di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
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domenica 1 settembre 2013

MI BASTA (JAM SESSION TERRIGNALUNARETERICANIMALFORESTICAUMBRATILEPULSANTETREMANTEINNAMORATACONNESSARADICATAVISCERALESILVESTRECOSMICOMICATELLURICADIAFANARADICATASOLIDAFORTERADICALEPROFONDAVEGETALECORPOREAMUSCHIATACORIACEAMINERALEIMMENSA)















A ME COME RELIGIONE MI BASTA LA TERRA,

ESATTA CENTRATURA SMISURATA

SELVAGGIA ESPLOSIONE LUSSUREGGIANTE

FIORITURA PULLULANTE VITA

PULSANTE DA OGNI PARTE,

STRARIPANTE DANZA DISTESA

VORTICANTE PROFUMATA TERRIGNA

BRULICANTE TERAPEUTICA SOGNANTE OMBROSA UMBRATILE SOLARE

CANTO DILAGARE IN OGNI DIREZIONE

ALL'INFINITO MAGMA FERTILE

SMISURATO TREMORE CIRCONDATO

STO DA OGNI PARTE ASSEDIATO

DA SUONI ODORI TREMITI

CANTI SOGNI PROFUMI VERSI RUMORI

VIBRAZIONI CONVULSE

PULSAZIONE COSTANTE

CORTECCIA INDISTRUTTIBILE

TRASMISSIONE ELETTRICA SOTTILE

MUSICALE,

SINFONICA

POLIFONICA

MULTIARMONICA

ROCK!!!

VULCANICA

ALCHEMICA

ANIMICA

ANIMISTA

FENOMENICA

ANIMALE

TELLURICA

STREPITANTE

STROKE!

BEAT!

STONE!

THUNDER!!!!!!

STORM!!!!!!!!

SBANG!!!!!

SKRAK!!!!!!!!

VEGETAL THRONE!!!!

VISIONE TATTILE MULTIFORME MULTICOLOREVORTICEVITACOMICASACRASELVATICAAMARA

BENEFICATRISTEALLEGRATOTEMICADILAGANTEINTREPIDACONVULSATREMITASAPIDASANARUDEFORTESOLIDAFISICAISTINTUALESELVAGGIASTRARIPANTETERICAEROTICAAFFERMATIVATELLURICAESPLOSIVASTUPEFACENTEMAGICAVIVA,

 LUMINOSA BENEDIZIONE OSCURA E BUONA.

domenica 11 agosto 2013

-sganciando-

Stare attaccati a Facebook o ad un telefonino è solo la versione più evidente, letterale dello "stare attaccati alla Macchina".

Ma si può essere "connessi alla Macchina" in molte maniere diverse.

Guardando il telegiornale (o leggendo un giornale) e accalorandoci nel nostro scandalizzarci o fare il tifo, in base a luoghi comuni pre-pensati da qualcun altro.

Leggendo un libro e appassionandoci alle idee lì sostenute con un'adesione acritica (anche qui, entriamo in un "meccanismo", e una volta che questo è "acceso", funzioniamo in maniera automatica).

Fissandoci su idee sclerotizzate, oppure su dubbi-brusio-di-folla della mente.

Scattando in reazioni irriflesse.

Pensando di poter "acquisire" definitivamente certezze, risultati, identità-definizione, accumulare e confermare in maniera definitiva, rigida, possessiva, eterna soluzioni e risposte, bramare e stringere strette "proprietà" psichiche, cristallizzate, raggelate "verità" esistenziali.

Aderendo a un qualsiasi "-ismo", e perciò stesso delegando ad esso la libertà ed il rischio di pensare, sentire, scegliere, vivere liberamente, essere.

La Macchina è sempre esistita. Oggi c'è certo un'ipertrofizzazione e un'apoteosi paradossale, universale, totalizzante, assolutizzante della Macchina, ma il problema non sono tanto gli strumenti tecnici, quanto un processo interiore.

Disconnettersi dalla Macchina è staccare la spina alla continuità della realtà virtuale ottundente del Già-Tutto-Noto, strappare gli ormeggi e fluire sull'apertura-Oceano della vita, della realtà Ogni-Volta-Diversa, ogni volta sorprendente, priva di etichette e direzioni, senza risposte, senza soluzioni aprirsi all'esplorazione del reale, dell'essere, del Grande Ignoto-


domenica 30 giugno 2013

REPORTAGE FOTOGRAFICO DA VIA DELL'IRONIA, MILANO./2




Seconda puntata del reportage fotografico da Via dell'Ironia, Milano.

Tutte le foto di Diogene senza l'anima?, tranne quelle (dove indicato) di Sacrilegio Tempesta.

Tutti i diritti riservati.

















I volantini con poesie sono firmati con sigle. Su tutti compare come sito di riferimento:



















La foto qui sopra è di Sacrilegio Tempesta.


La foto qui sopra è di Sacrilegio Tempesta.


La foto qui sopra è di Sacrilegio Tempesta.


La foto qui sopra è di Sacrilegio Tempesta.













lunedì 27 maggio 2013

SUCCO DI MERAVIGLIA -




SUCCO DI MERAVIGLIA

CIELO GIGANTE!

SOLE ESPLOSIVO!

SOLE/BATTICUORE

INNAMORATE NEL CORE!

UN CANE-ORSO

SONNECCHIA

UN PETTIROSSO

STRIMPECCHIA

UNA VECCHIA

AL VOLANTE

INSULTA

UNA SIGNORA/PASSANTE.

LA SCIURA RISPONDE:

"MUORI AMMAZZATA!"

MA A ME PARE

'N'IMPROVVISATA

UN

TEATRINO

DELLA

STRAMBERìE.

- GUARDO OGNI

COSA

COME

SE

FOSSE

LA

PRIMA

VOLTA

COME

SE

AVESSI

APPENA

APERTO

GLI

OCCHI

SUL

MONDO.

DIFFERENZA E RIPETIZIONE,

DIFFERENZA E RIPETIZIONE,

DIFFERENZA E RIPETIZIONE.

