Che commozione. Che disperazione. Che speranza.
Un articolo sui malgari tradizionali in Val Soana.
Sul Nord degli "infermi" cittadini sradicati (cioè quasi tutti, la stragrande maggioranza di noi abitanti urbani tecnologizzati e usciti dai ritmi naturali, analfabeti della natura) e dello sviluppo barbaro e disanimato - e quello di persone come queste che fanno ancora mestieri antichi, secolari, faticosi, in simbiosi con la Terra.
Sono questi i "Sud del Nord".
"Penso che se è vero che il Sud lascia i paesi sui monti per scendere a valle e girare in macchina (Arminio 2013, p. 19), questo Nord fa esattamente il contrario. Si allontana dalla valle per salire sui monti, a piedi. Qualcuno impiega anche due, tre, quattro giorni di transumanza con le mandrie per raggiungere i luoghi dell’erba estiva. I margari non fanno parte del mondo degli infermi (pp. 34-35), come la maggior parte di noi. Al Nord rappresentano quello che al Sud forse non c’è più: il poter ancora “misurare la realtà con la pianta dei piedi” (p. 35). A loro è rimasto un motivo per camminare, perché hanno i pascoli da raggiungere. E non si tratta neanche di poca cosa! La loro misurazione del mondo e delle distanze è ben diversa dalla mia e da quella di qualsiasi altro infermo. Ceco, ormai settantenne, a giorni alterni, e a dispetto di qualsiasi condizione atmosferica, si fa a piedi i suoi 700 metri di dislivello per raggiungere gli alti prati del Bec (La punta del Grande Becco), dove pascolano le sue manze. Una pratica di routine quotidiana, dunque… e non una escursione impegnativa, come sarebbe considerata nella valutazione inferma della realtà.
I racconti di questi margari commuovono, in senso paesologico-arminiano. La loro vita, così piena di vita e di movimento, commuove. Riesce a mettere in moto l’anima (almeno quella!) di qualche infermo. Le loro attività così dense di sapere commuovono. I loro abiti appesi su una tavola, espressione del lavoro quotidiano, commuovono, e commuove anche la loro ricetta della grappa alle pigne."
(Rita Salvatore) - qui l'articolo completo:
http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/2013/10/28/il-nord-bipolare-la-cascina-e-la-seggiovia/
LASCIA TUTTO, E SEGUITI! (F. Battiato) Dove tutto è enigma (storia, natura, cosmo) la certezza dell'insolubilità pone un invisibile seme di speranza. (Guido Ceronetti)

di-segno di Sacrilegio Tempesta
?
pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
Visualizzazione post con etichetta Terra Guasta. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Terra Guasta. Mostra tutti i post
lunedì 28 ottobre 2013
Il Nord bipolare. Dal blog dei paesologi riflessioni paesologiche sui "sud del nord".
Etichette:
Alpi,
ecologia profonda,
geofilosofia,
Madre Terra,
mestieri antichi,
montagna,
nichilismo,
noi infermi,
paesaggio,
paesologia,
Tecnica,
terra,
Terra Guasta,
tradizioni,
Val Soana
lunedì 7 ottobre 2013
Terra Guasta, deserto, "periferia senza centro", cosmopoli, non-luogo
Un esempio della devastazione di luoghi e culture da parte della “modernità incivile”, in questo caso in un territorio particolarmente "squassato", il Sud Italia.
Nella fattispecie, una parte della costa calabra occidentale, striscia di terra tra la Sila e il Tirreno, trasformata in non-luogo vacanziero, deserto fantasma abbandonato d'inverno, preda di assalti di massa d'estate; preda sempre della speculazione edilizia che distrugge paesaggio e tracce storiche dell'abitare umano; "periferia senza centro", un'enorme periferia marittima devastata, paesaggio trafitto dalla moltitudine delle seconde case affiancate in serie, della gente che viene da Cosenza - che fino a trent'anni fa non comunicava neanche con questa zona; non-luogo disperso, alienato, a-locale, "terra desolata" dal paesaggio cancellato e dal territorio incancrenito.
Lettura devastante e necessaria. Impressioni di un'apocalisse di Settembre.
“Scegliete di arrivare più lontano” (pubblicità, cartello stradale, SS 18)
“L’efficienza riparte da nuovi valori” (pubblicità, cartello stradale, SS 18)
http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/2013/09/27/impressioni-di-settembre/#comment-3691
Nella fattispecie, una parte della costa calabra occidentale, striscia di terra tra la Sila e il Tirreno, trasformata in non-luogo vacanziero, deserto fantasma abbandonato d'inverno, preda di assalti di massa d'estate; preda sempre della speculazione edilizia che distrugge paesaggio e tracce storiche dell'abitare umano; "periferia senza centro", un'enorme periferia marittima devastata, paesaggio trafitto dalla moltitudine delle seconde case affiancate in serie, della gente che viene da Cosenza - che fino a trent'anni fa non comunicava neanche con questa zona; non-luogo disperso, alienato, a-locale, "terra desolata" dal paesaggio cancellato e dal territorio incancrenito.
