di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
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sabato 7 settembre 2013

SE NON-


"SE NON RESPIRI IL CORPO MUORE; SE NON AMI, MUORE L'ANIMA." (OSHO)






AGGIUNGO: SE NON MUOVI ALMENO OGNI TANTO IL TUO CORPO AL RITMO DELLA MUSICA, MUOIONO SIA LA MENTE CHE IL CORPO!











https://www.youtube.com/watch?v=sgMAmkVtug0



















mercoledì 5 ottobre 2011

Posso resistere a tutto, tranne che a essere d'accordo con questo aforisma.

Iride iridescente fra i frantumi

Chi cerca di non giudicare, non sta per caso forse giudicando la sua tendenza a giudicare? Chi cerca di accettarsi, non ha, forse, delle serissime difficoltà ad accettare la propria incapacità di accettarsi? Chi cerca la semplicità e la spontaneità, la naturalezza, non sta, forse, inserendo un ulteriore elemento di tensione, complicazione, artificio? Se tutto è perfetto, che bisogno c'è di cambiare la mia percezione della realtà come imperfetta? Se "lascio essere", cosa cambia? L'essere ha bisogno della mia autorizzazione? Il risveglio - se sto dormendo - come posso fiutarlo? Il risveglio - se è connettersi con l'armonia di qualsiasi cosa - è già connesso con la mia disarmonia di ora? Il risveglio - essere ora - se ora non è, quando sarà? Come posso voler essere - se non sono? C'è una qualche differenza fra lo stato di profonda meditazione e lo stato di chi è posseduto dallo stress frenetico? Se Tutto è Uno, se il Chi pervade ogni singola manifestazione dell'essere, come può esserci differenza? Voglio respirare a pieni polmoni. Bene. Ma nell'in-differenziato, che differenza può esserci se invece respiro teso e contratto, a scatti nervosi, a piccoli sorsi?

E la vera vita?

venerdì 19 agosto 2011

Simone Weil e gli Dei

Spogliandoci di tutto, dice Simone, di tutta l'immaginazione, di tutte le passioni, di tutte le attese del futuro, di tutti i rimpianti del passato, di tutta la farneticazione della mente, di tutto il rumore, di qualsiasi identità, di qualsiasi orgoglio e identificazione (soprattutto spirituali) di qualsiasi ricompensa e compiacimento, si produce un vuoto. un vuoto intollerabile, assoluto, che normalmente si riempie, subito, a qualsiasi costo con qualsiasi illusione di qualsiasi tipo, qualsiasi forma di narcisismo, o con l'esercitare potere sugli altri, "espandendosi come un gas" per non restare nel proprio vuoto. Oppure: si resta "immobili e attenti" di fronte a questo vuoto, così com'è, contraddizione che lacera le carni anche del semplice sussistere, deflagrazione di ogni illusione consolatoria. E così si resta. A quel punto, se si è veramente umili e onesti, e se non si cerca assolutamente di ottenere niente, forse, la Grazia soprannaturale riempie quel vuoto.

Ma, mi chiedo, può essere - almeno, può essere, per qualcuno - che sottoponendosi - sottoponendosi con rigore, spietatezza, lucidità esatta, umiltà, verità a questo processo di autodenudamento psicologico interiore, possa comparire, al posto di una Luce mistica cristiana, una Luce che abbia le forme di Passioni, Creatività, Danze di Colori e Vuoto, Voci Antiche, ritmi, sussurri animisti di creature animali-spiriti amici? Tutto il piacere è "inesistente" come dice Simone? O può esistere un piacere puro, che sia nella Grazia? Può esistere un'immaginazione, e quindi un'Arte, che venga veramente - ma veramente, al di là di qualsiasi compiacimento intellettuale o psicologico - dagli Dei, senza mediazione? Esiste veramente qualcosa come un daimon della poesia, a cui il poeta semplicemente ubbidisce sotto dettatura? esiste una musica che sgorghi direttamente dal silenzio del cuore dell'Anima? E se tutto ciò esiste, forse, è solo per un attimo, già a ripensarci l'hai ucciso.