DIFFERENZA.

COSMO INESPLORATO,

(sentieri da tracciare)

SEMPRE NUOVO

INCOMPRENSIBILE

- ESSERE

QUI

NELLA

REALTA'

E

NON

NEI CONCETTI

(I PENSIERI SONO GIA'

VECCHI

UN SECONDO

DOPO

CHE SON

NATI)

COSMO

SILENTE

SOLE COCENTE,

BREZZA SPLENDENTE

CORE STRAFOTTENTE -

- core innamorato,

occhio sorpreso.

SUCCO DI MERAVIGLIA

SPRUZZO DI INTENSITA'

FRESCA,

MELAGRANA SCARMIGLIATA

VERMIGLIA,

PICCHIO DAL POZZO,

BOH, BOH, BOH.

- ROTTO SINGHIOZZO,

CORE 'NNAMMURATO,

CORE SGUINZAGLIATO

FORESTE VERGINI

ANIMALI LIBERI

LIBERTA'.

realtà.








"dove sei?"



"DOVE SEI?????"


BUUUUM!!!!!!!!


SEI QUI?


DOVE TE NE VOLI?


REALTA'.


ENIGMA INSPIEGABILE.

risata.

barzelletta.

vento fresco.

Mondo guardato

come

se

fosse

la

prima

volta.



Guarda le cose

per

la

prima

volta,

esci dal

concetto


atrofizzato

spaventato

rincantucciato

depresso

HANDICAPPATO

FRUSTRATO

SCHISCIO, RATTRAPPITO, REPRESSO,

PAPPAMOLLE, NEVROTICO, PIANTONATO,

SCHIACCIATO, RINCHIUSO, SOTTOMESSO, PARANOICO!!!!!







"MEGLIO FUORI CHE DENTRO!!!!!!!!!!!!!!!!!"


PERCIO' ESCITENE

ORA

dA

'STO

DENTRO

SPAVENTATO,

SEMPRE UGUALE,

CHE RIPETE

SEMPRE

LE STESSE

 COSE,

(a pappagallo,

a disco incantato,

corto circuito eterno)

MONOTONO,

NOIOSO,

ANNOIATO,

ANTIPATICO,

PARALIZZATO,

OSSIDATO,

INGESSATO,

IMBALSAMATO,

SCHELETRITO,

IMPUTRIDITO,

DECADENTE,

MORTO-ZOMBIE-AUTOMA STATICO

CRISTALLIZZATO,

INUTILE.

BRUTTO.

esci dal concetto,

dal saputo, dal risaputo, dal banale, dall'ovvio, dal ripetuto, dal brontolio che ti consuma,

dall'intellettuale che ti spossa, dallo spirituale che ti succhia le energie,

dal mentale che ti schiaccia e ti uccide,

dall'interiore che ti confina in un lager.



Apriti!!!!!

La vita è ora, è fuori, è qui!!!!!!

E' REALE!!!!!!!!


- guarda la realtà

così

com'è.



(potresti

avere

delle

sorprese.......

brutte

o

 belle

non

cambia).



SUCCO

DI

MERAVIGLIA,

FRULLATO

 DI

PARAPIGLIA,

PROFUMO

DI

SALSAPARIGLIA,

gelato al limone,

pizza,

gazzosa,

terra,

tramonto al mare,

amore,

sole,

realtà,

asfalto,

insulti,

macchine,

smog,

clacson,

città,

caos,

realtà,

stramba,

inedita,

non

concettualizzabile

novità.











Rido a singhiozzo,

corro a più non posso,

scrivo fesserie,

apro gli occhi,

chiudo la luna,

esco il fiore,

esplodo il colore,

amo il sole,

amo la mia ragazza,

non so niente,

fiore segreto nel libro,

divinità ambulanti,

extraterrestri gli istanti,

stramberie,

gigantismi,

pensieri inutili,

respiro,

SUCCO DI MERAVIGLIA,

SPRUZZO DI PARAPIGLIA,

PICCHIO DAL POZZO,

BOH, BOH, BOH!






                                                   (dIOGENE SENZA L'ANIMA?)







https://www.youtube.com/watch?v=SExjS322-9c






P.s.: grazie a Sacrilegio, a Nathalie Delay, a Raffaele Morelli e a Osho per l'ispirazione.

sabato 25 maggio 2013

Happenings happen./2


"Ad Amsterdam, nel luglio 1948, viene fondato il Nederlandse Experimentele Groep, confluito quello stesso autunno in una squadra transnazionale e nomade che lascerà il segno nella storia dell'arte. L'8 novembre 1948 nasce CoBrA, il cui nome è un acronimo delle tre città di provenienza dei suoi membri: Copenhagen (...) Bruxelles (...) e Amsterdam (...).
Un gruppo furiosamente vitale, ansioso di partecipare e di far partecipare alla vita, ideatore di un'imagerie selvaggia e fantastica, pena di riferimenti magici e mistici legati al folklore nordico, mirata ad affrancare il subconscio dalle costrizioni dell'intelletto.

"L'atto creativo è di per sè più importante dell'oggetto creato e questo guadagna in significato nella misura in cui porta i segni del lavoro che l'ha generato (...) Un dipinto non è una costruzione di linee e colori, ma un animale, una notte, un uomo o tutte queste cose insieme."

 La loro prima mostra, Exposition  Internationale d'Art Expérimental, si tiene allo Stedelijk Museum, nel 1949, ed è marcata da pesanti dissidi fra i componenti e da una gigantesca rissa tra poeti e spettatori durante il reading d'apertura. Constant Nieuwenhuis, più noto come Constant, elaborerà all'interno del gruppo tematiche intriganti quali l'urbanismo unitario, il soggetto desiderante e la creatività rivoluzionaria, che porterà in dote all'Internazionale Situazionista, quando, dopo aver abbandonato la pittura, rivolgerà i suoi interessi all'indagine sui problemi abitativi, in contatto con le più radicali avanguardie europee. In città sarà attiva, per un breve periodo, una sezione dell'Internazionale Situazionista (...), che verrà smantellata dopo la classica scomunica lanciata dalla casa madre francese.

