di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.

lunedì 23 dicembre 2013

Un breve passo di un teologo medievale francescano.


«Bisogna che tu rientri in te stesso. Il tuo spirito, infatti, ama di amore potente se stesso. Ma non 

potrebbe amare se stesso, se non si conoscesse. […] Il puro e semplice essere è la prima 

nozione che si presenta alla mente ripulita e calma, e si identifica con l'atto puro di essere - 

semplicemente essere che si è. […]

Ma come l'occhio del corpo, distratto dalla verità dei colori, non vede la luce, che pure è 


l'elemento che glieli rende visibili o, se anche la vede, non vi pone attenzione; così l'occhio del 

nostro spirito, attratto dagli esseri particolari e dai concetti, perde di vista proprio quell'essere 

semplice e puro, che è al di là di ogni specificazione e descrizione [poiché semplicemente è e 

basta]. Eppure quest'essere semplice e puro è la prima nozione che gli si presenti all'umano, e 

tutte le altre cose non si possono comprendere se non partendo da questa sensazione di 

presenza, di puramente e concretamente essere. […] Tale essere purissimo ti si presenterà 

come essere primo, eterno, semplicissimo, attualissimo, perfettissimo e assolutamente uno senza 

secondo. 
 
Ma c'è ancora dell'altro che può aumentare il tuo stupore. Se continuerai la tua riflessione con la 


mente pulita e calma, si farà ancor più "luce" in te, e "vedrai" che questo puro e semplice essere 

è anche ultimo, proprio perché è primo; è continuamente presente, perché eterno; è il più 

grande, perché il più semplice; è il più immutabile, perché il più attuale; è immenso, perché 

perfettissimo; è inesauribile verità, perché somma unità» (Bonaventura da Bagnoregio, 

1217/1221 circa - 1274).

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