Terra, Madre,
ti scrivo questa lettera perchè è tanto che non parliamo.
Mi è presa una nostalgia folle di te, del tuo corpo,
dei tuoi odori,
una smania di mangiare pane e fichi selvatici,
correre nell’erba,
rotolarmi in un prato,
sentire sentire che ci sei ancora, che ancora esisti,
che ancora il tuo cuore batte sotto di noi, attorno a noi,
che ci abbraccia,
che ci accarezza, che non ci odi tutti quanti,
che hai ancora hai ancora frutti per noi, frutti di amore,
di bellezza di pianto di allegria, di pienezza,
di materia, di vita,
che non ti hanno ancora uccisa,
che respiri,
che respiri ancora dentro ognuno di noi,
che canti, che ridi, che soffri, che speri, che gioisci, che
parli, che t’innamori.
Ho bisogno di immergere le mie mani
nella tua terra,
ho bisogno di materia, di materia non quella no non quella
però colorata-plastificata-codificata-
[etichettata
Prevedibile-meccanica-robotica-virtuale
Perfetta-confezionata-incellophanata-piana-asettica-lucida-stroboscopica-industriale
quella fango e germogli, foglie sassi erba corteccia humus
rami fiori
quella con vermi, con locuste, con larve con
coccinelle con talpe con formiche con porcellini
d’india con lumache con lucciole con radici con emozioni con
istinti
feroci con amore con amore di pancia, con amore vero, con
amore di viscera, con amore bestiale, con essere, essere,
con essere, ho voglia
di smettere di pensare,
piantarla di strapiroettarmi fra apparenze e parole
e immergermi
nel tuo cuore
nella tua materia viva,
nel tuo essere abissale,
nel tuo cupo cantare mormorante,
nella tua pancia taumaturgica
nella tua caverna oscura infinita
cavità apotropaica di Dea-della-Vita,
cuore-centro-della-vita,
centro-di-essere,
vita vita vita vita
che ama
altre forme di vita,
in una rete-della-vita,
di alleanze pre-logiche
in cui risprofondare
in arcaiche, antiche, oscure
pre-mentali assolutezze ctonie di co-essere.
(Diogene senza l'anima?)