Strettamente legata a CoBrA è la scuola di poeti, cantori del verso in libertà, chiamata De Veijftigers (...).

Uno degli appartenenti a questa scuola, Lucebert, crea un certo scompiglio nell'imbalsamato mondo della cultura ufficiale quando, nel 1954, si presenta a ritirare un premio di poesia conferitogli dal Comune vestito con un mantello di ermellino, una corona in testa e al suo fianco una regina tutta in ghingheri.
Entra in municipio scortato da armigeri (impersonati da suoi amici poeti).
La trovata è ritenuta di dubbio gusto dall'autorità, che chiamano la polizia per liberarsi del premiato.
L'episodio inaugura una tradizione di rapporti poco amichevoli tra il Comune e la scena creativa.
Una perfetta situazione di reciproca incomunicabilità che di lì a poco esploderà in un'esaltante guerriglia artistica da strada.

La mancata incoronazione di Lucebert è un perfetto esempio di happening, anche se la parola all'epoca non è stata ancora coniata."

(da Matteo Guarnaccia, Gioco Magia Anarchia - Amsterdam negli anni sessanta)








venerdì 24 maggio 2013

Due poesie di Jasper Diaspro.





PIOGGIA FRUSCIANTE DI MADRE TERRA

Pioggia frusciante
Che allontana L'ego dalla mia mente
Madre terra rimuove i suoi vincoli ed eccede in contraddizioni allarmanti
Porterà tragedie nell'uomo se non sarà ascoltata
Demetri spicca il volo
Stavolta non ci sarà josuè a salvarti.

(Jaspere)

http://animadidiaspro.weebly.com/1/post/2013/05/pioggia-frusciante-di-madre-terra.html


PACE

Pace
Questa stupenda danzatrice interiore
Che mi inebria di benessere
Che mi tinge di mille colori esorbitanti
Esorbitanti manifestazioni di luna a chiaro colle
Luna e stella
Rossa purpurea e bianco giallo
Luna e stella.
Sole è stella.

(Jaspere)

http://animadidiaspro.weebly.com/1/post/2013/05/pace.html




lunedì 20 maggio 2013

Happenings happen-

"Lo spazio espositivo non mi soddisfaceva più. Pensai che sarebbe stato molto più interessante uscire dalla galleria e far fluttuare l'ambiente che avevo creato nella vita di tutti i giorni, per eliminare ogni tipo di divisione (...). L'evento deve terminare prima che sopraggiunga l'abitudine. L'artista compie un happening e vive il più puro dei melodrammi. La sua opera è una perfetta rappresentazione del mito del Non Successo, perchè gli happening non possono essere venduti o portati a casa, ma solo incoraggiati. Inoltre, a causa della loro natura fluttuante, solo poche persone possono seguirli: Rimangono un evento isolato e orgoglioso. Chi li crea è un vero avventuriero, perchè gran parte di quello che fa è assolutamente imprevedibile. Chi li fa è un vero truffatore." (Allan Kaprow)

"- L'happening non è arte, l'arte è happening.

- Può accadere anche a te.

- Sta accadendo qui e adesso.

- L'happening risponde a tutte le domande!

- L'happening risponde a ogni tuo desiderio.

- ogni parola è un happening.

- ogni persona è un happening.

- Accadi ora, sii umano!

- Le persone sono un happening ben accetto.

- Diventa un happening rispondendo immediatamente alla domanda:

CHE COS'E' UN HAPPENING?"

  (Simon Vinkenoog)


Tutta la vita è un immenso happening teatrale-artistico-dadaista improvvisato e interattivo.

Dunque, perchè fare un happening? Che senso ha? Cosa aggiunge?

Oppure: dunque, perchè non fare happenings tutti i giorni?

Oppure: dunque, perchè non sedersi su una panchina e osservare lo spettacolo più divertente, surrealista, drammatico, autentico, viscerale, esplosivo e potente che ci sia, il mondo, invece di pagare un biglietto per un banalissimo cinema?

Oppure: dunque, perchè non divertirci, cambiare, creare, vitalizzare, deserializzare, deseriosizzare, de-diserotizzare, de-raggelare, dedepressizzare, deconsuetudinare, dedisanimare, demeccanizzare, deabituare, deappiattizzare, dedisinnescare, dedecolorare, decontrarre, destereotipare, deazzerare, demistificare, smascherare, derumororizzare, de-alienare, deinimicizzare, de-dividere, de-disperare, de-livellare, de-rinunciare, de-costruire, de-creare, inventare, decontestualizzare, rianimare, spiazzare, improvvisare un po' di più, visto che siamo in un happening?

oppure: va bene così com'è.

Ma fra l'altro: che cos'è un happening?





lunedì 13 maggio 2013

percepire senza credere-

"Posso pretendere di avere una percezione chiara ?
Sto deformando ciò che percepisco ?
Sto interpretando ciò che percepisco ?
Attraverso il mio immaginario, ovvero attraverso le mie credenze, il mio sapere, i miei a priori, i miei giudizi
Non c’è per caso un filtro permanente, che mi vela il reale e snatura la mia percezione ?
Sono capace di vedere gli esseri, ciò che mi circonda, gli eventi e il mondo come se fosse la prima volta ?
Sono capace di vivere una percezione sensoriale o emotiva come se la ricevessi per la prima volta ?
Senza sapere, senza memorie, senza a priori, senza giudizi.
Il filtro della mia memoria, del mio sapere, delle mie abitudini, del mio bisogno di sicurezza, ricopre il reale rendendolo inaccessibile ?
Sto percependo solo il mio immaginario, la mia proiezione ?"

        Nathalie Delay, dall'articolo:



domenica 12 maggio 2013

Use your Illusions/1.

Credere.

Non credere.

Credere di credere.

Credere di non credere.


Illusioni.


