di-segno di Sacrilegio Tempesta

?

?
pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.

venerdì 1 giugno 2012

prisma straniero

se riuscissimo ad avere verso noi stessi lo sguardo di uno sconosciuto, lo sguardo di un qualsiasi passante che ci vede dall'esterno esattamente come siamo, senza filtri dovuti all'accumulo di "conoscenza" o all'affetto - e riuscissimo a ridere di gusto, di pancia, dei nostri difetti, dei nostri limiti, delle nostre contraddizioni, dei nostri aspetti ridicoli, comici, caricaturali, o semplicemente insoliti, strani, buffi - allora probabilmente avremmo fatto un buon pezzo di cammino verso la guarigione dalla chiusura nevrotica nel nostro piccolissimo mondo individuale, tipica di tutti gli individui moderni; verso l'uscita dal guscio della nostra bolla mentale verso il mondo; verso la riconciliazione con l'umanità e la Terra.

Non parlo di uno sguardo di derisione, ma di uno sguardo canzonatorio, goliardico, ridanciano, spietatamente oggettivo, ma allo stesso tempo carico di pietas. Come quello di quegli amici che vedono tutti i tuoi difetti, magari te li dicono pure, ma ti accettano e ti vogliono bene esattamente così come sei.

1 commento:

  1. Forse è per questo che ci sono gli amici, per riuscire a vederci come non siamo portati a fare, ed invece dovremmo fare più spesso.

    Essere più indulgenti con noi stessi, ma non per lasciar perdere sempre, non muoversi mai, ma per vedere piuttosto le possibilità future e del presente prossimo, lasciare quel "si dai però adesso.....!!!".
    E poi pensare che in fin dei conti siamo gli animali più ridicoli; prima di tutto per la nostra testardaggine a voler vivere, nonostante il fatto che in fin dei conti non abbiamo nessuna certezza. Secondo per il fatto che per nessun obbligo siamo estremamente creativi, fin a crearci tutto in sitema sociale e di rapporti cosi complicato, fino a crearci problemi inesistenti, fino al punto di fare tutto e il contrario di tutto, per fortuna con i nostri tempi, se in sole tre generazioni fossoro passate tutte le ere storiche sarebbe stato un bel casotto.
    Allargare di più gli orizzonti!!!!!! pensare di più al tragitto da casa al supermercato come una piccola porzione di un universo immenso, che dico? di un universo in espansione; e pensare che il tempo che impieghiamo ad alzarci è una piccolissima parte di una storia più che millenaria, alla quale possiamo partecipare per poco tempo, molto poco tempo, vediamo quindi di sfruttare il tempo per divertirci per più tempo possiibile, per vivere bene con noi stessi.
    E dopo tutto questo discorso dimentichiamoci di tutto e chisse se ne frega rassegnamoci al fatto che non vivremo mai nei migliore dei modi,e allora viviamo e basta!!!

    Sarebbe facile, ma neanche questo basta, è tutto cosi un giro dell'oca che se ci venisse da ridere, forse sarebbe la cosa migliore da fare.

    RispondiElimina

Pensate...? E allora parlate!