di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.

venerdì 18 gennaio 2013

effimero, errore desidero attimo calore

diorama di luce e pensieri

calore scioglie spettri paure terrori

spaventa demoni

stiepidisce fiori, crisalidi di ghiaccio

il mio cane dorme

sogni ombre colori

fuori una giornata di sole caldo

a Gennaio

nei pezzi di terra dimenticati in ombra

crescono

le malerbe della buona sorte.

Più che nelle visioni estetiche di un calligrafo

del Medio Evo giapponese,

l'attimo effimero

è il mio cane che si sveglia

e, guardandosi intorno, sbadiglia.


                                                        Diogene senza l'anima?

ps: "le malerbe della fortuna" è un racconto di Ernst Junger.



1 commento:

  1. All'inizio stamattina volevo scrivere un post polemico verso l'estetica dell'effimero del Giappone tradizionale, o anche contro la letteratura magico-estetica di Junger. Entrambe riflettono un'eleganza e una raffinatezza estreme, che cercano di approssimarsi alla perfezione e alla casualità priva di costrutto della natura. ma a volte mi sembra che un'estetica così raffinata, complessa, cesellata, è troppo artefatta, troppo intenzionale per essere veramente un'eco dell'effimero. l'effimero è più una risata scomposta, uno sbadiglio imprevisto, un'azione strabordante, una parola aritmica, un sussulto del vento, lo sparire istantaneo di un codirosso, scordarsi di qualcosa, ricordarsi distratti e stupefatti di com'è bella una giornata di sole. tutto ciò che è imprevisto, sorpresa, e perciò al di fuori e al di là dell'intenzionale e dell'estetico.

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