Credere in qualcosa è un'illusione.

Credere di non credere, credere di poter non credere in niente, è un'illusione forse ancora maggiore.


Viviamo in un mondo di proiezioni della mente, fuochi fatui che dopo aver brillato per un tempo insignificante rivelano la loro natura di spettri evanescenti.

Chi può dire di aver creduto sempre nelle stesse cose negli ultimi vent'anni?

Forse qualche pazzo fanatico.

Tutti gli altri non possono non essere consapevoli della natura transitoria, evanescente, sfuggente e aleatoria - quindi illusoria - di qualsiasi forma di credenza.

Ma chi pensa di essersi emancipato in larga misura da questo gioco di specchi, questo velo di Maya polimorfo, e con distacco e disprezzo giudica con ironico sarcasmo chi crede con tutto sè stesso in qualcosa, "magari è perfino entusiasta..." - è inconsapevolmente doppiamente schiavo di questo teatro delle apparenze.

Schiavo primariamente perchè resta - come tutti - preda delle suggestioni caleidoscopiche delle sensazioni psicofisiche cangianti in cui è immerso - della cui sostanza è perfino lui fatto.

Schiavo secondariamente - ed esponenzialmente - perchè credendosi libero, superiore, distaccato, critico, capace di giudizio oggettivo, "centrato", stabile, razionale, autentico, capace di vedere le cose per come veramente sono - sta tradendo il naturale flusso di associazioni/volizioni/desideri/giudizi/azioni/emozioni/idee/interazioni per cercare vanamente di astrarsi, isolarsi, appartarsi in una dimensione di torre d'avorio/osservatorio imparziale perfettamente centrato, razionale e critico - e così facendo invece di liberarsi sta fissandosi sui singoli contenuti da negare/criticare/analizzare/ridimensionare, invece che perdersi nel naturale flusso della vita in cui queste illusioni si succedono con fluidità - e in questa maniera si sta legando in maniera molto più rigida e inattaccabile alle illusioni stesse: è molto più coinvolto e attaccato ad esse che non l'uomo comune naturale, visto che si sofferma su di esse per confutarle, dichiarando in questa maniera un segreto profondo innamoramento per queste, un'incapacità di lasciarle andare - mentre l'uomo comune vive, poi vive altro e lascia andare in un ciclo continuo più superficiale e quindi più capace di dire "lassa, passa, tir'a 'ccampa'!", voltando pagina ogni giorno.

Una volta quello che fu il mio Maestro di Yoga, disse che in realtà il sanscrito Maya non va tradotto come illusione o come apparenza, ma va reso in italiano con manifestazione.


Quale illusioni???? Quelle che ci fanno vivere ogni giorno, facendoci vivere "la risa" e "el llanto" come dice la stupenda canzone "Gracias a la vida", quelle che ci fanno vivere la sofferenza ma anche l'amore, gli istanti di felicità, che ci trasportano di fronte alla Bellezza, che creano le sottili vibrazioni di simpatia e risonanza profonda reciproca nei confronti della natura, o di animali, o di persone??????? quelle che ci portano a perderci nella Bellezza di un dipinto o di una foresta, che ci ispirano poesie, che ci ispirano frasi cariche di emozioni potenti e viscerali, che ci portano a fare follie mossi da amore passione o Sogni, ("Solo di una cosa nella vita non ci si pente mai: della follie. - O. Wilde, citato a braccio) che ci portano a commuoverci di fronte all'amore incondizionato di un cane o di fronte a una scena di imprevista e insperata solidarietà??????? Quelle che ci portano a fare errori, intraprendere progetti fallimentari, non capire cosa ci accade attorno in momenti importanti, non comprendere le persone che amiamo, dire la cosa sbagliata al momento sbagliato ma che ci portano anche a realizzare dei capolavori artistici o una singola parola sincera che smuove anni di repressione congelata??????? Ma quali illusioni???????????????

E' sì un gioco di specchi e di immagini mutevoli mutaforma, ma in questo spettacolo-diorama, in questo carnevalesca farsa, in questo teatro dell'assurdo e dell'incomprensione, segreti divini si manifestano e si rivelano nella successione degli scenari, prendendo parte all'azione e alla successione degli atti: entrando nella parte, entrando nel flusso, entrando in scena coraggiosamente e pienamente e sinceramente, autenticamente, visceralmente, troverai colpi di scena, porte segrete che si spalancano improvvisamente su verità inaspettate, alleati inattesi, guide che ti porteranno in luoghi di bellezza inaudita, Deus ex Machina e sciarade che contengono frammenti di Eterno.

Se credere è illusorio, e non credere è doppiamente illusorio, allora, invece di cercare di sottrarti al gioco delle illusioni:




attraversa, cavalca le Illusioni, sfruttane la potenza propulsiva, galoppa su di esse come un cavaliere che controlla il suo cavallo, ma che gli lascia le briglie sciolte, e si fida della direzione che vuole prendere!!!!

Usa con furbizia ma anche con un rispetto profondo il naturale funzionamento della tua mente, usalo per progredire, per fare eperienze, per imparare, sperimentare, crescere, esperire, imparare a fare cose nuove, viaggiare, procedere a tentativi, vivere, amare, cantare, ballare, improvvisare, spontaneitare, jamsessionare con irrequietezza e fluidità, tirare fuori tutte le emozioni, aprire il cuore, respirare, spaccare vecchi schemi, essere felici, tristi, incazzati, depressi, malinconici, nervosi, inquieti, folli, innamorati, ispirati, sereni, angosciati, gioiosi, allegri, creativi, creatori!!!!!!!!!!!!!!!


