di-segno di Sacrilegio Tempesta

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pARTICOLARE DI "Autunno", quadro di Diogene senza l'anima?. Foto di Sacrilegio Tempesta.

mercoledì 30 aprile 2014

CENTRO LIBERO DEL SILENZIO


me ne sto selvaggio

solo nel centro della tempesta

nel cielo grigio uniforme deserto di tempo infranto

intatta la mia vocazione

al nulla

al

richiamo del selvatico

dell'informe

dell'enigma

del Caos pulsante sogni senza misura

- tutto il resto è distrutto.


Se qualcuno mi vorrà trovare,

se mi vorrai trovare,

io sono sempre lì

nell'occhio calmo del ciclone

in quel turbinio magnetico sonoro

caleidoscopio di echi di tempi incalcolabili

al centro esatto di me stesso

nell'occhio di Dio

Dio senza certezze nè affermazioni

Dio impersonale

Dio silente

Dio assente

- mi troverai lì,

dove le aquile si librano alte feroci,

perfette nella loro ardua

vacuità celeste,

nella loro autosufficenza sognante,

nella loro estasi possente,

nelle loro ali che si dispiegano al

vento furibondo,

nel loro sguardo imperscrutabile

che trasforma l'uragano

in volo,

nel centro immobile

imperturbabile

in perpetua tempesta immobile

in Caos oscuro avventuroso calmo,

in fiorifulmini di sogni-tuoni sempre nuovi cangianti,

in danza convulsa innamorata di stelle

del loro


cuore





alto






inamovibile






sognante








ridente













libero.

















































mercoledì 23 aprile 2014

Trasparenza ignota

"La lingua che vagheggio dev'essere comprensibile fino all'ultima lettera o viceversa del tutto incomprensibile, in quanto espressione di un'organicità suprema, che è la condizione dell'amore supremo. Esistono cristalli che sono trasparenti solo da un unico lato." (E. Jünger)




Draghi e amore

"Forse tutti i draghi nelle nostre vite sono principesse che stanno solo aspettando che noi agiamo, per una volta, con bellezza e coraggio. Forse tutto ciò che ci spaventa è, nella sua essenza più profonda, qualcosa di disarmato, di inerme che vuole il nostro amore." (Rainer Maria Rilke)

martedì 22 aprile 2014

Pathos Mathos

Ah, soffrilo e poi impara,

Ah, e imparalo a cantare

(Pathos Mathos)

Gli dei soltanto ci filano sventure per dare gloria al canto

E il canto dice nascosto nel tempo con voce di pietra

Siamo due coste di rupe aspettiamo un terremoto

Per unirci di nuovo in un solo canto.

(Vinicio Capossela)






svegliandosi nell'Ombra -

Non c’è presa di coscienza senza sofferenza.
In tutto il mondo la gente arriva ai limiti dell’assurdo per evitare di confrontarsi con la propria anima.
Non si raggiunge l'illuminazione immaginando figure di luce, ma portando alla coscienza l'oscurità interiore.
Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia.

Carl Gustav Jung

sabato 19 aprile 2014

Un convalescente scampato alla morte parla



Amatevi, il tempo è breve.



Potrebbe anche darsi il caso che sia lungo, ma è comunque limitato.



Osate, i giorni sono contati.



Potrebbero essere anche molte migliaia, ma sono comunque contati.



Potrebbero anche non essere contati,



Può darsi che i bivi della vita portino a diversi esiti,



Che si possa rimandare la fine,



Ma in ogni caso la fine



Prima o poi arriverà.



Non rimandate. Fate ciò che sentite. Parlate, dite ciò che vi preme, non aspettate domani,



La sera arriva presto, e potrebbe non ripetersi l’attimo.



CARPE DIEM!



Fate quella telefonata, rispondete a quell’annuncio, fate una passeggiata a piedi nudi nel parco



Non lasciate che le chiacchiere della gente vi blocchino, vi limitino in nessuna maniera!



Perchè è la vostra vita, e solo voi ne siete responsabili!



Solo voi soffrite e gioite della vostra vita!



Perciò sganciate gli ormeggi!



Fregatevene!



Salpate verso il largo!



Verso nuovi continenti inesplorati, nuove avventure!



Siate come un fiume! Un fiume in piena!



Rompete ogni indugio!



Imparate a suonare la chitarra, riprendete quel clarinetto buttato in un armadio per anni tra la polvere,



comportatevi ancora come quindicenni



ma con lucida responsabilità!



