di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.

venerdì 10 gennaio 2014

La persistenza della memoria disegna sottili monumentali arabeschi senza scopo nelle nostre esistenze.

La persistenza della memoria, gli orologi molli, famoso quadro di Dalì.

"La notte ci piace perchè, come il ricordo, sopprime i particolari oziosi." (Borges)
Al contrario, gli orologi molli, la persistenza della memoria, si attaccano più di tutto a dettagli completamente insignificanti. Mi ricordo ancora di quando - avrò avuto 10 anni - una mia amica d'infanzia mi disse che suo zio diceva che l'unica cosa utile che aveva imparato al militare era ad aprire le bottiglie di birra con l'accendino. La frase mi suonò bene, mi colpì la fantasia senza nessun motivo apparente, senza nessuna utilità, microframmento di dettaglio senza alcuno scopo o senso, che però per qualche misterioso motivo aveva colpito la mia immaginazione di bambino che si dirigeva verso il mondo dell'adolescenza con i suoi riti tesi a dimostrare ferocemente la necessità di voler apparire "grandi".

Tanto che, molto dopo l'adolescenza, un giorno decisi che dovevo assolutamente imparare ad aprire le bottiglie di birra con l'accendino, e ancora oggi questo inutile gesto, questo piccolo futile vezzo, mi dà un piacere particolare, annodato a ritroso come una radice ramificata una ragnatela metatemporale con frammenti spezzati di quasi 30 anni di vita, fino all'eco del nocciolo archetipale preconscio del ricordo di quella strana, futile, spettacolare, brillante ai miei occhi frase, detta dalla mia amica con un misto di antimilitarismo e spavalderia goliardica - quasi come mi bastasse questo ciencio divertito di finta spacconeria da uomo vissuto - ad affratellarmi con generazioni di militi ignoti.

Infine, questo intrico di tessere, bagliori, risonanze prive di qualsiasi importanza o scopo, si intreccia con questo istante, in cui davanti a un attrezzo tecnologico che quando avevo 10 anni potevo immaginare attraverso i romanzi di fantascienza - si intreccia con il mio piacere di scrivere, di trarre una forma letteraria, immaginifica da un nulla, uno scherzo innocente del mio sistema neuronale, un collegamento elettrochimico casuale delle mie sinapsi-

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