Non distaccandoti e cercando di allontanarti dall'immediato flusso diventerai regista della tua vita,

ma sarai il Regista dell'Opera vivendo, entrando in scena, prendendo parte al Gioco, osando, scommettendo, illudentoti, disilludendoti, agendo: vivendo, credendo, sentendo, agendo, facendo esperienze, buttandoti, provando, sarai contemporaneamente il Creatore della tua Vita, un Creatore situato, nella situazione, nel bel mezzo del gioco, compromesso, coinvolto, sbilanciato: solo così la Potenza Creatrice Spontanea della Vita sarà libera di esprimersi in te, l'Evoluzione Creatrice, pilotata dalla saggezza della tua Anima - Regista e Genio Sovrano  della tua Esistenza- sarà libera di agire.







Perciò, come dicevano molti anni fa i Guns'n'Roses:



"Use your Illusions!"


venerdì 22 marzo 2013

Manifesto del contadino impazzito

 


Amate pure il guadagno facile,
l'aumento annuale di stipendio, le ferie pagate.
Chiedete più cose prefabbricate,
abbiate paura di conoscere i vostri prossimi e di morire.
Quando vi vorranno far comprare qualcosa
vi chiameranno.
Quando vi vorranno far morire per il profitto,
ve lo faranno sapere.

Ma tu, amico,
ogni giorno fa qualcosa che non possa essere misurato.
Ama la vita. Ama la terra.
Conta su quello che hai e resta povero.
Ama chi non se lo merita.
Non ti fidare del governo, di nessun governo.
E abbraccia gli esseri umani:
nel tuo rapporto con ciascuno di loro riponi la tua speranza politica.

Approva nella natura quello che non capisci,
perché ciò che l'uomo non ha compreso non ha distrutto.
Fai quelle domande che non hanno risposta.
Investi nel millennio... pianta sequoie.
Sostieni che il tuo raccolto principale è la foresta che non hai seminato,
e che non vivrai per raccogliere.
Poni la tua fiducia nei cinque centimetri di humus
Che crescono sotto gli alberi ogni mille anni.

Finché la donna non ha molto potere,
dai retta alla donna più che all'uomo.
Domandati se quello che fai
potrà soddisfare la donna che è contenta di avere un bambino.
Domandati se quello che fai
disturberà il sonno della donna vicina a partorire.
Vai con il tuo amore nei campi.
Riposati all'ombra.

Quando vedi che i generali e i politicanti
riescono a prevedere i movimenti del tuo pensiero,
abbandonalo.
Lascialo come un segnale della falsa pista,
quella che non hai preso.
Fai come la volpe, che lascia molte più tracce del necessario,
diverse nella direzione sbagliata.
Pratica la resurrezione.


W E N D E L L   B E R R Y
traduzione di Giannozzo Pucci



(trovato sul bel blog del mio amico Jasper:




domenica 10 febbraio 2013

UN AFORISMA DI NIETZSCHE CONTRO IL FASCISMO ONTOLOGICO.


"Solo quando l'uomo si distoglierà da sè stesso, salterà al di là della sua stessa ombra e, davvero, nel suo sole." (F. Nietzsche)











Un frammento mi pare quasi induista.

Non certo in un senso dogmatico-religioso-moralistico sicuramente, ma un invito al superamento dell'ego e dei suoi attaccamenti in un senso più viscerale, radicale, ontologico.

Un'esortazione al superamento di quello che io chiamerei fascismo ontologico.




Come già accennato nel post contro il fascismo musicale, fascismo non è solo un'ideologia politica ben determinata, autoritaria e violenta. Fascismo è anche l'impostazione filosofica, ideologica di tutta la nostra maniera di pensare, di essere.

Definisco fascismo ontologico tutta l'impostazione di pensiero fondata sul principio di non-contraddizione, che da Aristotele ha dominato la filosofia e il pensiero occidentali, e che forse non è stato ancora superato, nonostante le innumerevoli critiche a questo principio che a partire da Nietzsche sono state fatte da numerosissimi filosofi.


Il principio di non-contraddizione si può riassumere così: una cosa o è oppure non è in una determinata maniera. Le due cose si escludono. Oppure: una cosa o è sè stessa o è il suo contrario. O ancora: è impossibile che un cosa sia al contempo sè stessa e il suo contrario. Oppure ancora: il soggetto A ha la proprietà X, oppure non ce l'ha. O infine: A per definizione non può essere non-A. In tutti i casi in cui è vera la sentenza K, è falsa la sentenza non-K (la sua negazione) e viceversa. La sentenza K, o è vera o è falsa. La somma dei casi in cui è vera e di quelli in cui è falsa, dà la totalità dei casi, e fra i due insiemi non esistono intersezioni. L'ambito in cui questo principio è più evidentemente falso, grottesco e assurdo, è l'ambito psicologico: o sei triste, o sei allegro. O anche: o sei introverso, o sei estroverso, o sei intelligente o sei stupido, o sei forte o sei debole, o sei razionale o sei emotivo, etc...

Altri aspetti del fascismo ontologico sono: la teoria gnoseologica fondata sull'immagine dello specchio, sempre di matrice aristotelica, e il riduzionismo incasellante cartesiano che riduce tutto l'esistente a due categorie rigidamente separate e distinte: la res cogitans, o anima, e la res extensa, o materia. Il materialismo è poi un'ulteriore degradamento riduzionistico di questa teoria.

Il primo aspetto afferma che le facoltà conoscitive non fanno altro che rispecchiare oggettivamente la realtà.

Il secondo aspetto, strettamente correlato al primo, afferma che qualsiasi cosa esista può essere classificata, in maniera rigidamente esclusiva, nelle due categorie di mente e materia, categorie nettamente contrapposte e non interscambiabili, mai sfocianti una nell'altra, mai contaminantesi, mai mescolate, mai interrelate se non sulla base del principio rigido di causa e effetto.

La conseguenza più immediatamente criticabile di quest'ultimo principio è la - innumerevoli volte criticata da moltissimi filosofi del '900 - separazione netta fra soggetto e oggetto, messi l'uno di fronte all'altro come due campi distinti e connessi esclusivamente da una forma di conoscenza oggettivante.

