani in tempesta, gli uragani, gli tsunami, le brezze marine, i terremoti, le voci selvatiche di animali di foresta, i canti di delfini e balene, che premono dentro di lui per fargli danzare la vita, farlo giocare con la vita, nonostante tutto, anzi entro questo tutto, proprio utilizzando lo stato di cose così com'è, spingendolo a trasformare una prateria di rifiuti urbani - con la sua fantasia, la sua gioia, la sua creatività - in una reale prateria dove galopparci felici fino allo sfinimento???????????????


- E quindi ho composto questa




POESIA TAMARRA





La vita è breve


come l'abbronzatura


piglia questo poco


e fanne un'orgasmatura


uno sballo, una figata massima


una avventura che spacca,


senza punteggiatura.


piglia sto poco


se non te lo pigli non c'è


più niente



se non te lo pigli



la tua vita è stata un incidente



se non te lo pigli




nessuno te lo dà.


se non te lo pigli


non saprai mai



che film, che flash,



che storia stonata


sarà.


Io te lo dico, e non te lo ripeto


pigliala sta vita, non


tirarti indietro



che se ti tiri indietro


nessuno ti dice grazie



ma tutti ti ridono dietro.



Non tirarti indietro, ti dico:


pigliala tutta intera


così com'è sta vita,


prendi tutto quel che vuoi

spacca il culo alla paura!




Se c'hai l'animo cazzuto,

se non dici

no in faccia

a sto vento,

se te lo strappi

fuori,

sto spavento,

e gli urli

in faccia

che

la vita

la vuoi

da schianto,

nessuno ti ferma, te lo dico

io!



nessuno ti può rompere

i coglioni,

e se te li rompono,

tu sputagli in faccia,

e gridagli:

io la vita me la vivo come voglio io!

se non sei d'accordo, sloggia!

nessuno ti può fermare

se c'hai

i coglioni

di sparare in

faccia alla vita

sta gran bellissima donna,

che la guardi

e te la scordi ogni menata,

sputargli in faccia:



"TI VOGLIO!!!!!!!!!



con quella tua faccia da campionessa imbizzarrita!!!!!!!!!"





Spaparànzati su sta barca che se ne va,

rema se c'è da remare,

e soprattutto

decidi sempre tu la rotta!













venerdì 19 agosto 2011

Simone Weil e gli Dei

Spogliandoci di tutto, dice Simone, di tutta l'immaginazione, di tutte le passioni, di tutte le attese del futuro, di tutti i rimpianti del passato, di tutta la farneticazione della mente, di tutto il rumore, di qualsiasi identità, di qualsiasi orgoglio e identificazione (soprattutto spirituali) di qualsiasi ricompensa e compiacimento, si produce un vuoto. un vuoto intollerabile, assoluto, che normalmente si riempie, subito, a qualsiasi costo con qualsiasi illusione di qualsiasi tipo, qualsiasi forma di narcisismo, o con l'esercitare potere sugli altri, "espandendosi come un gas" per non restare nel proprio vuoto. Oppure: si resta "immobili e attenti" di fronte a questo vuoto, così com'è, contraddizione che lacera le carni anche del semplice sussistere, deflagrazione di ogni illusione consolatoria. E così si resta. A quel punto, se si è veramente umili e onesti, e se non si cerca assolutamente di ottenere niente, forse, la Grazia soprannaturale riempie quel vuoto.

Ma, mi chiedo, può essere - almeno, può essere, per qualcuno - che sottoponendosi - sottoponendosi con rigore, spietatezza, lucidità esatta, umiltà, verità a questo processo di autodenudamento psicologico interiore, possa comparire, al posto di una Luce mistica cristiana, una Luce che abbia le forme di Passioni, Creatività, Danze di Colori e Vuoto, Voci Antiche, ritmi, sussurri animisti di creature animali-spiriti amici? Tutto il piacere è "inesistente" come dice Simone? O può esistere un piacere puro, che sia nella Grazia? Può esistere un'immaginazione, e quindi un'Arte, che venga veramente - ma veramente, al di là di qualsiasi compiacimento intellettuale o psicologico - dagli Dei, senza mediazione? Esiste veramente qualcosa come un daimon della poesia, a cui il poeta semplicemente ubbidisce sotto dettatura? esiste una musica che sgorghi direttamente dal silenzio del cuore dell'Anima? E se tutto ciò esiste, forse, è solo per un attimo, già a ripensarci l'hai ucciso.