di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.

giovedì 21 giugno 2012

esercizi di scollegamento e connessione/2

andare a sessanta all'ora sulla tangenziale semideserta, di notte, prendendo il fresco col braccio fuori dal finestrino dopo una giornata di lavoro e di afa estiva, è stata una delle esperienze più rilassanti che mi siano capitate ultimamente.
quasi una vendetta verso questo mondo impazzito, drogato di velocità, frenesia, automatica, rabbiosa isteria collettiva coatta.
mi è sembrato che così dovrebbe essere l'anticonformismo: lento, rilassato, gaudente, sorridente, epicureo.
indifferente a tutto ciò che sfreccia intorno, dotato di una sana dose di menefreghismo, ma proprio per questo capace di reale attenzione a tutto ciò che accade, e capace di reale simpatia e collaborazione con i fratelli, umani, animali, vegetali, minerali.
scollegato, dai circuiti meccanici del pensiero unico.
connesso, con i profumi e le vibrazioni della terra, con le sensazioni, i suoni, le percezioni, il proprio corpo.
fisico, ma di una fisicità sottile, tolta ai nervosismi moderni.
semplice, come solo un animale sa essere.
mentre penso più o meno questo, quasi un segno, in un tratto di strada che per lavori in corso ha una sola corsia percorribile, io e altri autisti ci troviamo piazzato davanti un trasporto eccezionale che va a quaranta all'ora.

Che godimento!

poi, dopo il rilassamento e il piacere (e la soddisfazione) mi accorgo che succede qualcos'altro: i miei neuroni, in seguito al rallentamento, e soprattutto in seguito al rallentamento in quel luogo, in quel contesto, percorso tante volte in preda all'automatismo della velocità, cambiano anche loro marcia: divento estremamente più attento, più lucido, la mia vista e le altre percezioni sono più all'erta e la visuale è più rilassata e più ampia: una volta interrotto l'automatismo, guardo il mondo non più con quel quotidiano atteggiamento di "Sì, lo so già." per cui l'abitudine ci fa smettere di notare le cose, ma con una curiosità e uno spirito d'osservazione che raramente ho.

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