Infine, altri due aspetti: il principio di ragion sufficiente, alla base per esempio di tutta la filosofia di Schopenhauer, in base al quale tutto è connesso solo in base a precisi nessi di causa ed effetto; e di nuovo il cartesiano cogito ergo sum, criticatissimo dai filosofi del '900 sia perchè afferma la dipendenza dell'esistere dal pensiero (mentre a partire da Nietzsche, poi per esempio anche da Freud, l'esistere precede il pensiero) sia perchè afferma la sostanzialità, una, indivisibile e nettamente separata dal resto del mondo e degli altri soggetti, del soggetto.




Ma torniamo al frammento di Nietzsche.


Distogliersi da sè stessi.

Saltare al di là della propria ombra.








Cioè, a me sembra: voltarsi rispetto alla propria immagine, rispetto allo sguardo incentrato, concentrato in sè stessi. Voltarsi e andare oltre. Nel mondo così com'è. Nel proprio sole.




Voltarsi verso il mondo, lasciandosi dietro di sè tutte le fissazioni, le ossessioni, i tic, le nevrosi, i pensieri continuamente rimuginati, le idee fisse, le opinioni, le lamentele, gli auto-vittimismi, le auto-narrazioni di grandezza e di superiorità, i mentalismi iper-analitici sterili, gli abbattimenti svuotati, gli auto-eccitamenti di esaltazioni narcisistiche, le definizioni, gli attaccamenti ideologici, pessimismi lamentosi, ottimismi forzati - tutto quello che si potrebbe chiamare un'ontologia, una maniera di esistere definita, una personalità definita, un essere statico, stagnante, auto-oppresso perchè continuamente auto-rivolto su sè stesso e sui propri pensieri-caselle attraverso cui si filtra il mondo, sè stessi, gli altri, tutte cose che così se ne restano in realtà lontane, distanti anni-luce, indifferenti, oggettificate, irrigidite, agghiacciate, conosciute solo attraverso lenti deformanti, attraverso filtri di schemi ideologici iper-mentali, pre-esperienziali, e mai vissuti direttamente, così come sono, così come si presentano al nostro esistere, parte stessa co-originaria di noi stessi, del nostro essere, pre-esistenti al nostro pensiero, co-sostanziali in uno stesso processo di vita-vite-spirito-spiriti-cose-desiderio-desideri-passione-passioni-azioni-emozioni-pensieri-storie-cuore-progetti-corpo-muscoli-nervi-corpi-percezioni-sentimenti-sensazioni-associazioni-simboli-segni-frammenti-intuizioni-nessi-esperienze-immagini-atomi-parole-interpretazioni-frammenti-sentieri-attimi in cui tutto è strettamente intrecciato e co-ontologico.




Distogliersi da qualsiasi scacco logico, qualsiasi loop cerebrale, corto-circuito esperienziale-vitale.


Lasciare perdere tutto e inoltrarsi nella vita, così com'è, inoggettivo flusso aperto, indeterminato essere in divenire.


Lasciare perdere tutte le cazzate in cui ci perdiamo, gli specchietti per le allodole che ci fabbrichiamo da soli per auto-immolarci, auto-ingabbiarci in templi-prigioni sacri alla negazione della vita, alla celebrazione del nulla, di simulacri, di inutili fissazioni mentali, ripetizioni inerti dell'eternamente identico per sottrarci alla Vita nella sua assurda, contradittoria, regale, lussureggiante, fragorosa, inquietante, strabordante, fitta, selvaggia, espansiva, meravigliosa, spaventosa ricchezza: infinito divenire sempre imprevedibile, magico, eruttante, infinito oceano in tempesta di pienezza contraddittoria e ridente, mai definibile.


Un esempio pratico: qualcuno è convinto di essere stonato.


Pensiero non-contraddittorio depresso-pessimista: "Sono stonato. Non c'è niente da fare."


Il positive-thinking proporrebbe a questa persona: mettiti davanti allo specchio, guardati bene negli occhi, e dì ad alta voce: "IO SONO UN GRANDISSIMO CANTANTE!!!!!!! IO SONO IL PIU' GRANDE CANTANTE DI TUTTI I TEMPI!!!!!!! IO SONO UN CANTANTE ECCEZIONALE, HO UNA VOCE ECCEZIONALE, SPLENDIDA, E TUTTI MI AMMIRANO PER QUESTO!!!!!!!!!"


Ora, non nego che questo tipo di esercizio possa, in certi casi, anche funzionare e dare dei risultati.



Tuttavia, il punto non è questo.

Facendo così, rimani nel principio di non-contraddizione.

Rimani sempre ingabbiato in un essere definito, una casella.


Pensiero non contraddittorio-positive thinking: "Io sono intonato." O meglio: "Io sono intonato!!!!!!"


Invece, distogliersi da sè stessi e saltare al di là della propria ombra significa: Dimentica di essere stonato! Dimentica di essere intonato! Dimentica ogni maniera pre-definita di essere, e comincia a VIVERE, ad inoltrarti nello spazio aperto della vita! Cioè: CREA!!!!! Emetti suoni, rumori, versi, sussurri, grida, vocalizzazioni, nenie, mantra, parole, bestemmie, canzoni, poesie, rantoli, ansimi, strepiti, note, gorgheggi, quello che ti viene!!!!! Se ti muovi al di fuori delle costrizioni dell'essere precostituito, definito, e ti inoltri nel mare aperto del non-essere, o essere libero, spontaneo, assurdo, creatore, affermativo, se affermi la vita senza nessun contenuto e crei cose mai viste sulla faccia della terra perchè semplicemente sgorganti spontaneamente dall'attimo libero in divenire inedito che vivi, quella è già Arte!!!! E' già Musica, nel suo senso più sublime, al di là dei risultati, al di là delle tecniche, al di là dell'essere musicale costituito coi suoi stereotipi!!!!!

L'arte nasce dove cessa di esistere il principio di non-contraddizione. Il resto è tecnica, ripetizione, esecuzioni ammaestrate.

