Gratuito.
Tutte
le cose migliori sono gratis. Il cielo di una bella giornata di sole,
un abbraccio, bravi jazzisti che suonano in strada, una poesia scritta su un muro, un muro disegnato, un imprevisto
fortuito fortunato, una parola gentile che non ci si aspetta, un pezzo di polenta ammuffita trovato per strada tornando dalla prima guerra mondiale, mezzo morto di fame, che a detta di mio nonno fu la cosa più buona mangiata in vita sua, un cane
che ti lecca il naso, le nuove gemme che nascono, l'acqua di una sorgente durante una camminata in montagna, una camminata in montagna, una nuvola, il verso di una civetta, una canzone sonosciuta sentita per caso alla radio in un bar, il vento e il suo rumore. A un gradino
inferiore troviamo le cose belle. Quasi sempre sono a buon mercato.
Molti abissi più giù, si trovano le cose "di valore", che nella
stragrande maggioranza dei casi sono brutte, inutili o addirittura
oscene, e in alcuni casi invece sono cose belle abbrutite e banalizzate,
trivializzate, schiacciate, azzerate dal fatto di essere messe su un
piedistallo, cristallizzate, separate dalla vita, etichettate come
"arte" o "bello", rese artefazione, monetizzate, aristocraticizzate nella teca al
neon di un museo, rese simulacri, adorate, idolatrate, conosciute da
tutti, risapute.
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