di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.

domenica 27 ottobre 2013

E' MORTO LOU REED



La notizia alla radio mi lascia ammutolito, pietrificato.


Non so bene ancora dire cosa provo al riguardo.



Avevo forse 17 anni quando acquistai The Velvet Underground and Nico dei Velvet Underground.



Ascoltavo punk, metal, molto grunge, i Doors, anche qualche disco un po' più sperimentale, ma una musica così strana, stralunata, non l'avevo mai sentita.
Un album psichedelico, ma una psichedelia furiosa, rumorosa, una maniera di suonare violenta folle assurda ossessiva, atmosfere che sembravano provenire da un altro pianeta, e la voce gutturale, cavernosa, lunare, fatata, abissale, oceanica, oscura, enigmatica, surreale, aliena, arcana, narcotizzante, notturna, sirenica, ipnotizzante, da Sfinge, di Nico.

Lou Reed invece cantava-parlava con un tono molto materiale, opaco, granitico, grave, sputato, cinico, incazzato, menefreghista, drogato, irriverente, delirante, irridente, anarchico, poetico-visionario in una maniera profetica e pazza, più pazza della pazzia profetica dei poeti Beat.
Il suono della sua voce sembrava quello della voce di Bob Dylan buttato in un tritacarne atomico, masticato da un mostro marino e sputato nel fondo dell'oceano, poi andato a visitare per secoli giungle misteriose e spazi siderali.

Testi visionari anzi apocalittici.



Nel corso degli anni successivi ho ascoltato diversi dischi e canzoni di Lou Reed, sempre con sommo godimento sonico.


Transformer, con la celebre e ipnotica, notturna Walk on the wild side, ha cambiato la storia della musica come pochi altri dischi (esattamente come The Velvet Underground and Nico).



Un paio di anni fa comprai in edicola un concerto di Lou Reed degli anni '80: eccezionale!!!! uno dei dischi rock più belli e potenti che io abbia mai ascoltato.



Colpisce, pensando a quell'album live, la differenza con la musica dei Velvet Underground: dalla psichedelia furente caotica delirante a un rock' roll sempre molto incazzato, ma preciso, lucido, potente, energico, saldamente controllato, direzionato: il trionfo di una volontà forte, libertaria ma capace di uscire dagli anni di tossicodipendenza, e di imporsi un'autodisciplina ferrea anche se estremamente creativa, grazie anche alla sua pratica quotidiana di Tai Chi.
Una persona capace di uscire dal tunnel dell'autodistruzione e cominciare un percorso di crescita fatto, oltre che di questa pratica marziale - e in generale della capacità di dare un ordine alla sua vita - di ricerca musicale (oltre alla sua carriera più "convenzionalmente" rock Lou Reed ha realizzato anche eccezionali progetti di musica sperimentale, per esempio collaborando con John Cale o con Laurie Anderson) di letteratura e arte.





Lou Reed è morto a 71 anni, ma verrà ricordato insieme a Jim Morrison e Jimi Hendrix tra i grandissimi del rock.


Con in più la bellezza della vittoria di un artista su un destino di demoni e ombre che ha invece schiacciato altri geni del suo livello - e questo, senza rinunciare alla sua vocazione di ricerca artistica viscerale, strappando - con la sua energia e con la sua ricerca di verità - la sua vocazione musicale/artistica dal destino di autodistruzione che troppo spesso si impone a geni artistici come sinonimo di autenticità e compimento dell'Arte.






Il n'y a que l'art que puisse m'en sortir


Il n'y a que le coeur que puisse m'en sortir

















4 commenti:

  1. Anche a me è dispiaciuto. Più di quanto potessi prevedere. Un grande artista, senza dubbio. Lascia un vuoto.

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  2. Sì anche a me la notizia mi ha colpito molto di più di quanto potessi prevedere. Ho sempre amato la sua musica, ma non è che lo ascoltassi tutti i giorni. E invece la cosa mi ha colpito profondamente.

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  3. Un grande musicista..al di là di ogni genere.

    Marcello Moiso

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