"Il nostro compito immediato e il nostro conflitto è con noi stessi. Sarebbe presuntuoso pensare che Gaia abbia un gran bisogno delle nostre preghiere o buone vibrazioni. Sono gli esseri umani ad essere in pericolo - non solo in termini di "sopravvivenza della civiltà" ma, più profondamente, a livello di cuore e di anima. Rischiamo di perdere la nostra anima. Siamo ignoranti della nostra stessa natura e confusi su che cosa significa essere umani. Per gran parte di questo libro abbiamo cercato di reimmaginare ciò che siamo stati, ciò che abbiamo fatto e di ripensare alla robusta saggezza dei nostri antichi modi di vivere.
(...)
Il nostro tempo, questi più o meno dodicimila anni trascorsi dall'era glaciale e i prossimi dodicimila anni circa, sono il nostro piccolo territorio. Saremo giudicati, o ci giudicheremo, per come avremo vissuto, fra di noi e con il mondo, in questa ventina di millenni. Se siamo qui per qualche buona ragione (a parte raccogliere testi, scendere i fiumi e imparare a riconoscere le stelle), sospetto sia quella di divertire il resto della natura. Quando gli esseri umani sono di buon umore e suonano una melodia, tutte le piccole creature si avvicinano ad ascoltare."
(Gary Snyder, poeta, filosofo dell'ecologia profonda e del bioregionalismo)
LASCIA TUTTO, E SEGUITI! (F. Battiato) Dove tutto è enigma (storia, natura, cosmo) la certezza dell'insolubilità pone un invisibile seme di speranza. (Guido Ceronetti)

di-segno di Sacrilegio Tempesta
?
pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.
lunedì 23 giugno 2014
Da "La pratica del selvatico" di Gary Snyder
Etichette:
antenati,
distruzione dell'anima,
essere umani,
futuro,
Gary Snyder,
inventare il futuro imparando dal passato,
rallentare,
selvatichezza,
tabula rasa elettrificata,
tracce da un passato disintegrato
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Pensate...? E allora parlate!