Lettura devastante e necessaria. Impressioni di un'apocalisse di Settembre.
“Scegliete di arrivare più lontano” (pubblicità, cartello stradale, SS 18)
“L’efficienza riparte da nuovi valori” (pubblicità, cartello stradale, SS 18)
http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/2013/09/27/impressioni-di-settembre/#comment-3691
Etichette:
abitare,
alienazione,
Calabria,
cosmopoli,
deserto,
disastro,
geofilosofia,
mediterraneo,
nichilismo,
non-luoghi,
paesaggio,
paesologia,
sentieri interrotti,
Sud Italia,
suddd,
terra,
Terra Guasta
martedì 1 ottobre 2013
Che cos'è l'ecologia profonda?
“Sono una pietra, ho visto vivere e morire, ho provato felicità, pene ed affanni: vivo la vita della roccia. Sono parte della Madre Terra, sento il suo cuore battere sul mio, sento il suo dolore, la sua felicità: vivo la vita della roccia. Sono una parte del Grande Mistero, ho sentito il suo lutto, ho sentito la sua saggezza, ho visto le sue creature che mi sono sorelle: gli animali, gli uccelli, le acque e i venti sussuranti, gli alberi e tutto quanto è in terra e ogni cosa nell’universo” (Preghiera Hopi).
“Mentre state leggendo queste parole, branchi di lupi stanno correndo a lunghi balzi attraverso le foreste e nelle lande selvagge dell’America settentrionale. Fiutando il vento, cacciano e giocano, si nutrono e riposano, proprio come hanno fatto i loro antenati per milioni di anni. Ce ne sono ancora migliaia di esemplari, selvaggi come le immense regioni in cui vagano......
Il lupo, Canis lupus, un tempo era il mammifero terrestre più ampiamente distribuito nel mondo, e si poteva trovare in tutto l’emisfero settentrionale, ovunque fossero presenti i grandi mammiferi che è in grado di cacciare. Ora la specie è estinta, o quasi, in gran parte del suo habitat naturale....” (C. Savage)
“La natura selvaggia è un bisogno spirituale che ognuno di noi si porta dentro e che va dal semplice amore per il bello al preponderante bisogno di solitudine che sentono alcuni. E’ il senso di fastidio che proviamo in natura di fronte all’opera dell’uomo, anche quando quest’opera è minima o ha fini di conservazione o di studio. La natura selvaggia è acqua libera di scorrere, di erodere, di gonfiarsi e straripare; è la libertà di volare e di correre degli animali; sono gli orizzonti intatti di montagne o di piatte paludi; è l’immensità del cielo su un panorama d’erba; è il silenzio della natura e lo scrosciare d’acque nelle valli montane; l’urlo del temporale nella foresta; il sibilo della bufera e il boato pauroso della valanga; il lento volo dell’aquila che annulla lo spazio tra le montagne; è il gioco delle onde sulle scogliera. La natura selvaggia è girare attorno lo sguardo e non vedere segno d’uomo; è ascoltare e non udire rumori d’uomo” (Franco Zunino).
“In ogni luogo ci vorrebbe un posto, così, lasciato incolto” (Cesare Pavese).
Al seguente link un ottimo articolo che introduce al pensiero dell'ecologia profonda, su un ottimo sito che offre numerose possibilità di approfondimento su questa visione filosofica:
http://www.ecologiaprofonda.com/?&set=222&dom_id=&dom_sld=ecologiaprofonda&dom_tld=com&no_tags=1&sito_gratis=&sito=&news1_categoria=Ecologia+profonda&news1_id=230499&local_page=
Etichette:
bellezza,
ecologia profonda,
emisfero destro,
foreste,
galoppoliberonellepraterie,
luoghi,
mistero,
paesaggio,
pancia,
radicinellaterra,
selvatichezza,
solitudine,
terra,
Terra Guasta,
Voce della Madre,
Wilderness
lunedì 19 agosto 2013
Poesia e Paesologia-
Splendida poesia di Franco Arminio. Poeta e paesologo.
Il Sud Italia, la devastazione di territori squassati e sradicati, preda della modernità più dis-animata, calvario inebetito di smog e rumore, traffico e cemento.
I paesi e la loro cultura abbandonati o uccisi.
" (...)
Prima ogni posto aveva un suo respiro
e per vederlo salivi le scale,
ogni luogo era una stanza intima,
lingua cupa, mandibola
feroce. Ora in giro c’è un’aria
di sconfitta, un rosario di facce
innervosite da una smania senza fondo.
(...)"
(Franco Arminio)
Qui la poesia completa:
http://comunitaprovvisorie.wordpress.com/2013/08/11/limpero-romano-alla-rovescia/#comment-3642
Etichette:
Anima,
assurdo,
Campania,
collina,
deserto,
disastro,
emarginati,
geofilosofia,
ingranaggi,
Macchina,
mediterraneo,
montagna,
nichilismo,
paesologia,
poesia,
simulacri,
sradicamento,
Sud Italia,
terra,
Terra Guasta
Iscriviti a:
Post (Atom)