L'arte è l'atteggiamento di chi invece di descrivere, ripetere, lamentarsi, elencare, inveire, reagire, puntualizzare, recriminare, incolpare, ribattere, sottolineare, indottrinare, affermare, ribadire, convertirsi, aizzare, discutere, battibeccare, attaccare, azzannare, perdersi in chiacchere, analizzare, pensare, criticare, giudicare, soppesare, valutare, conoscere, definire, esitare, sapere, CREA inedite, inesistenti, irripetibili, inesatte, imprecise, menefreghiste, allegre, affermative esperienze inclassificabili secondo i già noti dualismi contrappositivi: o così - oppure - così - principio di non contraddizione: il creatore - non certo semplice "creativo" - s'inventa invece una logica radicalmente diversa grazie alla quale vengono alla luce sulla Terra alternative nuove, mai pensate, non previste nè etichettabili - in questa maniera decreando l'esistente e aprendolo a nuove possibilità, che lui/lei afferma con gioia fregandosene delle caselline interpretative precostituite, delle credenze, superstizioni, definizioni logiche -




" "Mi sembra che tu abbia cattive intenzioni, si potrebbe credere che tu voglia rovinare l'uomo" - dissi una volta al dio Dioniso. "Forse" rispose il dio "ma solo in modo che ne venga fuori qualcosa per lui." - "E cosa mai?" domandai io curioso. - "Chi mai, dovresti chiedere". Così parlò Dioniso, tacendo poi al modo che gli è proprio, ossia con aria tentatrice. Avreste dovuto vederlo! - Era primavera e tutti gli alberi erano gonfi di giovane linfa. " (F. Nietzsche, Frammenti postumi)












lunedì 24 dicembre 2012

Esercizi di scollegamento e connessione/3.



"Esci dallo stagnamento cerebrale. Evoca pensieri
differenti. Altera il tuo stato di coscienza. Provocati.
Porta la tua mente a nuovi livelli di pensiero."
(Yamada Takumi)



Aggiungo: allenati a scardinare le abitudini.

Se sei un inguaribile ottimista, forse un po' ingenuo secondo alcuni, studiati il Mondo come volontà e rappresentazione di Schopenauer, o almeno leggiti la Genealogia della morale di Nietszche, o, se non sei un gran lettore, leggiti almeno qualche aforisma di Cioran. Potrebbe essere divertente e liberatorio.
Se sei un filosofo del pessimismo cosmico, leggi Louise Hay, obbligandoti a sospendere il giudizio per un tempo che ti appaia al limite delle tue possibilità.
Se sei un sedentario, obbligati ad andare a correre una volta alla settimana, o qualsiasi altra attività fisica che impegni veramente il corpo e faccia sudare.
Se sei un tipo concreto e atletico, legati alla sedia e leggi un libro intellettualmente impegnativo per almeno tre ore.
Se sei un intellettuale, se ti occupi per gran parte del tuo tempo mentale di filosofia o fisica quantistica, costringiti a riparare ogni tanto qualcosa in casa con le tue mani, o ancora meglio: costruisci qualcosa con le tue mani.
Se sei un tipo pragmatico, leggi Novalis o Rilke, studia Platone o Heidegger, vai a una conferenza di storia della matematica o epistemologia dell'astronomia.
Se sei un poeta, vai ogni tanto in discoteca. Potrebbe essere dura, ma magari ti dà del materiale preziosisimo su cui lavorare.
Se sei un discotecaro, vai a fare da solo una passeggiata in alta montagna.
Se pensi che sia giusto "affermare/che l'intelletto ha la colpa di tutto" (Wislawa Szymborska) prova a riflettere su quanti conformismi dagli esiti nefasti ha prodotto nella storia e produce anche oggi la scarsità di un'attenta, cauta, lucida analisi critica.
Se sei un iper-mentale, fai almeno una volta in vita tua un seminario con gli allievi di Osho. Impegnativo, ma salutare sperimentare. 

Ovviamente, sono solo esempi. 

L'obiettivo non è arrivare a chissà quale equilibrio super-partes, omnicomprensivo, capace di superare idiosincrasie, gusti, preferenze, punti di vista. Questo è non solo impossibile, ma anche assurdo, grottesco, disumano, mostruoso. Ognuno ha il carattere che ha. Ognuno trova le sue maniere, ed è giusto che le segua.

Il punto non è questo.

Il punto è semplicemente il fatto che seguire sempre le stesse rotte, mappe, tragitti, consuetudini neurali fa ammuffire il cervello. Ogni tanto, è necessario capovolgere le cose.

Ogni giorno, pensa almeno due cose mai pensate. 

Ogni giorno, fai almeno tre cose mai fatte.

Valgono anche cose banali, non per forza grandi cose. Fare una strada che non hai mai fatto per tornare a casa. Mangiare con la sinistra (o con la destra se sei mancino). Lavarsi i denti senza dentifricio, o senza spazzolino. Pensare a come può vedere il mondo una coccinella.

basta una cosa minima, banale, ma inusuale, e i neuroni si riattivano, il cervello respira, il corpo si risveglia, il cuore batte si sveglia, e noi riscopriamo la meraviglia semplice e divertita dell' abitare in questo misterioso, complessissimo, enigmatico, multisfaccettato universo.


"Dall'avvento della meccanica quantistica, gli scienziati ci hanno detto che poche cose sono come sembrano e nulla è certo. pensa alle possibilità straordinarie che questo comporta: quando nulla è certo, tutto è possibile." (Paul Wilson) 

domenica 4 novembre 2012

oscurità cieca nera incondizionata del divino (sillogismo)




"L'amore è cieco.






























Dio è amore.







































Ray Charles è cieco.




































Quindi Ray Charles è Dio."


