di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.

venerdì 15 maggio 2015

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La luna avvolge
le cose
in un’atmosfera
sospesa, muta
trasparente, cristallina
di sogno incipiente.

Tutto è teso,
concentrato,
come caricato verso
l’impossibile,
sembra che
a toccare una cosa qualsiasi
possa scoccare
verso l’irreale,
e tramutarsi
in fugaci
apparizioni
di ridente
luce solida.

Tutto muta.
Il Cosmo è di nuovo
intatto.
E l’impossibile si tramuta
in tocco.

domenica 10 maggio 2015

MANTICA DELL’ENTROPIA CREATRICE



"La condizione ideale è proprio il disordine estremo, ovvero una superficie coperta o piena di abbondanti resti in decomposizione"
E. H. Faulkner,  teorico dell’agricoltura e sperimentatore agricolo




Si fa così:

bisogna spargere gli elementi e le idee sul terreno
seguendo il principio del massimo disordine,
della casualità/Caos/Entropia neutra, imparziale, indifferente:

così si scompigliano i semi della vita
e i progetti occulti della malattia e della morte
attivando nuovamente il Divenire
nella sua pura libertà equanime
sulla terra che recupera la sua fertilità
disintegrando, disgregando le forme stantie
rigide,
troppo umanamente codificate, prefabbricate, inquadrate,
etichettate, costrette, deformate, ingabbiate
per scardinare l’asse atrofizzato dell’anima
recuperare perciò la   Centralità – del – Grande - Sé

(vasto  –  oceano  –  senza  –  centro)

riaccordare il respiro e il canto col     Grande   Spirito
e, tra le foglie e i rametti marcescenti,
tra il profumo di sottobosco, i lombrichi e infinite
follie architetture miniate istoriate intarsiate frattaliche esatte
di geometrie incomprensibili
che solo la natura Caotica, la Vita libera sa far accadere magicamente
- tra tutto questo vorticare brulicante frastornante
infrascato odoroso assordante armoniosissimo

-  ecco che cresce ancora una volta un piccolo fiore casuale,
   -  il fiore dell’Anima del Mondo,
                         -  caotico, perfetto, esatto e imprevedibile,

   -  mormorando tra l’humus e le miriadi di piante selvatiche

                        -  nuove idee, nuove parole,

                                  nuove melodie, nuove visioni,

                                        nuovi suggerimenti per nuove azioni da compiere,

                                                         nuovi versi, nuove immagini,

                                                         nuove domande, nuovi misteri,

                                                                                 nuovi miti, nuovi dei

-  a cui dare vita coi nostri sogni,

                                             -  con la vita che vivremo,

                                                    -  con le azioni che agiremo,

                                 -  col Giardino Selvatico rinnovato della nostra anima

                                                    -  sovranamente libero e solarmente aperto

    -  perfettamente vuoto di impedimenti

                                      e pieno di fiera vita rigogliosa e fertile


-  aperta all’inquietudine ieratica del divenire,

-  eternamente irresolubile enigma –

-  e il nostro dar forma alle cose non sarà arbitrario –


-   tracciando


                                                      i segni


                                              indicati


                                           dalle orme



                                                                 di una Regalità









invisibile.