Sognate, urlate, danzate, amate, ridete, osate, sbagliate, chiedete perdono, perdonate, fate tentativi, imparate, esplorate, cogliete qualche fiore, riempitevi gli occhi e le narici di tutti gli altri, parlate con la luna, pregate con i vostri piedi la terra, amate molte persone, lasciate perdere quelle che non vi amano, lottate con ogni atomo del vostro essere e delle vostre viscere per un amore per cui vale la pena vivere, per un libro che dev’essere pubblicato, per una mostra di pittura che la vostra arte merita, per il sogno di una fattoria biodinamica sperimentale, suonate, cantate, divertitevi, non lasciate scappare il tempo senza riempirlo della vostra gioia, della vostra allegria, poesia, tristezza, disperazione, rabbia, volontà di vivere, di vivere di vivere completamente, senza mezze misure, affrontate quel libro difficile che sapete che dovete leggere, affrontate finalmente a viso aperto il vostro capufficio, affrontate la vita con sincerità frontale e pienezza assolute, radicali, ripiantate una piantina sradicata, date da mangiare a un piccione, prendetevi un cane, amatelo, dategli da mangiare, portatelo in giro spesso, respirate, respirate, respirate, a pieni polmoni, amate ogni minuto, ogni secondo ogni secondo riempitelo di coraggio di follia di improvvisazione di libertà di risate di pancia di forza di istinto di vastità di salute spirituale!



Non aspettate!



Oggi è il giorno!



E domani sarà vera la stessa cosa: oggi è il giorno!



Amate l’attimo, fate molti progetti, realizzateli!









Non lasciatevi scappare la sottile delicata straordinaria vulcanica esplosiva paradossale eclettica selvatica profumata fresca gigantesca granitica fluida libera tellurica temporalesca eco irripetibile del sogno.



fate cose assurde se lo sentite!

fregatevene dei giudizi!


Non perdeten tempo coi rimpianti!






Vivete!




Non barattate un singolo secondo di felicità intensità radicalità gioia allegria pienezza autenticità con niente al mondo!




Amiamo la terra, celebriamo la pulsazione della vita, danziamo l'assurdo splendore dell'essere, non tratteniamo mai le lacrime, crediamo, crediamo, crediamo a tutto, tranne che alle certezze, esploriamo, sperimentiamo, viviamo, viviamo con coraggio, amiamoci, perdoniamoci, lasciamo perdere le complicazioni, le faide, i dubbi, e rilassiamoci in questa splendido flusso della vita in cui si perde ogni centro fino allo smarrimento del dolore, dell'insensatezza, dell'inceppo dell'amore.


Non ho mai creduto a niente




Non ho mai creduto a niente che non fosse una visione di un poeta morto giovane

Non ho mai creduto a niente che non fosse una canzone un po' sincera buona a niente

Non ho mai creduto a niente neanche all'occhio della mente.

(Calvino)
 
https://www.youtube.com/watch?v=bXqUOQXqeo0


martedì 15 aprile 2014

PICCOLO RITO PRIVATO PER LA FELICITA'





Richiamo le Forze

Ricordo i giorni felici

Soffio dentro a un nido di rondine

Scaglio i sogni nel cielo

Suono una ragnatela

Scuoto un fior di leone

Mi perdo nelle onde della musica

Ascolto il verso di uno scricciolo

Affido al vento la vittoria

Dipingo di ocra la mente e le nuvole

Ripesco un anello magico perduto nel pozzo profondo del Tempo



Sorrido.



Batto le mani.



Ripeto tre volte "Adesso!"



       (Diogene senza l'anima?)



domenica 13 aprile 2014

Soli


Siamo soli

come un bambino

che

cerca di coprirsi

con la coperta del cosmo

con il calore dell'amore

e qualcuno

glie la sposta

sempre

e

si

ritrova

sempre

scoperto

affacciato nudo

senza difese nè

pelle

sull'infinita distesa aperta

dello

sterminato

gelo

cosmico

sul grande

vuoto nero

trafitto di stelle

sulla nuda

assenza.


Dentro di noi


dentro di noi


dentro di noi


dentro di noi


dentro


nell'abisso oceano oscuro profondo


che

porta

le

correnti

buie

dei

nostri

sogni

interiori





sta


il




sole.






e

gli

innumerevoli


soli


degli


innumerevoli


bambini


cosmici


loro sì.





possono


comunicare


entrare


in


contatto


toccarsi


abbracciarsi


baciarsi



essere



uno.






giovedì 10 aprile 2014

Questa la ripeto ancora.

L'ho già citata su questo blog ma questa la ripeto ancora:


"La più alta forma di Arte Marziale è il sorriso." (Sensei Morihei Ueshiba)


Il centro di un guerriero è il cuore.










martedì 8 aprile 2014

La poesia, padrona. il corpo, il cuore, la vita - la poesia, sovrana.

quando sei in una situazione drammatica e ti scappa da ridere, ci sono due possibilità: o è semplicemente una via di fuga isterica, oppure è la vita che ritorna: è il tuo corpo che esplode da un destino catacombale e urla che vuole vivere, e ride. E' la poesia che ritorna, padrona. E' il corpo, le emozioni che traboccano fuori dalle strettoie del destino assegnato e ritornano a essere sovrane assolute: è la poesia, la poesia, la poesia, il cuore che ti cura ridendo. a me è successo leggendo le parole di U.G. Krishnamurti qua sotto: il mio corpo ha traboccato dal "dramma di vita" rompendo fuori verso la vita, verso il ritorno alla vita, verso il presente, la primavera, le piante che urlano desderio di vivere. E la salute è cominciata a tornare.

