di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.

mercoledì 5 ottobre 2011

Iride iridescente fra i frantumi

Chi cerca di non giudicare, non sta per caso forse giudicando la sua tendenza a giudicare? Chi cerca di accettarsi, non ha, forse, delle serissime difficoltà ad accettare la propria incapacità di accettarsi? Chi cerca la semplicità e la spontaneità, la naturalezza, non sta, forse, inserendo un ulteriore elemento di tensione, complicazione, artificio? Se tutto è perfetto, che bisogno c'è di cambiare la mia percezione della realtà come imperfetta? Se "lascio essere", cosa cambia? L'essere ha bisogno della mia autorizzazione? Il risveglio - se sto dormendo - come posso fiutarlo? Il risveglio - se è connettersi con l'armonia di qualsiasi cosa - è già connesso con la mia disarmonia di ora? Il risveglio - essere ora - se ora non è, quando sarà? Come posso voler essere - se non sono? C'è una qualche differenza fra lo stato di profonda meditazione e lo stato di chi è posseduto dallo stress frenetico? Se Tutto è Uno, se il Chi pervade ogni singola manifestazione dell'essere, come può esserci differenza? Voglio respirare a pieni polmoni. Bene. Ma nell'in-differenziato, che differenza può esserci se invece respiro teso e contratto, a scatti nervosi, a piccoli sorsi?

E la vera vita?

1 commento:

  1. Se sapessi veramente cosa voglio dalla vita?
    Se non volessi veramente saperlo?

    Non facciamo sempre e comunque quello che siamo in grado di fare? certo che potremmo fare altro o in un altro modo, ma in definitiva facciamo solo quello che riusciamo a fare.

    Siamo forse preoccupati di fare qualcosa che non dovremmo fare? Di perderci qualcosa? Di non riuscire a capire qualcosa di importante?

    Che tutto sia perfetto o imperfetto cambia forse la natura delle cose? E se i concetti di perfetto e imperfetto e altre credenze umane
    non fossero l'unità di misura per l'universo?

    La vera vita ? Perché quella finta che cos'è ?

    (sublime piacere di sporsi di fronte alle domande e non arrivare a nessuna conclusione)

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