                                                                         (Vinicio Capossela)





http://www.youtube.com/watch?v=gtHbxsdExlE

martedì 26 giugno 2012

"Mille secoli di storia non valgono un attimo vissuto veramente." (jovannotti)

lunedì 25 giugno 2012

"L'Arte è lunga, e il tempo è troppo breve." (Baudelaire)

"Il tempo è così breve, che non voglio far altro che perdere tempo." (Felpata Fanny)

giovedì 21 giugno 2012

esercizi di scollegamento e connessione/2

andare a sessanta all'ora sulla tangenziale semideserta, di notte, prendendo il fresco col braccio fuori dal finestrino dopo una giornata di lavoro e di afa estiva, è stata una delle esperienze più rilassanti che mi siano capitate ultimamente.
quasi una vendetta verso questo mondo impazzito, drogato di velocità, frenesia, automatica, rabbiosa isteria collettiva coatta.
mi è sembrato che così dovrebbe essere l'anticonformismo: lento, rilassato, gaudente, sorridente, epicureo.
indifferente a tutto ciò che sfreccia intorno, dotato di una sana dose di menefreghismo, ma proprio per questo capace di reale attenzione a tutto ciò che accade, e capace di reale simpatia e collaborazione con i fratelli, umani, animali, vegetali, minerali.
scollegato, dai circuiti meccanici del pensiero unico.
connesso, con i profumi e le vibrazioni della terra, con le sensazioni, i suoni, le percezioni, il proprio corpo.
fisico, ma di una fisicità sottile, tolta ai nervosismi moderni.
semplice, come solo un animale sa essere.
mentre penso più o meno questo, quasi un segno, in un tratto di strada che per lavori in corso ha una sola corsia percorribile, io e altri autisti ci troviamo piazzato davanti un trasporto eccezionale che va a quaranta all'ora.

Che godimento!

poi, dopo il rilassamento e il piacere (e la soddisfazione) mi accorgo che succede qualcos'altro: i miei neuroni, in seguito al rallentamento, e soprattutto in seguito al rallentamento in quel luogo, in quel contesto, percorso tante volte in preda all'automatismo della velocità, cambiano anche loro marcia: divento estremamente più attento, più lucido, la mia vista e le altre percezioni sono più all'erta e la visuale è più rilassata e più ampia: una volta interrotto l'automatismo, guardo il mondo non più con quel quotidiano atteggiamento di "Sì, lo so già." per cui l'abitudine ci fa smettere di notare le cose, ma con una curiosità e uno spirito d'osservazione che raramente ho.
Aaaaahhhh, la gerarchia sulla Terra è in qualunque cosa: tutti sono capi, tutti si credono superiori a qualche cosa, gli uomini si credono superiori alle donne, la gente di città a quella di campagna, gli adulti ai bambini, gli umani agli animali e alle piante, e poi... ci sono le razze!!!!!!!! (dal film: "Il pianeta verde").

Everyone is a fuckin' Napoleon. (da una canzone rock sentita al mercatino hippie di Formentera).


Superiore = Super - Io - Re!!!!!!!

 Insomma, un bel delirio galoppante che ci ha contagiati tutti.

Chi, forse per difendersi, non si sente superiore agli altri, per reddito, per successo, per livello di istruzione, per razza, per cultura, per religione, per ideologia, per livello di "evoluzione spirituale", per livello di "evoluzione psicologica", per bellezza, fisica o morale, perchè si hanno tanti bei vestitini firmati, o una bella macchina, o un cervello capace di brillare in matematica o in filosofia, o perchè si canta, danza, suona bene, o perchè "tanto io ho ragione, loro non capiscono niente", o perchè si è bravi ad argomentare, o perchè si hanno tanti muscoli, o magari perchè si critica la tendenza a considerarsi superiori agli altri????

Competizione, superiorità, giudizio, guerricciuole di ogni tipo fra poveri di Vita.


Intendo dire: e se distratti da queste scaramuccie polemiche e competitive ci stessimo dimenticando di vivere???????


Ci stessimo perdendo questo istante che non tornerà mai più???????


Ci stessimo dimenticando i nostri sogni, chè se cercassimo di realizzarli veramente non ci sarebbe nè tempo nè energia per distrarsi da niente che non siano i nostri Autentici, Sacri Desideri, Ora, Adesso, ogni Istante guidato da una chiara netta Ispirazione che non ammette dubbi - ciò per cui ci siamo incarnati in questa Vita, ciò per cui siamo qui: non ci sarebbe tempo per fare altro che essere Felici o tormentati dalla reale incarnazione in atto dei nostri sogni - e questa possibilità - la possibilità di ESSERE e basta - è la cosa che ci terrorizza di più?????????


Per questo ci attacchiamo così tanto a cose senza nessuna importanza, scaramucce, guerricciuole, innervosimenti fra colleghi, faide, invidie, status symbol, successi, insuccessi, parodie di lotte per la realizzazione!!!!!



Se FOSSIMO  veramente, che è la cosa più semplice - e quanto ci terrorizza la semplicità!!!!!!! - di tutto questo non ci ricorderemmo forse neanche più.
"Il tempo è così breve, che non voglio far altro che perdere tempo." (Felpata Fanny)

venerdì 1 giugno 2012

prisma straniero

se riuscissimo ad avere verso noi stessi lo sguardo di uno sconosciuto, lo sguardo di un qualsiasi passante che ci vede dall'esterno esattamente come siamo, senza filtri dovuti all'accumulo di "conoscenza" o all'affetto - e riuscissimo a ridere di gusto, di pancia, dei nostri difetti, dei nostri limiti, delle nostre contraddizioni, dei nostri aspetti ridicoli, comici, caricaturali, o semplicemente insoliti, strani, buffi - allora probabilmente avremmo fatto un buon pezzo di cammino verso la guarigione dalla chiusura nevrotica nel nostro piccolissimo mondo individuale, tipica di tutti gli individui moderni; verso l'uscita dal guscio della nostra bolla mentale verso il mondo; verso la riconciliazione con l'umanità e la Terra.

Non parlo di uno sguardo di derisione, ma di uno sguardo canzonatorio, goliardico, ridanciano, spietatamente oggettivo, ma allo stesso tempo carico di pietas. Come quello di quegli amici che vedono tutti i tuoi difetti, magari te li dicono pure, ma ti accettano e ti vogliono bene esattamente così come sei.