IL PENSIERO E' FASCISTA. IL CORPO SA TUTTO QUELLO CHE DEVE SAPERE. LASCIARE FARE AL CORPO.





"Il corpo sa tutto quello che deve sapere" (U.G. Krishnamurti)

Leggiamo oggi per l'ultima volta qualche brano tratto da L'inganno dell'illuminazione di U.G. Krishnamurti:
"Il corpo è capace di percezioni e sensazioni straordinarie. Non so chi l'ha creato. Ma è una meraviglia. [...]
Quando l'organismo si è liberato dalla stretta mortale del pensiero, ogni vostro tentativo di creare pace e armonia produce soltanto confusione e violenza. Sarebbe come ricorrere alla guerra per portare pace in un mondo che è già pacifico per conto suo. [...]
Il controllo sul corpo, esercitato dal pensiero, ha distrutto negli esseri umani la possibilità di diventare completi in se stessi. [...]
Il pensiero non è lo strumento idoneo per vivere in armonia con la vita che ci circonda. [...]
Il nostro nemico è il pensiero. Nella lunga corsa, il nostro credo, la nostra speranza, la nostra fede che il pensiero potesse aiutarci nel risolvere i problemi che ha creato è un'idiozia.
Anche l'idea che voi dobbiate controllare il vostro pensiero per raggiungere uno stato di pace senza pensieri è stato creato dalla mente, affinché essa possa mantenere la sua continuità mediante qualche piccola esperienza, qualche stato privo di pensieri creato dalla stessa mente.
Non è con la mente che potete sbarazzarvi della mente.
Noi pensiamo di sapere molte più cose di quante ne sappia il nostro corpo, e questo è il motivo per cui gli abbiamo creato tanti problemi. Il corpo sa tutto quello che deve sapere. Non ha bisogno di imparare niente da noi. Se potessimo capire questa semplice relazione che esiste tra il pensiero e il corpo, allora probabilmente lasceremo il corpo funzionare da solo. Il pensiero può soltanto creare problemi, non può aiutare a risolvere problemi. Nella sua essenza il pensiero è fascista. È un meccanismo che vuole controllare tutto ed è interessato principalmente alla sua sopravvivenza, ma è fondamentalmente in opposizione con il funzionamento di questo organismo vivente.
L'intelligenza straordinaria dell'organismo biologico è tutto quello che serve per vivere, ma noi usiamo continuamente il pensiero per interferire in ogni momento col naturale funzionamento dell'organismo.
L'organismo vivente è come un computer dotato di un'intelligenza straordinaria, che funziona un po' come un registratore. Il registratore non si chiede mai: «Com'è che funziono?». [...] Ma voi state a porvi domande in continuazione.
Perché vi occupate di tutte queste cose? - «Chi ha creato questo mondo?», «Perché viviamo?». Lasciate tutte queste domande ai metafisici e agli scienziati.
- Probabilmente abbiamo paura di morire.
Abbiamo paura di giungere a una fine.
- Sì, io non voglio arrivare a una fine. Lei non ha paura di arrivare alla fine?
Non c'è niente qui che possa arrivare a una fine.
Niente giunge a una fine tranne quel qualcosa che non vuole arrivare a una fine.
[...] Se noi usiamo lo strumento del pensiero per cercare di raggiungere l'impossibile meta di una felicità permanente, la sensitività del corpo viene compromessa.
[...] La funzione del cervello in questo corpo consiste semplicemente nel prendersi cura delle necessità dell'organismo fisico e nel mantenere la sua sensitività, mentre il pensiero, con la sua continua interferenza con l'attività sensoriale, distrugge la sensitività del corpo. Qui sta il conflitto.
Al corpo non interessano le esperienze che la mente cerca. Non interessano neanche le cosiddette esperienze spirituali. Tutto ciò che è necessario per la sopravvivenza di questo organismo vivente è già qui. [...]
Dovete togliere di mezzo tutto per scoprire qualcosa [...]. Nulla potrà esservi d'aiuto, né la cultura, né l'umiltà, né il coraggio. Non c'è proprio nulla che possiate fare [...].
... Allora bisogna proprio buttare via tutto?
No, non c'è niente da buttare via. Quello che gettate via e l'atto stesso di rifiutare qualcosa non influiscono minimamente sull'effettivo funzionamento del vostro organismo. Quando vi rendete chiaramente conto di questo fatto, capite che non c'è nulla da buttare via, nulla a cui si debba rinunciare.
Quando, per un qualche strano caso o miracolo, vi viene mostrato che lo strumento che state usando per cercare di capire ogni cosa non è uno strumento di conoscenza, e che non esistono strumenti di conoscenza, la cosa vi investe come un fulmine. [...]
Il cuore non sa che sta pompando il sangue. Non si chiede mai: «Mi sto comportando bene?». Funziona e basta. Non si domanda: «C'è un qualche senso in quello che faccio?».
La domanda: «Qual è lo scopo della vita?» per me non ha nessun significato. Voi vivete in un mondo di idee. Non siete in contatto vivo con nulla" (pp. 100-106, 109-110).